In sostanza, e secondo l'accusa, le vittime avrebbero pagato ingenti somme di denaro in cambio di promesse che, però, non sarebbero mai state mantenute. Promesse che vanno dal rilascio di licenze per il gioco del lotto o di tabacchini, alle agevolazioni negli appalti passando anche per le assunzioni.

Al fine di portare a compimento la truffa - e per ingannare, dunque, i propri clienti - Russo avrebbe spesso rilasciato delle ricevute sulle quali erano apposti anche i timbri degli enti interessati che, però - dopo una serie di attività investigative portate a termine dai carabinieri guidati dal luogotenente, Nazzareno Loprieiato, all'epoca comandante della stazione di Vibo – sono stati considerati falsi.

Complessivamente, sarebbero state 200 le persone truffate da Russo, per un totale di circa 2 milioni di euro. Tra i casi di truffa, soltanto una decina, sempre secondo quanto riferito dall'Agi, sarebbero arrivati a processo, mentre per gli altri è scattata la prescrizione. Il 70enne, dunque, dovrà scontare 2 anni di reclusione, mentre la Procura aveva chiesto nei suoi confronti una condanna a 12 anni di carcere.