Mercoledì, 04 Febbraio 2015 11:21

Procura di Vibo, l’allarme di Spagnuolo: ‘Tagli d’organico insostenibili’

Scritto da Redazione
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«Per tre magistrati che partono, ne arriva uno. Il lavoro ricade sulle sole spalle di chi rimane». 

Ad offrire uno spaccato delle gravi condizioni di precarietà in cui è obbligata a lavorare la Procura della Repubblica di Vibo Valentia, ci ha pensato ieri – a margine della conferenza stampa relativa agli arresti del sindaco di Nardodipace e di altre persone nell’ambito dell’operazione “Uniti per la truffa” – il Procuratore Mario Spagnuolo.  «Noi continuiamo a lavorare – ha aggiunto – ma in questa situazione non è certamente semplice».

L’allarme fa chiaramente riferimento alla grave carenza d'organico con cui è costretto a cimentarsi quotidianamente l'ufficio giudiziario. Il trasferimento verso la Procura di Trani del pm Alessandro Pesce, avvenuto di recente, sarà seguito da altri due imminenti partenze: quelle dei colleghi Maria Gabriella Di Lauro e Vittorio Gallucci. A lasciare sarà poi anche un magistrato di lungo corso dell'Ufficio vibonese, Santi Cutroneo, titolare di svariate ed importanti inchieste. Si dimezza dunque la “forza” per una «Procura d'avamposto come quella di Vibo Valentia» e, inevitabilmente, si preannuncia quindi una mole di lavoro straordinaria, quasi insostenibile, per lo stesso Procuratore e per il pm, anche lui di lungo corso, Michele Sirgiovanni, che potranno contare solo sulla presenza di un’unica nuova arrivata, Barbara Buonanno, tra l’altro di prima nomina, che ha già preso servizio ad inizio anno.

Dichiarazioni stringate, ma che servono a rendere l’idea di come Spagnuolo, negli ormai quasi otto anni di servizio nell’Ufficio di Vibo – dove è approdato nel 2008 –, si è dovuto continuamente misurare non solo con le difficoltà connesse ad un territorio ad alta densità criminale, ma anche con le croniche carenze di organico. In definitiva, a restare a Vibo saranno tre soli magistrati, e la già grave condizione di “sottodimensionamento” andrà dunque ad accentuarsi proprio contestualmente ai trasferimenti di Gallucci (destinato a spostarsi a Campobasso), Cutroneo (diretto a Messina) e Di Lauro (che andrà ad esercitare in Campania). Un appello, quello di Spagnuolo, che dovrebbe suonare come un vero e proprio campanello d’allarme per il Viminale, perché sono l’intervento del ministero dell’Interno potrà garantire la piena efficienza dell’operato della Procura vibonese attraverso l’attribuzione di nuove professionalità. Non va meglio per la Polizia giudiziaria che al momento può contare su «un’unità e mezzo», ossia un unico operatore con il secondo, anche in tal caso, pronto per il trasferimento in altra sede.

 



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