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Il gup di Milano Manuela Cannavale ha condannato alla pena di 20 anni di reclusione in abbreviato Cosimo Vallelonga, di 72 anni, nato a Mongiana, in provincia di Vibo Valentia ma residente nel Lecchese, imputato per associazione di tipo mafiosa, usura, estorsione e altri reati di tipo ambientale nel processo nato dall'inchiesta della Dda di Milano "Cardine-Metal Money". Il pm aveva chiesto una condanna a 17 anni e 2 mesi. Vallelonga, ritenuto un esponente di spicco della ‘ndrangheta, è imparentato con le famiglie di Campoli di Caulonia e Vallelunga di Serra San Bruno, coinvolte nel 2009 in una guerra di mafia che ha insanguinato un vasto territorio a cavallo tra le province di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria.
Insieme a Vallelonga sono stati condannati per mafia anche Vincenzo Marchio a 12 anni (il pm ne aveva chiesti 11) e il braccio destro del boss Paolo Valsecchi a 8 anni, sei mesi e 20 giorni (il pm aveva chiesto 10 anni e 8 mesi). Dei restanti 15 destinatari della misura cautelare eseguita a febbraio 2021, sette sono stati condannati a piene più lievi in abbreviato mentre gli altri otto hanno patteggiato. Un risarcimento di cinque mila euro è stato infine riconosciuto a WikiMafia, unica parte civile costituitasi al processo e rappresentata dall'avvocato Marco Griguolo.
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