Martedì, 03 Febbraio 2015 16:13

Nardodipace. Uniti per la truffa: ‘Finanziamenti pubblici per tirocini fittizi’. I PARTICOLARI

Scritto da Redazione
Letto 2820 volte

«È un’indagine che mette a nudo comportamenti di tipo illecito molto gravi anche perché commessi in un contesto particolare e da esponenti della politica».

Spiega così, in un’apposita conferenza stampa tenuta nella tarda mattinata di oggi, il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, i particolari dell’inchiesta denominata “Uniti per la truffa” che poche ore fa ha condotto agli arresti domiciliari quattro indagati, tra i quali spicca la posizione dell’attuale sindaco di Nardodipace Romano Loielo, 42 anni; mentre altri dodici sono stati sottoposti all'obbligo di firma alla polizia giudiziaria. «L’inchiesta – prosegue Spagnuolo – è partita dall’acume investigativo di un bravissimo maresciallo dell’Arma, comandante della Stazione di Nardodipace, che è riuscito a intuire i comportamenti criminosi degli indagati, capirli e sviluppare un percorso investigativo. A questo si aggiunge il lavoro di una piccolissima unità della sezione di polizia giudiziaria della Finanza in forza alla Procura, eseguito con scrupolo e intelligenza e consultando le banche dati. Il nostro intervento ha così impedito – ha concluso il Procuratore – che altre iniziative similari potessero essere reiterate, prevenendo danni per 600-700 mila euro e circoscrivendo la truffa a centomila euro».

Insomma, secondo quanto emerso, i fondi – tutti derivanti dal Por Calabria Fse 2007/2013 – destinati a favore del tessuto socio-economico di un territorio economicamente disastrato come è quello di Nardodipace, grazie ad una rodata macchina “mangia soldi pubblici” sarebbero stati invece impiegati per tutt’altro. Una «pluralità di truffe seriali» a danno della Regione, dello Stato e dell’Unione Europea, per la quale il gip Annalisa Gualtieri ha, dunque, disposto in particolare gli arresti domiciliari per il sindaco di Nardodipace, Romano Loielo, reo secondo gli inquirenti di aver fatto fulcro sul suo ruolo di amministratore per acquisire informazioni dettagliate in modo «rapido e privilegiato» sui bandi e per ricevere, di conseguenza, finanziamenti da investire in corsi di formazione finalizzati alla creazione di posti di lavoro, in realtà mai effettuati. L’operazione ha condotto ai domiciliari oltre al primo cittadino Loielo, anche Romolo Tassone, Fabio Rullo e Mario Carrera, intestatari delle ditte e delle associazioni beneficiarie degli incentivi pubblici.

Lo stesso sindaco, che nel novembre scorso aveva tentato l’elezione in consiglio Regionale in quota Fratelli d’Italia, è stato individuato dagli inquirenti come il titolare di un’associazione denominata “Corpo volontari di protezione civile Dolmen”. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti anche Romolo Tassone, di 38 anni, ex vicesindaco nella prima giunta Loielo, figlio di un presunto boss della ‘ndrangheta, Rocco Bruno Tassone e cugino di Damiano Tassone, entrambi attualmente detenuti, condannati per associazione mafiosa (è ancora pendente il processo d'appello) a, rispettivamente, 13 e 5 anni di carcere per quanto emerso nell’ambito dell’operazione “Crimine” condotta nell’estate del 2010. Romolo Tassone è indicato quale rappresentante legale dell’Associazione sportiva “Allarese”; a Fabio Rullo, invece, viene riconosciuta la titolarità dell’associazione culturale di volontariato “Circolo Acli San Todaro”; mentre Mario Carrera è indicato dagli inquirenti come titolare del Pub Ascot. Le quattro associazioni, partecipando ad un bando regionale, hanno avuto accesso alla concessione di incentivi per borse lavoro, integrazioni salariali e formazione continua, comunicando in seguito alla Regione Calabria l’avviamento di corsi di tirocinio formativi, – secondo la guardia di finanza ed i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno guidati dal comandante Stefano Esposito Vangone – in realtà mai effettuati, utili però al conseguimento di un contributo relativo alle borse lavoro, di oltre 24mila euro per ogni associazione da dividere tra i tirocinanti. Inoltre, grazie ad alcuni sopralluoghi effettuati dagli uomini della Stazione dei carabinieri di Nardodipace, è emerso come nelle sedi legali e operative delle associazioni, non fosse stata mai svolta alcuna attività di formazione o corso di tirocinio, così come totalmente omessa è risultata essere 'un0adeguata pubblicizzazione dei finanziamenti europei percepiti come indicato dalla normativa vigente, ciò nonostante, in alcuni casi, gli indagati avevano provveduto a comunicare al Centro per l’impiego i nominativi dei tirocinanti assunti.

All'esterno del luogo in cui è indicata la sede sociale dell’associazione di cui risulta rappresentante legale proprio Loielo, i carabinieri hanno notato la presenza di insegne riportanti le diciture «Studio dentistico», «Associazione sportiva Nardocalcio», «Protezione civile Alleanza per il territorio», delle quali però nessuna era riconducibile all’associazione registrata come “Corpo volontari di protezione civile Dolmen”. All’interno degli stessi locali, piuttosto, era stato allestito uno studio dentistico in cui i Nas hanno rilevato scarsa igiene e carenze strutturali dei locali, e dove era presente l’odontoiatra Placido Morgante (nato a Sinopoli e residente a Palmi) che ha dichiarato di non essere il titolare della struttura.

In definitiva, le persone destinatarie dell'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari sono Romano Loielo, Romolo Tassone, Fabio Rullo e Mario Carrera, quest'ultimo attualmente all'estero. Le persone sottoposte all'obbligo di firma sono invece Maurizio Maiolo, Graziella Tassone, Sonia Cavallaro, Immacolata Aloi, Clauia Iendo, Lucia Primerano, Marinella Iacopetta, Marisa Maiolo, Rita Fazio, Valeria Demasi, Grazia Silipo e Sandro Rando.

Loielo è stato eletto sindaco di Nardodipace per la seconda volta nel 2013 alla guida della lista “Uniti per Nardodipace”, mentre, l’inchiesta che oggi lo obbliga ai domiciliari, è stata denominata “Uniti per la truffa”.

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)