Lunedì, 20 Settembre 2021 19:47

Mattarella a Pizzo per l’inaugurazione dell’anno scolastico: «Con le vaccinazioni mai più chiusure»

Scritto da Redazione
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La «ripartenza delle scuole a pieno regine», specie dopo le «tante sofferenze» e le «limitazioni imposte dalla pandemia», rappresenta il «segno più evidente della ripartenza dell’Italia». Con queste parole, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato l’anno scolastico all’Istituto tecnico nautico di Pizzo. Il Capo dello Stato ha poi parlato di un «giorno speciale, di speranza e impegno per l’intero Paese. Come ogni anno - ha evidenziato Mattarella - il primo giorno di scuola suscita festa e attesa. Ma quest’anno a essere speciale è l’anno scolastico che comincia. Con la riapertura delle scuole riallacciano i fili che si erano interrotti o resi più esili: certo, anzitutto lo studio, ma anche le relazioni, le amicizie, l’insieme di quelle esperienze così decisive nella vostra formazione. E questo trasmette energia a tutta la comunità. La scuola è ossigeno per la società. Non riguarda soltanto voi che la frequentate. Il suo funzionamento è specchio di quello del Paese». 

Mattarella si è soffermato anche sulla campagna vaccinale: «Quando è comparso il virus, la scuola è stata la prima a dover chiudere le sue porte. Ora, grazie alle vaccinazioni e alle nuove misure di precauzione questo non deve più accadere. Abbandoni scolastici e impoverimento educativo, soprattutto nelle aree sociali già svantaggiate, si sono aggravati e rappresentano indubbiamente una pesante eredità di questa stagione. Per affrontare con energia questo aspetto possono esserci d’aiuto lo spirito e la passione civile, che hanno consentito di limitare le conseguenze negative delle successive chiusure. L’abbandono e il disimpegno di ragazzi sono stati contenuti dall’ingegnosità e dalla determinazione di insegnanti che hanno rincorso gli assenti, che li hanno cercati anche quando era difficoltoso muoversi da casa, che hanno costruito collegamenti, spesso grazie anche alla generosa collaborazione e al senso di solidarietà dei loro compagni di classe». A giudizio del Capo dello Stato «merita attenzione la grande partecipazione degli studenti alla campagna vaccinale», perché questo «rivela da che parte sta il desiderio di libertà, di vivere appieno la propria vita con gli altri, rispettandoli, e dove invece prevale una visione regressiva. È incoraggiante e importante l’adesione dei giovani alla campagna vaccinale: numeri che speriamo diventino sempre più grandi. Non di rado in famiglia sono stati proprio i giovani a spiegare le buone ragioni dell’immunizzazione, a rompere gli indugi e a fare per primi il vaccino, anche quando i genitori tentennavano. Volevano uscire da casa i ragazzi, tornare con gli amici e così hanno aiutato tutta la società. Quando nascono grandi speranze sociali, i giovani sono protagonisti. Qualche volta le esprimono con radicalità»

Secondo Mattarella «il mondo della scuola, nel suo insieme, si è dimostrato un potente anti-virus. Ne è testimonianza il dato del 93% di vaccinati tra il personale docente e non docente. Quello che è un obiettivo per l’intera società, la scuola lo ha già raggiunto. E vuole andare più avanti, per la sicurezza di tutti. Ancor più doverosa nei luoghi dei bambini e dei ragazzi. La scuola è il più robusto argine ai comportamenti distruttivi; è luogo di formazione, promotore di solidarietà, di sapere diffuso, di etica civile».

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