Lunedì, 20 Settembre 2021 09:32

La Provincia di Vibo si costituirà parte civile nel processo “Petrolmafie”, tra gli imputati anche il presidente Solano

Scritto da Redazione
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La Provincia di Vibo Valentia si costituirà parte civile nel processo "Petrolmafie", denominato anche "Rinascita Scott 2" o "Dedalo". Fin qui nulla di strano, verrebbe da dire, se non fosse però che tra gli imputati c’è anche il presidente dell’ente Salvatore Solano, per il quale la Dda di Catanzaro - con il procuratore Nicola Gratteri e i pm Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Andrea Mancuso – ha chiesto il rinvio a giudizio. Il provvedimento è stato firmato dal vicepresidente Domenico Anello «al fine di evidenziare la volontà di perseguire il risarcimento dei danni materiali e morali». Solano, che è anche sindaco di Stefanaconi, è accusato di corruzione, scambio elettorale politico-mafioso e turbata libertà degli incanti con l'aggravante mafiosa. Il presidente della Provincia, secondo l’accusa, avrebbe stretto un accordo con il cugino Giuseppe D’Amico (in carcere con l’accusa di associazione mafiosa) sia per essere eletto nelle elezioni del 2018 (in una coalizione sostenuta da Forza Italia) con metodi intimidatori nei confronti degli elettori, sia per affidare alla ditta dello stesso D’Amico appalti per la bitumazione delle strade in maniera illecita e con materiale scadente. L’inchiesta fa anche luce sugli affari della ‘ndrangheta nel settore degli idrocarburi. L'udienza preliminare è stata fissata dal gup per il 4 ottobre prossimo.

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