Un corteo di speranza ha attraversato Serra San Bruno nel primo giorno di primavera. Corso Umberto I si è riempito di ragazzi venuti da ogni angolo della provincia che hanno risposto all'appello di Libera per la XVII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo della vittime innocenti delle mafie. La manifestazione, a cui hanno preso parte molte autorità tra cui anche il prefetto di Vibo Valentia, Michele Di Bari, è partita da viale Certosa, proprio di fronte alla Caserma dei carabinieri, e ha attraversato tutto il paese. I nomi delle oltre 900 vittime innocenti cadute per mano mafiosa sono risuonati per le vie serresi con il loro carico di dolore, di memoria, di testimonianza. Arrivato di fronte alla chiesa Matrice, il corteo si è fermato ad ascoltare con attenzione l'intervento ideato per l'occasione dall'associazione culturale il Brigante
, con la lettura di due testi (una "preghiera laica" e la poesia di Sharo Gambino intitolata "La lunga notte della Calabria) e con la realizzazione di una vignetta che raffigura una calabria sanguinante e crocifissa su due lupare incrociate. Nella chiesa Matrice si è tenuta la celebrazione dedicata alla “XVII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti della criminalità organizzata” fortemente voluta dall’associazione “Libera” presieduta dal Mons. Fiorillo. Presenti il prefetto di Vibo Valentia Michele di Bari, il parroco don Gerardo Letizia, il sindaco di Serra, Bruno Rosi, il comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato Lorenzo Lopez, il capitano della Compagnia dei carabinieri di Serra Esposito Vangone, il dirigente del commissariato di P.S. Avallone, il presidente della Provincia Francesco De Nisi, il Questore di Vibo Valentia e il Comandante provinciale dell’Arma. A prendere la parola per prima è stata Giovanna Fronte, del coordinamento provinciale di Libera, che ha ricordato i giudici antimafia Falcone e Borsellino. "Serra San Bruno – ha detto la Fronte – è stata sconvolta da un episodio terribile, la scomparsa e il ritrovamento del corpo di Pasquale Andreacchi. In questa maniera abbiamo voluto dare un segnale alla popolazione di questo territorio". Successivamente il legale di fiducia della famiglia Andreacchi ha letto una lettera dei genitori del giovane scomparso. "Pasquale non conosceva le cattiverie del mondo – hanno scritto i genitori – siamo stati abbandonati da tutti e dai politici che forse si sono vergognati della nostra famiglia". Toccante l'intervento di Barbara Vinci, il cui papà, Bruno, è stato ucciso a Serra il 14 aprile1980. La Vinci ha letto un tema risalente alla festa del papà del 19 marzo di quell’anno, due mesi prima che suo padre venisse ucciso. "La criminalità - ha detto - vivrà fino a quando ci sarà l’ignoranza". Le autorità presenti, a turno, hanno ricordato i nomi delle vittime della criminalità ed il prefetto Di Bari ha sottolineato come "a tutte le vittime della violenza mafiosa va il nostro omaggio e la nostra promessa d’impegno". Mons. Fiorillo, che di Libera è il referente provinciale, ha sottolineato come la “XVII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti della criminalità organizzata” coincide con l’arrivo della primavera affinché sia un giorno di rinascita e di speranza per la comunità serrese.