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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Terzo rinvio – dopo quelli già avvenuti ad ottobre e a marzo – dell'udienza preliminare nei confronti delle sedici persone rimaste coinvolte nell'inchiesta “Acqua sporca”, per le quali il sostituto procuratore della Repubblica di Vibo, Michele Sirgiovanni, ha chiesto il processo.
Il rinvio è stato disposto dal gup, Lorenzo Barracco, per difetto di notifica.
La nuova udienza si terrà, adesso, mercoledì 13 luglio.
Al centro dell'inchiesta – nella quale risultano le richieste di costituzione di parte civile del Comitato civico Pro-Serre (rappresentato dall’avvocato Angelo Calzone), delle associazioni Codacons e Articolo 32 (avvocato Claudio Cricenti) e dell’Adoc (avvocato Paolo Fuduli) – il bacino artificiale dell’Alaco, gestito da Sorical, sequestrato dalla Procura vibonese nel maggio del 2012 e ritenuto da molti la causa principale dell’inquinamento dell’acqua nel capoluogo, in molti Comuni del Vibonese e in alcuni del Catanzarese.
Le richieste di rinvio a giudizio riguardano: Sergio Abramo, ex presidente della Sorical ed attuale sindaco di Catanzaro; Giuseppe Camo, presidente pro tempore del Cda Sorical; Maurizio Del Re, amministratore delegato Sorical; Sergio De Marco, direttore generale tecnico Sorical; Giulio Ricciuto, responsabile del compartimento area centro e degli impianti di potabilizzazione; Ernaldo Antonio Biondi, responsabile per la zona di Vibo; Vincenzo Pisani, addetto al servizio interno analisi di laboratorio e processi di trattamento delle acque; Massimiliano Fortuna; Pietro Lagadari; Domenico Lagadari; Fabio Pisani, responsabile pro tempore dell'ufficio tecnico del Comune di Serra San Bruno; Roberto Camillen, responsabile pro tempore del settore manutentivo del Comune di Serra; Francesco Catricalà, dirigente dell'unità operativa igiene, alimenti e nutrizione del distretto dell'Asp di Soverato; Fortunato Carnovale, dirigente dell'unità operativa igiene della nutrizione dell'Asp di Vibo; Rosanna Maida, dirigente del servizio Attività territoriale e prevenzione e promozione della salute del settore Area-Lea e Domenico Criniti, all'epoca dei fatti sindaco di Santa Caterina dello Ionio. Sono state archiviate, invece, le posizioni di altri amministratori che erano a capo delle rispettive giunte comunali tra il 2009 ed il 2011.
Contestualmente alla richiesta di rinvio a giudizio, la Procura aveva emesso altri 10 avvisi di garanzia destinati a funzionari pubblici e imprenditori – tra cui un ex commissario per l'emergenza ambientale – di cui non sono stati resi noti i nomi, coinvolti nel secondo filone dell'inchiesta, che riguarda una presunta truffa sui controlli e sulla classificazione del bacino da parte di alcune società private che operavano per conto della Regione.
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