Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Dopo quattro anni, è finita la latitanza del 46enne Antonio Gallace, appartenente all'omonimo clan di Guardavalle, centro della fascia ionica catanzarese.
L'uomo, infatti, è stato tratto in arresto nella serata di ieri all'aeroporto spagnolo di Valencia dagli agenti della Squadra Mobile di Roma, del Servizio centrale operativo e dal personale della polizia iberica, attivata dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (S.C.I.P.). Nel 2012, infatti - anno in cui si era dato alla latitanza - il 46enne era stato condannato in via definitiva a cinque anni di carcere dal tribunale di Milano per i reati di estorsione e detenzione illegale di armi. Nei suoi confronti, la Procura Generale del capoluogo lombardo, su impulso della Squadra Mobile di Roma, aveva emesso un mandato di arresto europeo. L'uomo, in passato, era stato oggetto di indagini sulle proiezioni della 'ndrangheta nell'entroterra milanese, dedita in particolare al commercio di ingenti quantitativi di droga proveniente dalla Spagna e dal Sud America, nonché alla realizzazione di altre condotte illecite collegabili a numerosi incendi dolosi che si sono verificati tra il 2010 ed il 2011 ai danni di attività produttive e commerciali nel comune di Pieve Emanuele, in provincia di Milano. Il provvedimento restrittivo aveva colpito diversi soggetti, tra cui Gallace, coinvolti a vario titolo in una attività estorsiva. L'uomo tratto in arresto a Valencia, nello specifico, in concorso con altri, attraverso più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso e mediante reiterate minacce di morte, estese anche ai parenti della vittima, costringeva quest'ultima a consegnare loro la somma di diverse migliaia di euro, con la pretesa di girarla a una terza persona in grado di fornire documentazione comprovante l'effettivo ordine di trasferimento della somma di 49 milioni di euro, provento di evasione fiscale. La pressione estorsiva si concretizzava in un crescendo minatorio, dapprima con sms e ricerche per rintracciare la vittima, quindi con minacce sempre più gravi, anche di morte, estese sia alla vittima che ai familiari.
Le indagini portate avanti in questi mesi - condotte dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia e coordinate dalla Dda di Roma - hanno in pratica consentito di accertare che Gallace aveva lasciato l'Italia per rifugiarsi all'esterno, individuando successivamente la Spagna come luogo di approdo finale del ricercato. A questo punto, le attività sono state estese anche ai familiari più stretti, facendo emergere che gli stessi si sarebbero recati proprio in Spagna per festeggiare il compleanno del congiunto, previsto per il prossimo 10 marzo. È stato quindi organizzato un servizio di pedinamento, sia in Italia che in territorio iberico, con la collaborazione della Polizia spagnola attivata dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia - S.C.I.P. Gli investigatori hanno accertato che i familiari sarebbero partiti dall'aeroporto Orio al Serio di Bergamo poco dopo le 19 di ieri, 8 marzo, e sarebbero giunti allo scalo aereo di Valencia alle successive 21 e 30. Una volta accertato che gli stessi si erano imbarcati sul volo individuato, sono state trasmesse le indicazioni agli investigatori romani a Valencia insieme ad agenti della polizia spagnola che, per l'occasione, ha usato nel servizio il Grupo de localization de los fuggitivo di Madrid in supporto al Gruppo del crimine organizzato di Valencia. A Valencia è stato dunque organizzato un massiccio servizio di osservazione nei pressi dell'aeroporto e degli esercizi ricettivi presenti nelle immediate vicinanze dello scalo. Alle ore 20 e 30 gli agenti hanno, quindi, individuato un soggetto somigliante a Gallace arrivare in aeroporto a bordo di una vettura Land Rover. Una volta sceso dall'auto, l'uomo è stato seguito fino all'interno dello scalo, dopodichè è stato bloccato. Il 46enne non ha opposto alcuna resistenza e si è congratulato con gli agenti che erano riusciti a catturarlo. Al momento dell'arresto, Gallace era in possesso di un documento intestato ad una terza persona, sul quale sono ancora in corso i dovuti accertamenti. Al termine dell'operazione l'arrestato è stato condotto presso gli uffici di Polizia di Valencia e da qui in carcere.
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