L'uomo si è consegnato di sua spontanea volontà ai carabinieri della Stazione di Fabrizia, diretti dal maresciallo Giuseppe Pelaia, e coordinati dalla Compagnia di Serra San Bruno, guidata dal tenente Mattia Ivano Losciale.

Nesci, in particolare, inizialmente era stato assolto in primo grado dal tribunale di Vibo Valentia, ma la Corte d'Appello di Catanzaro ha poi ribaltato il verdetto, poi confermato anche in Cassazione nel maggio del 2014, che ha condannato Nesci alla pena di 12 anni di reclusione. 

I giudici della Suprema Corte, con la sentenza del maggio 2014, hanno certificato in via definitiva l'esistenza del "locale" di 'ndrangheta di Fabrizia, centro delle Serre vibonesi, che sarebbe guidato dallo stesso Nesci e dal genero Antonio Montagnese, 36enne anche lui condannato in Cassazione a 9 anni, catturato nel dicembre dello scorso anno in Svizzera dalla polizia cantonale dopo sette mesi di latitanza.