Il falò in spiaggia è un appuntamento che immancabilmente si ripete durante la stagione estiva. Ma, all’aspetto conviviale andrebbe anche associato il rispetto per l’ambiente e per il prossimo. La denuncia, giunta anche ai rappresentanti vibonesi del Wwf, arriva da alcuni bagnanti che hanno trovato rifiuti e resti di ogni genere sulla spiaggia di Bivona. «La presente – è lo sfogo dei bagnanti – per segnalare che nella notte del 10 agosto, in seguito ai numerosissimi falò fatti sulla spiaggia, abbiamo trovato sporcizia di ogni genere. Il fatto più preoccupante è che molta dell’immondizia abbandonata era pericolosissima, così come testimoniato dalle foto. Chiodi dei pallet di legno, cocci di bottiglia, carboni ancora ardenti, il tutto coperto dalla sabbia. Inutile sottolineare i rischi per la salute pubblica, queste spiagge, infatti, sono frequentatissime da famiglie e dai loro bambini».

Dopo la lecita denuncia diverse persone, frequentatrici del luogo, hanno dunque ripulito alcune aree interessate dai falò anche se molti rifiuti sono rimasti lì «come bombe inesplose seppellite dalla sabbia e pronte a lacerare un piede o un polso».

«Ieri mattina, – si legge ancora nella nota – all’impresa che si occupava della pulizia della parte superiore della spiaggia, per un torneo di calcetto e beach-volley, abbiamo chiesto la gentilezza di pulire anche sotto ma è stato risposto che non era loro competenza. Ora, non sappiamo di chi sia la competenza, siamo però al corrente che i falò sarebbero vietati. Abbiamo raccolto rifiuti molto pericolosi ma il lavoro da fare è ancora lungo. Prima che qualcuno si faccia seriamente male, preghiamo, chi di dovere, di adottare i provvedimenti necessari».