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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Di appelli in questi mesi ne sono stati lanciati fin troppi. Ma, almeno fino ad ora, di risposte neanche l'ombra.
Ed ecco, dunque, che il consigliere comunale di Fabrizia, Francesco Fazio, ha deciso di scrivere una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, al presidente della Provincia di Vibo, Andrea Niglia, a quello della Provincia di Reggio, Giuseppe Raffa e al ministro delle Infrastrutture e del Trasporti, Graziano Delrio, per denunciare lo «stato di abbandono delle arterie provinciali» non solo del territorio di Fabrizia ma anche quelle dell'intero comprensorio delle Serre Calabre. Allo stesso tempo, però, Fazio, intervenendo nuovamente sulla questione, parla di una viabilità «da Terzo Mondo», chiedendo agli enti preposti di «intervenire quanto prima sulla questione», affinché la politica dia un «segnale chiaro», dimostrandosi «vicina ai bisogni della gente».
Nello specifico, il consigliere comunale di Fabrizia fa riferimento alla strada provinciale 9 Mongiana - Faggio del Re; la sp 51 Vallelonga - San Nicola da Crissa; la sp 52 ss110 – Capistrano; la sp 58 Dasà - Arena - Serra San Bruno; la ss110 Bivio Angitola - Monte Cucco; la ss 501 Fabrizia – Mongiana; la ss 501 Fabrizia - Mongiana - ss110 – ss182 e la sp 5 passo della Limina – Mammola. Arterie, queste, che a suo dire sarebbero in una condizione «pietosa. Non c'è una cunetta pulita, la vegetazione di bordo strada ormai ha ridotto, soprattutto nel periodo estivo, la carreggiata quasi ad una sola corsia, l'asfalto è pressoché inesistente e, addirittura, in alcuni punti si cammina direttamente sul sottofondo stradale o sulla terra. Le varie amministrazioni (comunali, provinciali, regionali) – prosegue Fazio nella lettera - non fanno altro che scaricarsi reciprocamente la competenza sulla manutenzione. Quando va bene, magari in prossimità di qualche elezione, il politico di turno cerca di acquisire qualche voto fingendo di impegnarsi per la soluzione del problema e allora le buche vengono sistemate con un po' di catrame se non addirittura con un po' di terra o, se più fortunati, viene fatto un tappetino di asfalto dello spessore di pochi centimetri che nel giro di un solo inverno va quasi a sparire nuovamente e la situazione torna come prima».
Critiche, dunque, da parte di Fazio all'intera classe politica: «È del 30 dicembre scorso – prosegue - l’ultimo provvedimento adottato dall’amministrazione provinciale di Vibo Valentia con la quale si è deciso, per motivi di sicurezza, di interdire al transito la SP n. 9 nel tratto compreso tra l’innesto con la comunale Mongianella e il limite territoriale provinciale in direzione Monsoreto. Come dire, non solo non si costruiscono più le strade, ma quelle già esistenti, anziché apprestare un’adeguata manutenzione, le chiudiamo pure. È lecito chiedersi quanto tempo passerà prima che venga chiusa un’altra strada... e poi magari un’altra ancora costringendo questi storici comuni montani all’isolamento totale?». Sul banco degli imputati, anche l'ex prefetto di Vibo, Michele Di Bari, e quello attuale Giovanni Bruno i quali, in sostanza, avrebbero «disatteso gli impegni assunti nel corso degli ultimi anni».
Per far sentire la propria voce, lo stesso Fazio, assieme a due liberi cittadini, Antonio Maiolo e Giuseppe Preiato, hanno raccolto circa 600 firme solo nei comuni di Fabrizia e Nardodipace.
In conclusione, il consigliere comunale del piccolo centro del Vibonese si rivolge agli enti preposti, affinché «prendano i provvedimenti opportuni», dando così una «speranza alla gente del posto» e dimostrando allo stesso tempo che «la politica non è fine a se stessa ma può e vuole fare davvero qualcosa di utile per lo sviluppo economico e culturale di questa terra».
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