Va avanti l’iter processuale inerente all'indagine sui presunti casi di assenteismo al Distretto sanitario di Serra San Bruno che ha coinvolto 20 persone, tra medici e impiegati amministrativi, dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. Tra questi Maria Vellone, alla quale nell’inchiesta non si contestano mancate timbrature del badge ma presunte difformità dei dati di stampa del cartellino di lavoro, per un totale di 2 ore. Difformità che – aveva fatto sapere già in precedenza il legale della dipendente Asp, l’avvocato Fabio Tino – la stessa Maria Vellone aveva già diverso tempo prima evidenziato, contestando il «cattivo funzionamento del sistema, sia ai propri superiori che alla ditta che si occupava del software di gestione della contabilità oraria dei cartellini».

A distanza di alcuni mesi l’Azienda sanitaria vibonese ha però varato un provvedimento attraverso il quale è stata disposta per la dipendente la sospensione dal servizio e della relativa retribuzione per 30 giorni, con decorrenza dal primo giugno. La Vellone, però, ha deciso tramite il suo legale di ricorrere al Giudice del lavoro contro la sospensione decisa dall’Asp. E il Tribunale di Vibo ha sospeso il provvedimento dell'Azienda considerata «la contraddittorietà motivazionale riscontrabile a carico del provvedimento sanzionatorio avversato alla ricorrente, come risultante dal raffronto fra la decisione disciplinare applicata alla dipendente Vellone e la presa d’atto aziendale della sussistenza, a favore della lavoratrice di un credito orario di 9 ore lavorative nel periodo della contestazione», nonché dell’avvenuto riconoscimento datoriale «della tenuità del comportamento contestato», così come della «lealtà e correttezza della dipendente».

Il Giudice del lavoro Ilario Nasso ha fissato l’udienza per la comparazione delle parti e per la relativa trattazione per il prossimo 6 novembre.