La Procura della Repubblica di Salerno - competente per i reati che riguardano i magistrati del distretto di Catanzaro - lo aveva indagato per rivelazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio, corruzione per esercizio della funzione e accesso abusivo al sistema informatico. Lui, però, aveva sempre creduto alla sua innocenza e, a distanza di due anni, può tirare un sospiro di sollievo. Il gip di Salerno Francesco Guerra, tramite un’apposita ordinanza, ha archiviato il fascicolo per insussistenza del fatto su tutti gli episodi contestati nei confronti dell’ex presidente del Tribunale di Vibo Valentia Nicola Alberto Filardo, attualmente in servizio alla prima sezione civile della Corte d’Appello di Catanzaro.

Le indagini - scrive l’edizione odierna della Gazzetta del Sud - sono scaturite dalla maxi-inchiesta Scott-Rinascita del 2019 coordinata dalla Dda di Catanzaro nell’ambito della quale sono emerse intercettazioni che hanno in qualche modo chiamato in causa Filardo al punto che la Procura di Catanzaro ha ritenuto di trasmettere il fascicolo contenente le conversazioni alla Procura di Salerno. I magistrati Luca Masini e Silvio Guarriello hanno chiesto più volte la proroga dei termini e hanno sentito testimoni, acquisito documentazione e copia di alcuni pagamenti effettuati «in modo tracciabile e regolarmente fatturati» da Filardo. Nel giugno scorso uno dei magistrati ha chiesto l’archiviazione per insussistenza del fatto su cinque degli episodi oggetto di indagine e l’archiviazione «per lieve entità del fatto in relazione a un’ipotesi di rivelazione del segreto d’ufficio». La procedura di archiviazione per insussistenza del fatto su tutti gli episodi contestati è stata definita con ordinanza del gip di Salerno Francesco Guerra.