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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Nella serata di ieri, i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia (Sezione di Polizia Giudiziaria e Compagnie di Vibo Valentia e Tropea), militari del Reparto operativo eronavale della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta del pubblico ministero, hanno tratto in arresto i cittadini romeni Dorel Varga, e Stela Rezmuves Gyongyi – quest’ultima riconosciuta dai Carabinieri Rosarno - rispettivamente di 36 e 35 anni, domiciliati tra i comuni di Rosarno e Nicotera.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vibo, grazie agli esiti raccolti, ha individuato elementi di responsabilità nei confronti dei due cittadini romeni in relazione ai reati di omicidio e rapina aggravata in concorso in pregiudizio di Giglio Palmo Ciancio, 79 anni di Pizzoni, e della sola rapina aggravata in danno di Lorenzo Vacatello, 50enne, invalido di Vibo Marina, eventi rispettivamente verificatisi il 5 ed il 18 agosto 2015.
I fatti
Il 6 agosto 2015, nello specchio acqueo antistante la spiaggia di Pizzo, veniva rinvenuto, dai Finanzieri della Stazione navale di Vibo Valentia e da personale della locale Capitaneria di Porto, il cadavere di Giglio Palmo Ciancio. Il decesso, inizialmente, appariva come annegamento. Gli accertamenti finalizzati alla ricostruzione delle ultime ore di vita del defunto hanno condotto al sospetto che il fatto, riconducibile ad un evento accidentale, fosse in realtà dovuto a morte violenta, scaturita da una rapina compiuta secondo una tecnica predatoria di tipo seriale. In particolare è emerso che Ciancio, adescato dalla Rezmuves con modalità collaudate in precedenti circostanze, si era recato a Pizzo a bordo di una Motoape dove, in località di mare, veniva aggredito da più uomini (tra i quali Varga Dorel), picchiato e rapinato del denaro contante (circa duemila euro) e del proprio telefono cellulare. I suoi aggressori, al fine di simulare un evento accidentale, lo avevano trascinato in acqua per poi farlo annegare.
Analoghe modalità si rilevano anche per la rapina in danno di L.V., verificatasi il 18 agosto scorso. L'uomo, adescato già qualche giorno prima, veniva chiamato dalla Rezmuves per un incontro presso la Stazione FS di Vibo Marina e lì aggredito e picchiato sino a rimanervi tramortito. Depredato di vistosi monili in oro e denaro per un valore di circa 1500 euro, il malcapitato veniva abbandonato all’interno di un canneto adiacente alla linea ferrata. L.V. ha ripreso, poi, conoscenza il giorno successivo.
Sono in corso verifiche su analoghi episodi, verificatisi nella Calabria settentrionale ma anche in Sicilia, anche al fine di comprendere se possa trattarsi di una vera e propria organizzazione, anche transnazionale, dedita ai reati predatori in danno di fasce deboli.
I particolari saranno resi noti durante la conferenza stampa in programma oggi, 19 febbraio, alle ore 10 presso la Procura di Vibo Valentia, tenuta dal procuratore capo, Mario Spagnuolo.
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