Al vaglio dell’Azienda sanitaria vibonese, con responso sfavorevole rispetto all’infezione tubercolare, è finito infatti un altro cinghiale catturato da una squadra di cacciatori durante una battuta effettuata la scorsa domenica 17 dicembre in località “Pista di moto – Bato”, un agro ricadente dunque nel territorio comunale di Soriano Calabro.

A seguito dell'attività ispettiva dell’Azienda sanitaria provinciale, effettuata nelle ore successive alla cattura sulle interiora del cinghiale da parte dei medici dell’unione operativa veterinaria, è stata inviata al locale Municipio una richiesta attraverso cui si chiedeva l’emissione di un’ordinanza di distruzione della carcassa animale. Il primo cittadino Francesco Bartone di conseguenza ha ordinato, secondo la normativa vigente in materia, l’avvio della procedura di denaturazione, incenerimento e successivo infossamento del cinghiale risultato affetto da realizzare in presenza di un agente di Polizia municipale.

Nel corso delle passate settimane altri casi di affezione da tubercolosi si erano registrati a Simbario, San Nicola da Crissa e Capistrano, ma il computo complessivo degli ultimi mesi si aggira su un quantitativo ormai ben superiore ai 50 casi complessivi. Sale dunque la preoccupazione rispetto ad un fenomeno che potrebbe avere ripercussioni gravi, basti pensare infatti che la patologia è trasmissibile all’uomo attraverso il contatto diretto con l’animale o il consumo di carne cruda o poco cotta.

Una criticità, quella del rischio sanitario per l’uomo, che va ad aggiungersi quindi alle altre problematiche come l’alto numero di incidenti stradali causati dalla presenza di cinghiali sulla rete viaria interna e i danni provocati all’agricoltura. I vertici del Parco delle Serre inoltre hanno avviato nei giorni scorsi un Piano di selezione della specie del cinghiale, mirato a effettuare un censimento attendibile sulla reale consistenza di questo ungulato anche nel vasto territorio che si trova sotto la giurisdizione dell’ente naturalistico.