Mercoledì, 05 Febbraio 2020 12:53

Anche un noto locale di Vibo tra i beni sequestrati al clan dei piscopisani

Scritto da Redazione
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Ammonta complessivamente a 2,5 milioni di euro il valore dei beni sequestrati stamattina dal personale delle Squadre Mobili di Vibo Valentia, Catanzaro, Bologna e del Servizio Centrale Operativo (SCO), che ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, nei confronti di alcuni esponenti del clan dei piscopisani, già raggiunti, lo scorso 9 aprile, da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “Rimpiazzo”.

Il provvedimento ha riguardato diversi beni mobili e immobili, nonché società e imprese individuali, ubicati anche fuori regione e quote societarie, la cui titolarità è riconducibile a persone indagate, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, favoreggiamento personale, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e intestazione fittizia di beni, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Colpiti dal provvedimento di sequestro, finalizzato a una successiva confisca, diversi fabbricati e terreni, nonché l’intero patrimonio aziendale della “Brogna Auto” di Vibo Valentia, di Giuseppe Brogna, 62 anni, di Vibo, detenuto; le quote societarie della “Ritadele sas” riconducibili a Giovanni Battaglia, 37 anni di Vibo Valentia, detenuto; un appartamento e diversi terreni situati nel territorio di San Gregorio d’Ippona, nel Vibonese, riconducibili a Stefano Farfaglia, 37 anni di Vibo, detenuto; alcuni fabbricati e l’intero patrimonio aziendale del panificio “San Pio” di Ionadi, riconducibile a Nazzareno Fiorillo, 65 anni di Vibo detenuto; poi ancora diversi appartamenti ubicati tra le province di Vibo Valentia e Bologna, intestati a Maria Concetta Immacolata Fortuna, 62 anni di Piscopio; il “Baretto” di piazza San Michele a Piscopio di proprietà di Nazzareno Galati, 31 anni di Vibo Valentia e il noto locale “Mamma non vuole” di piazza Morelli a Vibo Valentia di proprietà di Benito La Bella, 32 anni, al quale sono stati sequestrati anche un’autovettura di proprietà e un appartamento.

Il provvedimento rientra quindi nell’ambito della maxi inchiesta “Rimpiazzo” che aveva portato all’arresto lo scorso 9 aprile dei presunti capi, gregari e semplici affiliati del clan dei piscopisani. Il decreto di sequestro, emesso a conclusione di complesse indagini, costituisce il frutto di accertamenti patrimoniali che hanno permesso di riscontrare l’esistenza di una totale sproporzione tra i redditi dichiarati e i patrimoni effettivamente detenuti.

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