Domenica, 21 Novembre 2021 19:38

Anche i carabinieri di Vibo in prima linea contro la violenza sulle donne

Scritto da Redazione
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Il prossimo 25 novembre ricorrerà la ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999. Già dal 1981, gli attivisti per i diritti delle donne hanno celebrato in questo giorno la giornata contro la violenza di genere. La data è stata scelta per onorare le sorelle Mirabal. Si tratta di tre attiviste della Repubblica Dominicana brutalmente assassinate nel 1960 per ordine del sovrano del paese, Rafael Trujillo.

Il filo rosso delle vittime vibonesi: salvate dalla tempestività d’intervento e dalle indagini condotte dai carabinieri coordinati dalla Procura guidata da Camillo Falvo.

«I casi più gravi dell’ultimo anno, grazie alla sinergia tra forze dell’ordine e Procura - si legge in una nota – sono stati risolti donando alle vittime - d’ogni fascia di età - non solo forza e coraggio per voltare pagina ma anche tanta fiducia nelle Istituzioni, fino a farle intraprendere spontaneamente una propaganda di sensibilizzazione nei confronti di tutte le donne vittime di violenza. Non è mancata infatti la partecipazione attiva delle vittime alle trasmissioni televisive nazionali - a volto scoperto e senza veli - per dire ‘Basta! Denunciate, denunciate senza timori’, sia che le violenze siano originate da legami relazionali o passionali, che poste in essere dalla criminalità comune in senso più ampio come fasce deboli».

Dall’anziana signora di Briatico vittima del brutale pestaggio a scopo di rapina in abitazione, alla giovane 29enne di Spilinga selvaggiamente picchiata e rapinata dell’autovettura durante una sosta in un’area di servizio. La lista si allarga con altre vittime, in un’escalation di violenze, culminate col tentato omicidio, lo scorso 16 aprile a Tropea. La vittima si è trovata in pieno centro ad essere il bersaglio di 5 colpi d’arma da fuoco. In poche ore i carabinieri della locale Compagnia sono riusciti a fare piena luce sulla vicenda.

Ed ancora: minacce di morte, insulti, molestie sessuali, danneggiamenti e persino l’incendio della propria auto. Vittima una donna di Ionadi.  A ‘liberarla’ dalle pressioni e dalle persecuzioni quotidiane, il 3 luglio scorso, sono stati i carabinieri della Stazione di Filandari.

Minacciata, molestata, perseguitata per quattro lunghi anni. La donna decide di rivolgersi ai carabinieri della Stazione di Zungri che avviano immediatamente le indagini. Un inferno quotidiano fatto di offese e soprusi, cessato nel momento in cui a donna ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine.

Durante l’anno in corso, i carabinieri di Vibo hanno assicurato alla giustizia più di 80 persone per reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi, lesioni personali, atti persecutori e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.

Un dato che, «pur registrando un trend in crescita del fenomeno, riflette altresì il crescente senso di fiducia verso le Forze dell’Ordine di Vibo Valentia, dove le donne vittime di violenza si rivolgono sempre più frequentemente anche solo per trovare conforto».

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