Dopo la denuncia di una signora, «costretta a vivere con l'acqua dentro casa», questa volta a chiamare in causa l'Aterp è una famiglia dell'ultimo piano di uno stabile situato in via Giovanni Falcone, nel quartiere di Spinetto.

«È da quando siamo arrivati tre anni fa – ci hanno confidato – che, purtroppo, dobbiamo fare i conti con l'eccesso di umidità dentro casa. La stagione invernale è alle porte e non è possibile far vivere una famiglia in queste condizioni, con il soffitto che rischia di crollare da un momento all'altro. Esattamente un anno fa è arrivata la risposta dell'Aterp che, di fronte alle nostre richieste, ci ha detto in pratica che le infiltrazioni d'acqua provenienti dal tetto di copertura non sono causate dall'appartamento in se, bensì dal manto di copertura che è parte comune dell'intero stabile e, quindi, è obbligo di tutti i proprietari degli appartamenti partecipare alle relative spese per l'esecuzione di eventuali lavori di riparazione». A seguito della replica da parte dell'Aterp – che, tramite una lettera, ha invitato gli interessati a «voler adottare ogni utile iniziativa per portare a conoscenza tutti i proprietari degli altri appartamenti costituenti l'intero edificio, al fine di concordare i lavori necessari da eseguire per la risoluzione di tutte le problematiche riscontrate» - la famiglia in questione ha «più volte presentato ulteriori solleciti da un anno a questa parte, senza però avere alcun tipo di riscontro. La nostra proposta – concludono - è semplice: che vengano ad effettuare le dovute riparazioni o, in alternativa, che si provveda ad assegnare un nuovo appartamento».