Il Comune guidato dal sindaco Bruno Iorfida hanno aderito al progetto di monitoraggio proposto dall'Arpacal e inserito in un programma del ministero della Salute e dell'Inail, con l'intento di realizzare anche nel territorio dell'entroterra vibonese una serie di attività di prevenzione. I tecnici Pietro Capone e Salvatore Procopio, dei dipartimenti congiunti dell'Arpacal di Vibo Valentia e Catanzaro, hanno posizionato un numero rappresentativo di esposimetri per la valutazione della dose relativa al gas radon, un elemento naturale sì, ma radioattivo che, se presente in concentrazioni importanti, può essere dannoso per la salute umana. Il radon, infatti, viene classificato dall’Organizzazione mondiale della Sanità come cancerogeno certo (gruppo 1). Per non fumatori, inoltre, è il primo fattore di rischio per il tumore al polmone.

Gli esposimetri sono stati installati in particolare nell’edificio scolastico, all’interno del MuFar – Museo Fabbrica d’Armi Reali Ferriere Borboniche, nel palazzo municipale e in diverse abitazioni scelte a campione sul territorio.

«Con l'adesione a questo progretto – ha detto il primo cittadino – si vuole garantire la salute dei cittadini. La nostra attenzione sulla salubrità del territorio e a 360 gradi. Ringrazio i tecnici dell'Arpacal per il lavoro svolto».