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La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, sulla scorta degli esiti investigativi svolti dalla Squadra Mobile di Vibo, ha iscritto nel registro degli indagati sei persone, alle quali vengono contestati i reati di tentato omicidio e lesioni personali aggravate dal metodo mafioso, per l’agguato avvenuto lo scorso 29 luglio nel centro storico di Sorianello.
Bersaglio dei killer era Alex Nesci, 27enne del luogo, che in quel momento era assieme al fratello 13enne affetto da sindrome down. Il fatto, secondo gli inquirenti, potrebbe inquadrarsi nella guerra di ‘ndrangheta tra il clan degli Emanuele e quello dei Loielo che, nel corso degli ultimi anni, ha portato a molti omicidi e tentati omicidi. Ad essere coinvolti nelle indagini sull’agguato a Nesci, secondo quanto riporta l’edizione odierna del Quotidiano del Sud, sono sei soggetti di età compresa tra i 18 e i 46 anni.
Nell’agguato ai danni dei fratelli Nesci, i killer avevano atteso il passaggio del 27enne – che già in passato era riuscito a scampare ad analoghe imboscate – per poi aprire il fuoco. Sulla traiettoria dei proiettili, però, c’era anche il fratello 13enne. Entrambi avevano riportato ferite non gravi.
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