Venerdì, 26 Ottobre 2018 16:55

Agguato a Piscopio, Carnovale al gip: «Ho sparato io, ma non volevo uccidere»

Scritto da Redazione
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Ha ammesso di aver sparato ma, al tempo stesso, ha negato che volesse uccidere l'ex cognato, Giuseppe Carnovale, il 48enne fermato per l’omicidio di Massimo Ripepi, ucciso domenica scorsa all’ora di pranzo nella frazione Piscopio di Vibo.

«Ho sparato io, ma non volevo ammazzarlo», ha detto stamani al gip Graziamaria Monaco in occasione dell'udienza di convalida del fermo di indiziato di delitto. Con lui è stato sottoposto a fermo il nipote Michele Ripepi, 18 anni, figlio della vittima. Il 48enne, secondo quanto riportato dall’Ansa, ha confermato quindi l'assunzione di responsabilità del gesto come aveva già fatto nel momento in cui, mercoledì scorso, si era presentato, accompagnato dal proprio legale di fiducia, l'avvocato Adele Manno, al comando dei carabinieri per costituirsi. Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i colpi sparati contro Ripepi sono stati 9. Un omicidio, per gli inquirenti, aggravato da premeditazione per vendicare i costanti maltrattamenti da parte della vittima nei confronti dell'ex moglie e dei due figli, uno dei quali, nel giugno dello scorso anno, gli aveva esploso contro diversi proiettili di pistola senza però riuscire a colpirlo.

Michele Ripepi, invece, davanti al gip si è avvalso della facoltà di non rispondere perché non ancora a conoscenza degli atti che lo riguardano e lo chiamano in causa nel delitto. Il gip si è riservato di decidere.

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