Sono finite agli arresti domiciliari tre delle quattro persone che hanno aggredito ieri pomeriggio il sindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio, all’interno del Municipio. Un altro aggressore è irreperibile. Uno degli arrestati si trovava già ai domiciliari (è quindi accusato anche del reato di evasione) in quanto nel settembre scorso aveva aggredito i carabinieri della Stazione di Arena. Come riporta l’Agi, i tre fermati erano in piazza nel vicino comune di Acquaro, nelle Preserre vibonesi, dove avrebbero voluto scagliarsi anche contro il sindaco di quel centro, Giuseppe Barilaro. Alla base dell’accaduto, la solidarietà espressa dai due amministratori di Dasà e Acquaro nei confronti dell’Arma dopo l’aggressione in caserma ad opera di uno degli arrestati.
LA DINAMICA DELL'AGGRESSIONE Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, in quattro hanno fatto irruzione nel municipio di Dasà, poco dopo le 17,30 di ieri, con gli uffici ancora pieni e una riunione in corso presieduta dal sindaco, obiettivo dell’incursione. In quel frangente il primo cittadino sarebbe stato colpito con calci e pugni e costretto al ricovero, in osservazione, presso l’ospedale di Vibo Valentia. Dopo il pestaggio i quattro avrebbero anche vandalizzato locali e arredi prima di allontanarsi. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri i quali hanno raccolto le prime testimonianze e con la costante guida della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, diretta dal Procuratore Camillo Falvo, si sono messi alla ricerca dei responsabili, risultati tutti residenti nel limitrofo comune di Acquaro.
AGGRESSORE EVADE DAI DOMICILIARI Il primo degli aggressori è stato rintracciato presso il proprio domicilio dal quale, fra l’altro, non avrebbe potuto allontanarsi in quanto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Gli altri tre sono stati invece intercettati a bordo dell’utilitaria per le vie del comune di Acquaro. All’alt dei militari uno è riuscito anche a fuggire a piedi nel centro abitato, dopo aver lanciato vari oggetti vero i carabinieri, mentre gli altri occupanti, dopo avere opposto resistenza, sono stati bloccati.
IL MOVENTE Singolare il movente alla base di quanto accaduto. Dai primi accertamenti sarebbe emerso che l’intento degli aggressori fosse quello di punire il sindaco per avere espresso, in alcune dichiarazioni riprese dalla stampa, la propria solidarietà all’Arma dei carabinieri in occasione di un assalto alla caserma di Arena occorso il 6 settembre 2021, quando due individui hanno scavalcato la recinzione della caserma prendendo dapprima a calci il portone d’ingresso e non mancando di scagliarsi, in seguito, contro i militari. Tale manifestazione di vicinanza, peraltro non isolata, sarebbe stata motivo di risentimento da sfociare nel grave gesto. Due dei partecipanti al raid contro il sindaco risultano essere gli stessi protagonisti dell’assalto alla Stazione Carabinieri. Adesso i responsabili sono chiamati a rispondere, a vario titolo, di danneggiamento e lesioni aggravate, violenza e resistenza a pubblico ufficiale ed evasione. Per i tre arrestati sarà a breve inoltre fissata anche l’udienza di convalida.
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