Le attese per gli esiti dei tamponi nel Vibonese si dilatano sempre di più. A denunciare i ritardi nel processare i test per il Covid-19 è direttamente il personale sanitario in servizio all'ospedale di Serra San Bruno, mettendo in luce un caso emblematico di come la lentezza nel fornire gli esiti dei tamponi possa rivelarsi un problema molto serio. Una larga parte del personale in servizio al "San Bruno" (assieme a pazienti e addetti alle pulizie) era stato infatti sottoposto al test molecolare martedì 3 novembre dopo che era stata riscontrata la positività di un medico del Reggino in forza al nosocomio. La buona notizia è che tutti i tamponi eseguiti in quell'occasione, 41, sono risultati negativi. Quella tanto preoccupante quanto paradossale è che gli ultimi risultati sono stati consegnati nel primo pomeriggio di ieri, a distanza dunque di 10 giorni dal prelievo. «Viviamo una situazione - dichiara un operatore sanitario al Vizzarro - che definire assurda è poco. Siamo stati costretti a continuare a lavorare in attesa del risultato, diventando un potenziale rischio per tutti. Siamo stati responsabili, ma l'incapacità di fornire un servizio rapido, anche a chi sta dentro gli ospedali, è il primo problema da affrontare in maniera oculata e veloce. Il commissario dell'Asp di Vibo, Giuseppe Giuliano, ha parlato dell'arrivo di una macchina capace di processare oltre 100 tamponi al giorno sul nostro territorio, evitando così l'invio dei test all'azienda Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Ma ancora non si è capito se il fantomatico strumento sia arrivato o meno. In più, il personale infermieristico a Serra - ha continuato l'operatore - riceve un pacco al giorno di guanti, con il risultato che siamo noi stessi a comprarli per far fronte alle carenze». Rispetto alla possibilità di poter processare i tamponi a Vibo, lo stesso commissario dell'Asp vibonese aveva rassicurato gli amministratori locali, durante l'ultima conferenza dei sindaci dello scorso 6 novembre: «Lo strumento per processare i tamponi arriverà entro sabato prossimo (oggi, ndr)». Al momento, però, non sono state rese note novità in merito dall'Azienda sanitaria provinciale.