Domenica, 23 Marzo 2025 07:53

Mille vanno, uno sta. E rimane solo il non finito

Scritto da Gioacchino Criaco*
Letto 1518 volte
Foto di Angelo Maggio scattata l'8 marzo di quest'anno. In basso, alla fine dell'articolo, la foto scattata nella stessa occasione l'8 marzo 1999 (riproduzione riservata) Foto di Angelo Maggio scattata l'8 marzo di quest'anno. In basso, alla fine dell'articolo, la foto scattata nella stessa occasione l'8 marzo 1999 (riproduzione riservata)
26 anni, qualche tegola e un po’ d’intonaco come progresso e l’assottigliamento umano come verità svelata, bruciante, incontrovertibile. I più sono andati, sta qualcuno, qualche anziano.
Una civiltà muore quando smette di produrre futuro e costruisce direttamente passato, eleva le rovine senza attendere che sia il tempo a convertire le speranze cementizie. Mesoraca 26 anni prima e Mesoraca 26 anni dopo, stessa ora, spazio, processione, Angelo Maggio scrive trattati con prova incorporata attraverso le foto, non ci sarebbe bisogno di spiegazione. Col non finito si comprendono più cose che per mezzo di libri, ricerche, articoli.
Si sta in un contesto che dia possibilità: opportunità che la comunità si è costruite, conquistate. Si va via dai luoghi inospitali.
Nessun luogo è già un Eden bell’e pronto per cogliere delizie. Non c’è più un Dio disposto a donare paradisi, essendo nota la tendenza umana a tradirli e distruggerli. Ma è vero che in genere il Sud cova condizioni ambientali migliori che, per contrappasso, si sono rovesciate contro di esso, per opera endogena e spesso esogena. Per farla brevissima, l’economia sceglie da tempo, forse sempre, i luoghi in cui assembrare persone, che di solito stanno a nord. I meridionali popolano moltissimi nord, in Italia infittiscono le file umane padane.
Strumento formidabile dei distacchi è il meccanismo della partenza: lo si crea in molti modi. In Calabria, ad esempio, il Feudo possiede tutto, stringe in una morsa i normali: bisogni, mafie, disservizi. Crea per missione di sopravvivenza sottosviluppo.
Alla fine il meccanismo è diventato automatico, nemmeno ci si pongono le domande, si prepara il trolley e si compra il biglietto.
Uno sta e mille vanno.
Uno torna e incrocia nel senso inverso mille.
Perché per stare, se una/uno volessero, non ha alternativa: rivoluzione. Che significa abbattere il meccanismo. Sconfiggere Feudo e addentellati, andare contro cerchie a cui in un modo o nell’altro, per vincoli vari, tutti si è legati.
*Scrittore

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)