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La strada di casa rappresenta sempre la via maestra e il regista Domenico Pisani la ripercorre all’occorrenza perché è tra le “proprie mura”, a Serra San Bruno, che riesce a esprimere al meglio la sua arte. Si sono concluse lo scorso 10 marzo le riprese dell’ultimo cortometraggio, “Fuliggine”, risultato vincitore del bando “Produzioni audiovisive 2022” promosso dalla Calabria film Commission. Tra le finalità dell’avviso pubblico «la promozione del territorio, la visibilità del patrimonio naturalistico e artistico, lo sviluppo del settore turistico locale». Obiettivo che il giovane regista serrese (con la sua “Reboto production”) ha centrato in pieno raccontando la tormentata storia di Antonio (Domenico Maiolo), 45enne dedito all'antico mestiere della produzione di carbone naturale.
Antonio è un uomo mite ma, già dalla nascita, un evento fortuito segna per sempre la sua vita: la madre muore di parto. Per il padre di Antonio, Giuseppe (Carmelo Giordano), burbero 65enne, ciò diviene da subito una colpa che macchia il figlio, costretto a sopportare continuamente le angherie del genitore. Seraficamente Antonio continua a sopportare questa pesante “croce” vivendo e lavorando col padre che gli è sempre avverso. Anche durante il periodo di infermità, che lo terrà a letto e lontano dal lavoro, Giuseppe trova il modo per attaccare il figlio, che incassa le sue invettive non mancando, per questo, di prendersene cura.
A porsi come personaggio di rottura nell’infinita diatriba familiare c’è la figura di Maria (Anna Maria De Luca), 60enne vicina di casa che oltre ad accudire Giuseppe si occupa delle faccende domestiche. Maria, per certi versi, rappresenta anche la mamma acquisita di Antonio che non gli ha fatto mai mancare la sua presenza durante i momenti difficili. Al dramma familiare se ne affianca uno sociale, che evidenzia l’atavico stato di sottomissione delle classi subalterne, costrette a soffrire la discriminazione imposta dalla società dei consumi e del profitto ad ogni costo. Attraverso il lavoro Antonio delinea il suo stare al mondo e il senso stesso della sua vita, però anche questo punto fermo è destinato a scomparire.
Serra, luogo dell’anima
Dopo un'intensa settimana di riprese Domenico Pisani si è raccontato ai microfoni di Radio Serra 98 in uno speciale condotto dal giornalista Sergio Pelaia. «Le riprese – ha esordito – sono state molto dure ma grazie alla bravura di tutti abbiamo concluso in anticipo. È stata una squadra perfetta». Anticipando qualcosa della trama Pisani ha parlato del rapporto padre/figlio e dell’esigenza di raccontare la famiglia non come un idillio ma come un luogo intimo che a volte nasconde tetre sfaccettature.
Non sono mancati i complimenti all'attore protagonista Domenico Maiolo, che non è certo nuovo al set (ha collaborato con Pieraccioni e Garrone) ma non aveva mai avuto il peso della parte principale. A fargli da mentore due colleghi del calibro di Carmelo Giordano e Anna Maria de Luca. «Domenico – ha detto il regista – è stato pazzesco, ha risposto alla grande nella sua parte, anzi, ha superato le mie aspettative mostrando il carisma dell’attore navigato». Da ricordare anche la direzione della fotografia affidata a Davide Manca (allievo di Oliviero Toscani e Giuseppe Rotunno) che ha trovato terreno fertile per la sua arte tra gli “scarazzi” serresi.
Continuando, poi, a parlare di Serra come luogo dell’anima Pisani ha rivelato di avere in cantiere un lungometraggio di matrice autobiografica. Per questo motivo la sua “Reboto production” avrà una base operativa proprio a Serra nel prossimo futuro.
Gli studenti dell’Einaudi sul set
“Fuliggine” ha rappresentato un cantiere culturale a 360 gradi anche grazie all’accordo siglato tra Pisani e l’Istituto di istruzione superiore “Einaudi” di Serra guidato dal dirigente scolastico Tonino Ceravolo: 48 studenti, nell’ambito del Pcto (ex alternanza scuola-lavoro), sono stati divisi tra il set al fianco delle maestranze e un percorso formativo sulla scrittura cinematografica che avrà inizio nel mese di aprile. Come raccontato dal giovane regista serrese questa esperienza con gli studenti è tra le mission della sua “Reboto production” che in Calabria si vuole avvalere di tirocinanti per i vari progetti futuri, offrendo la possibilità di conoscere un mondo che sembra troppo lontano soprattutto nell’entroterra. Pisani ha definito per questo Fuliggine «un progetto totale». Per completarlo ora c'è da affrontare il lavoro di post-produzione, con l’auspicio che il corto (è ciò che si augura il regista) possa approdare presto a festival del calibro di Venezia e altri importanti contesti di settore.
Costante ritorno alle radici
Il ritorno alle radici è dunque per Pisani una costante come già è avvenuto con “Le vite possibili”, corto che ha visto nel cast l’attrice Elena Cotta (già vincitrice della Coppa Volpi alla 70esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per “Via Castellana Bandiera” di Emma Dante) e che è stato recentemente acquistato da Rai Cinema. “Fuliggine” sembra ripercorrere lo stesso sentiero, quello dell’umiltà che diventa vittima degli stereotipi, dell’impossibilità di reagire a un destino che sembra dettato da una imprescindibile provvidenza manzoniana, della mancanza di coraggio nel fare le proprie scelte per non sentirsi inadeguato agli occhi degli altri o della propria famiglia.
Come ha già raccontato in passato al Vizzarro Domenico Pisani, la vita di alcune persone appare «statica e immutabile» nonostante l’inarrestabile avanzare del tempo. Serra San Bruno, paese dell’entroterra, ha vissuto e vive ancora di retaggi culturali difficili da cambiare. Raccontare la propria terra significa promuoverla ma anche tentare di cambiarla in meglio.
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