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I due casi di Covid-19 registrati a Serra San Bruno nei giorni scorsi oltre a riportare il ricordo alla scorsa primavera, quando la cittadina della Certosa è stata dichiarata zona rossa, hanno scosso nuovamente la comunità perché uno dei nuovi contagiati è un parroco, don Biagio Cutullè. Invitato alla trasmissione “Detto tra noi” su Rs98, condotta da Daniela Maiolo assieme al direttore del Vizzarro Sergio Pelaia, don Biagio ha raccontato telefonicamente quella che ancora è la propria lotta contro il virus. «Sono asintomatico, è da due o tre giorni che non ho più la febbre». Le parole rassicuranti che il parroco ha voluto rivolgere alla propria comunità, rispetto al suo stato di salute, hanno messo in risalto, a causa della voce stanca, l’umore di una persona provata dalla malattia che però ci tiene a lanciare un forte messaggio ai propri concittadini. «Non sono state belle giornate per una ragione molto semplice: ti senti fragile, debole e impotente di fronte a questo virus».
Ripercorrendo i vari stadi don Biagio ha poi spiegato ai microfoni di Rs98 di aver avuto i primi sintomi la sera del 24 ottobre scorso: «Ho sentito freddo e ho avuto una specie di influenza, con febbre a 38-38,5. Per questo motivo, alcuni miei amici medici mi hanno poi consigliato di fare il tampone, che è risultato positivo». Rispetto alla gestione dei casi Covid, don Biagio non ha fatto sconti, sottolineando una certa superficialità da parte degli addetti ai lavori: «Sabato 31 ottobre, nella notte, ho ricevuto la telefonata da parte di un medico da Vibo che mi annunciava la positività. Dopodiché mi è stato riferito che ci saremmo sentiti il giorno seguente, quando però non ho ricevuto alcuna chiamata. Di conseguenza ho chiamato io, curandomi poi di rispettare le disposizioni e chiedendo di fare il tampone a mia sorella che vive con me».
Passando poi alle manifestazioni di affetto ricevute, il parroco serrese ha ringraziato chi gli ha rivolto e gli sta rivolgendo un pensiero durante la malattia: «In questi giorni ho ricevuto una forza straordinaria dalla gente. Ho dovuto constatare – ha continuato don Biagio – un affetto straordinario da parte delle mie due comunità, di Serra e Nardodipace, a testimonianza di quanto sia sensibile la gente». Tra gli altri un ringraziamento è stato rivolto anche al primo cittadino Alfredo Barillari, che tutti i giorni si è sincerato del suo stato di salute.
Infine, in merito alla pericolosità del virus, quanto all’imprevedibilità del contagio, don Biagio ha raccomandato: «State attenti, è un nemico invisibile. Ho cercato in tutti i modi di mettere in pratica quelle piccole regole che ci hanno chiesto di rispettare. L’ho imposto anche alla gente che veniva in chiesa. Nonostante tutto il virus mi ha colpito. State attenti e pensate anche agli altri che potrebbero subire il male derivante da alcune nostre incapacità».
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