I platani (alcuni dei quali secolari) che erano nel parco adiacente alla chiesetta di San Rocco, l’area verde all’entrata nord di Serra San Bruno, da questa mattina non esistono più.

Diversi alberi, alcuni dei quali erano stati piantati nella seconda metà dell’Ottocento, sono stati infatti abbattuti nella mattinata di oggi. La decisione di procedere all'abbattimento sarebbe stata impartita direttamente dalla Curia arcivescovile di Catanzaro-Squillace, proprietaria dell’area, che avrebbe dunque affidato i lavori di taglio che, secondo quanto è stato possibile apprendere, sarebbero stati autorizzati dal dipartimento competente della Regione Calabria. Gli esemplari, secondo alcuni addetti ai lavori, sarebbero stati da considerare di pregio, vista la notevole dimensione e l’età. Non è – almeno al momento – dato sapere se la decisione sia stata connessa a criticità legate alle condizioni di “salute” delle piante, tali da obbligarne l’abbattimento in maniera da porre in sicurezza l’area e scongiurare così eventuali pericoli per la pubblica incolumità che avrebbero potuto verificarsi, in particolare, in occasione di eventi atmosferici di intensità rilevante. Ma di certo il provvedimento non ha mancato di suscitare polemiche per un taglio che ha di fatto spazzato via secoli di “storia”.

A prescindere dal fatto che il terreno in cui è avvenuto l’abbattimento sia di proprietà della Curia, quello di San Rocco rappresenta comunque un parco unico nel suo genere, con una chiesetta immersa nel verde, meta di tanti turisti soprattutto a metà agosto, quando ricorrono le festività in onore del Santo.

Diversi cittadini hanno infatti espresso amarezza e disappunto rispetto alla vicenda, mentre molti altri si sono chiesti se questi lavori fossero davvero necessari.