mini Serrese_CessanitiDomenica prossima andrà in scena il ventesimo turno nel campionato di Prima categoria, girone “C”. La Serrese di mister Megna, dopo il successo per 2 a 0 contro il Cessaniti (foto G. Dominelli), farà di tutto per racimolare punti dalla difficile trasferta di Filogaso. Impegno tutt’altro che semplice anche per l’altra capolista del girone, il Polistena, che ospiterà la Zungrese, in piena corsa per un posto nei playoff.  Non dovrebbe avere problemi a centrare i tre punti il Badolato, impegnato in trasferta ad Amaroni. Cessaniti – Caulonia sarà il match salvezza della giornata. Il fanalino di coda Soverato riceverà la N. Pontegrande, mentre il Limbadi ospiterà la Laureanese.

Di seguito, riportiamo il turno completo della 20^ giornata

Amaroni

Badolato

Cessaniti

Caulonia

Limbadi

Laureanese

Filogaso

Serrese

Petrizzi

Nicotera

Polistena

Zungrese

S. Caterina

Filadelfia

Us Soverato

Pontegrande

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mini angileSERRA SAN BRUNO – Città di Rende e Serra si affronteranno per la seconda volta in questa stagione. All’andata, i vibonesi riuscirono ad imporsi con il risultato finale di 4 a 1 grazie alle reti di Carvelli (doppietta), Ciconte e Gregorio De Caria. Da ottobre ad oggi, però, le cose sono cambiate ed anche le ambizioni delle due formazioni sono differenti rispetto ad allora, soprattutto per i cosentini, ottavi con venti punti all’attivo; mentre il quintetto di mister Pisani è in lotta per mantenere la categoria. Ad entrambe, dunque, servono i tre punti: il Città di Rende per mantenere ancora accese le speranze di agguantare i play–off; il Serra, invece, per abbandonare la parte bassa della classifica. I biancorossi cosentini sono reduci dal pari esterno contro il Fabrizio; per i vibonesi, invece, sei punti negli ultimi due turni casalinghi. Nel pomeriggio odierno, intanto, sono stati resi noti i provvedimenti assunti dal giudice sportivo, dopo l’ultimo turno disputato: nelle fila del Città di Rende, non ci sarà Nardi (squalificato per un turno dal G.S.). Mister Pisani, invece, potrà contare su tutti gli uomini a propria disposizione, anche se molti dei giocatori titolari dovranno stare attenti a non ricevere altre ammonizioni, in quanto già diffidati (Francesco De Caria, Gregorio De Caria, Luciano Albano, Angelo Carrera – foto - e Fabio Tino).

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mini barbieri-filippinaSi parla, tra le ipotesi, di una presunta diagnosi tardiva. Fatto sta che Filippina Barbieri (foto), 58 anni, vedova, è deceduta all'alba di ieri. Ha avuto un’emorragia interna, e in relazione ad un eventuale ritardo nella diagnosi - o ad altre circostanze che possano essere alla base della vicenda - potrebbe profilarsi un nuovo caso di malasanità. Sull’episodio, infatti, è stata avviata un’inchiesta da parte della polizia e coordinata dal pm di turno, Vittorio Gallucci. Filippina Barbieri risiedeva con il figlio ventenne, Francesco Grande, a Mezzocasale, frazione di San Gregorio D’Ippona. E’ morta poco prima di essere sottoposta ad intervento chirurgico per tentare di arrestare l’imponente perdita di sangue, una volta risultate inutili due trasfusioni. L’indagine è partita dopo che ieri mattina Francesco Grande ha presentato denuncia presso la Questura di Vibo. La polizia, quindi, ha subito posto sotto sequestro la cartella clinica e ogni altra idonea documentazione sanitaria. Il figlio della donna, senza accusare pregiudizialmente nessuno, ha invocato quasi con serenità che venga fatta chiarezza. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal giovane al Quotidiano della Calabria. «Chiedo – ha insistito il ragazzo - chiarezza a chi di competenza e se ci sono responsabilità di accertarle e di avere risposte precise sulle cause che hanno provocato la morte di mia madre. Vorrei conoscere se è stato fatto tutto il possibile per salvarla e come mai non è stata fatta prima la tac, che ha rivelato la emorragia quando già era in fase avanzata». Il giovane ha nominato come difensore di fiducia l’avvocato Maria Grazia Pianura, che ha subito contattato come eventuale consulente di parte il medico legale catanzarese Massimiliano Cardamona. «Penso che il magistrato – ha dichiarato il legale – farà effettuare l’autopsia e presto dovremmo essere convocati per l’affidamento dell’incarico». Francesco Grande ha spiegato al Quotidiano che da tre anni la mamma soffriva di pancreatite, ma quando aveva delle crisi bastava che facesse le cure e i valori rientravano nella norma. «Preciso – ha detto – che mia madre era stata ricoverata nel reparto medicina dell’ospedale di Vibo dal 27 dicembre sino al 3 gennaio scorso quando è stata dimessa con una terapia da effettuare a casa. Ieri sera (sabato) ha avvertito dei dolori all’addome e alla schiena. Telefoniamo al 118 e l’ambulanza arriva quasi subito, fatta precedere dal medico di guardia. Al pronto soccorso, anche se in codice verde, mia madre viene visitata subito perché non ci sono pazienti in attesa. Le vengono praticati antidolorifici. Dagli esami risulta che non si tratta di pancreatite. La lastre non rivelano nulla. E’ molto pallida e fredda. I dolori aumentano. Viene trasferita in chirurgia generale. Con un filo di voce mi chiede di aiutarla. La pressione è molto bassa. Arrivano tutti gli specialisti reperibili. Mia madre viene rianimata e la pressione risale. I medici se ne vanno ma la situazione permane grave. La dottoressa di turno del reparto di chirurgia decide per una tac che rivela la emorragia. Ritornano i medici e le vengono trasfuse due sacche di sangue. Ma non si riprende. Si decide per l’operazione e prima di entrare in sala operatoria dico a mia madre: ti aspetto qua.non l’ho più vista viva». 

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