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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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MONGIANA - Si è conclusa nella giornata odierna, su iniziativa dei Ministeri dei Beni Culturali e della Pubblica Istruzione, la manifestazione dal titolo "Libriamoci", che ha preso il via mercoledì scorso in tutti gli istituti scolastici del Paese. Anche il piccolo centro del Vibonese ha deciso di aderire a questa iniziativa e, nella mattinata di oggi, alle ore 11.00, presso la sala congressi del “Museo delle Reali Ferriere Borboniche”, alla presenza del primo cittadino, Bruno Iorfida, del dirigente scolastico Tiziana Furlano, degli studenti dell’istituto Comprensivo di Fabrizia, plesso scolastico di Mongiana, e della Pro loco di Mongiana, si è tenuto un incontro con gli studenti, nel corso del quale lo stesso Iorfida ha letto un brano sulla storia di Mongiana, oltre ovviamente anche altri testi scelti direttamente dagli studenti . La manifestazione ha l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi alla lettura e di stimolare la curiosità e la voglia di sapere e conoscere l’identità culturale del proprio paese. Al termine della manifestazione, il Comune ha provveduto a donare alla scuola un libro sul paese delle Ferriere a ricordo della giornata trascorsa assieme.
È una vera e propria ecatombe quella che è emersa mercoledì scorso nell’incontro tenuto nella sala del consiglio provinciale sullo stato di agibilità degli edifici scolastici del Vibonese. Su 32 strutture di competenza della Provincia – di cui 26 di proprietà e 6 in affitto – solo 4 risultano completamente a norma antincendio, mentre, a parere dei Vigili del fuoco, se l’analisi si estende a tutte le 200 scuole del Vibonese, solo 7 risultano essere perfettamente in regola con le vigenti disposizioni. Una situazione catastrofica sancita dal fatto che per l’adeguamento degli edifici sono stati presentati progetti per un importo complessivo di 9milioni di euro. Progetti che, però, non hanno al momento avuto alcuna copertura finanziaria. La situazione si fa ancora più catastrofica se si considera che, invece, per l’adeguamento alle normative antisismiche di milioni ne occorrerebbero addirittura 30.
On the news di sabato 4 ottobre, sulle frequenze di Radio Serra 98, a partire dalle ore 10.00, è speciale: "La scuola ieri e oggi". Com' è cambiata l'istituzione scolastica nel tempo? Quali sono i nuovi metodi seguiti nell'insegnamento? Il cambiamento della società ha influenzato i metodi di studio?. Ospiti in studio il prof. Francesco Scopacasa, dirigente scolastico in pensione, la prof.ssa Francesca Viscone, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo "La Russa", il prof. Maurizio Onda, dirigente scolastico in pensione ed il prof. Tonino Ceravolo, dirigente scolastico dell'istituto superiore "Luigi Enaudi".
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Lo scorso venerdì 21 febbraio è stato celebrato il settimo anniversario della “Giornata nazionale del Braille”. A Serra San Bruno, per l’occasione, l’Unione provinciale ciechi e ipovedenti ha incontrato gli studenti dell’Istituto d’istruzione superiore “Luigi Einaudi”. Il Dirigente scolastico Antonio Ceravolo ha raccolto quindi con prontezza ed entusiasmo l’invito dell’Uici, per l’organizzazione di un incontro atto a favorire la promozione sociale e culturale, oltreché la diffusione informativa, su questo fondamentale sistema di lettura per non vedenti. Un’iniziativa quindi per richiamare l'attenzione sull'importanza che il Braille riveste nella vita delle persone non vedenti e di tutti gli altri soggetti coinvolti direttamente o indirettamente nella loro quotidianità, al fine di sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all'informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive.
Il presidente della Upci, Giovanni Barberio, ha aperto l’evento portando all’attenzione degli studenti nozioni, appunto, sul sistema di lettura e scrittura Braille e più in particolare sull’importanza della comunicazione e dei mezzi che ne consentono l’accesso ai ciechi ed agli ipovedenti. Inizialmente, lo stesso Barberio, si è quindi soffermato su alcuni cenni storici e sul percorso di integrazione sociale che negli ultimi anni ha interessato l’Unione italiana ciechi e ipovedenti. A tal proposito sono stati proiettati due diversi filmati: il primo, un documentario sintetico ed incisivo su Luis Braille, ha quindi illustrato nozioni riguardanti proprio l’ideatore del sistema di lettura; il secondo filmato ha invece riguardato un’illustrazione analitica.
Nel corso dell’incontro è stata rievocata anche la figura di Augusto Romagnoli, iniziatore della tiflopedagogia italiana, personalità fulcro per l’avvio dell’ostico processo di emancipazione che ha visto protagonisti i disabili in Italia e più in particolarmente i ciechi e gli ipovedenti. Un percorso, che nel tempo ha centrato grossi passi in avanti, posto in essere – nella prima metà del Novecento - soprattutto per l’introduzione degli studenti non vedenti nel contesto scolastico, anche se ancora la figura del tiflopedagogista non è stata riconosciuta come obbligatoria negli istituti italiani.
Particolare è stata la seconda parte dell’iniziativa, durante la quale si è permesso agli studenti dell’Einaudi di maturare un’esperienza diretta con il sistema di lettura Braille, grazie all’ausilio di una tavoletta, di un foglio di carta ed un punteruolo. In seguito si è passati all’altrettanto interessante sperimentazione di alcuni sistemi e pratiche utilizzate in genere dai soggetti affetti da disabilità visiva.
Non viene rifornita la quantità di gasolio necessaria per assicurare il riscaldamento dei locali ed i docenti, gli studenti ed il personale dipendete sono costretti a lavorare in ambienti dove la temperatura oscilla tra i dieci ed i dodici gradi, compromettendo dunque la propria salute. Teatro della vicenda è il Liceo Scientifico di Soriano Calabro. In base a quanto raccontato da alcuni studenti che frequentano l'istituto, in sostanza, la Provincia non avrebbe saldato un debito di 5mila euro contratto un anno fa con una ditta che rifornisce il gasolio alla scuola e altri 9mila ad un' altra azienda. Gli studenti non ci stanno. Non hanno cioè alcuna intenzione di seguire le lezioni in luoghi dove manca addirittura il minimo necessario per il regolare svolgimento delle stesse e si sono, quindi, rivolti al preside per cercare di comprendere lo stato attuale della situazione. Il dirigente scolastico, però, avrebbe replicato dicendo che sono già state inoltrate tre richieste alla Provincia. Sono andati anche all' Ufficio scolastico provinciale il quale, in sostanza, ha confermato il fatto le che aziende si rifiutano di portare le forniture perché la Provincia deve ancora pagare quelle dell'anno scorso. «Siamo disponibili anche a pagare di tasca nostra la fornitura - spiega uno dei ragazzi - ma non pensiamo sia corretto, anche perchè i nostri genitori pagano le tasse e quindi riteniamo sia eccessivo sborsare altri soldi per garantire i riscaldamenti. Oppure, se è sufficiente ci portiamo una stufa da casa. In queste condizioni, però, non si può più andare avanti»
Il dovere della memoria. Su questo sarà incentrata la due giorni di incontri vibonesi di don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di Libera - Associazione Nomi e Numeri Contro le Mafie. Oggi pomeriggio alle 17 presso la biblioteca comunale di Vibo Valentia si terrà una tavola rotonda sul tema "Dovere della Memoria, persone scomparse nel vibonese. Istituzioni e società civile si confrontano", cui parteciperanno, oltre a don Cozzi, alcuni giornalisti locali e diversi familiari di persone scomparse. Domani mattina invece, dalle 10, si terrà un incontro con i ragazzi dell'istituto tecnico commerciale 'Galilei' di Vibo a cui prenderanno parte, oltre al dirigente scolastico Diego Cuzzocoli, Mons. Giuseppe Fiorillo (coordinatore provinciale Libera-Vibo Valentia); Matteo Luzza (familiare di vittima innocente criminalità); Barbara Vinci (familiare di vittima innocente criminalità); Rocco Mangiardi (testimone di giustizia); Don Marcello Cozzi (vice-presidente Libera).
NARDODIPACE - I luoghi che ispirarono a Sharo Gambino il suo primo romanzo, Sole Nero a Malifà, vivono ancora oggi, a distanza di 50 anni, lo stesso dramma di allora, l'isolamento. Cassari, frazione di Nardodipace arroccata sulle montagne al confine con il reggino, distante dal "capoluogo" più di 30 km, continua a soccombere, oggi come allora, sotto il peso di un'emarginazione che non è certo dovuta solo a fattori geografici, ma che ha assunto ormai da troppo tempo i contorni dell'emergenza sociale, economica, culturale. L'autore del Vizzarro arrivò qui per insegnare a leggere e scrivere ai contadini del luogo, e fu fortemente colpito dalle condizioni in cui vivevano, tanto da riuscire a far arrivare in queste montagne dei camion carichi di generi alimentari di prima necessità e soprattutto di medicinali.
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