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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo
Al sig. Sindaco del Comune
di Serra San Bruno
Al sig. Presidente del Consiglio
di Serra San Bruno
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Lavori “Manutenzione straordinaria viali cimiteriali”
Serra San Bruno, 5 novembre 2012
Il sottoscritto consigliere
Premesso che
Con deliberazione n. 80 del 18 maggio 2012 è stata emanata direttiva generale per “l’esecuzione di lavori in economia di manutenzione straordinaria dei viali cimiteriali che costituiscono via di accesso alle varie tombe gentilizie”;
Nella premessa alla richiamata deliberazione “è stato rilevato che la stagione invernale appena passata ha reso difficoltoso l’accesso dei visitatori alle tombe dei loro defunti”
i lavori, allo stato realizzati, non possono essere definiti semplice manutenzione straordinaria, dal momento che i vecchi viali in terra battuta sono stati sostituiti da strade in cemento;
in ragione delle cappelle gentilizie monumentali che sorgono nell’area in sui sono stati realizzati i lavori, il cimitero di Serra San Bruno è sottoposto a vincolo di tutela da parte della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici
L’art. 10 del codice dei beni culturali e del paesaggio definisce “beni culturali” le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle ragioni, agli enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico”;
L’art. 12 del medesimo codice al comma 1 prescrive che: “le cose immobili e mobili indicate all’articolo 10, comma 1, che siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre cinquanta anni”, sono sottoposte alle disposizioni della richiamata normativa
Considerato che
I commi 4 e 5, dell’art. 22, del citato “codice” prescrivono, tra l’altro, che: “ l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente”, che “l’autorizzazione è resa su progetto o, qualora sufficiente, su descrizione tecnica dell’interevento, presentati dal richiedente, e può contenere prescrizioni”;
agli atti, non risulta essere stato redatto alcun progetto per la realizzazione dei lavori in parola;
I lavori sono stati eseguiti in assenza di un direttore dei lavori;
Non è stata richiesta alcuna autorizzazione, tantomeno inviata alcuna comunicazione, alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici;
Allo stato, gli uffici competenti non sono stati in grado di quantificare il costo effettivo dei lavori;
agli atti risulta una sola determinazione ( n. 167 del 4 settembre 2012) con la quale sono stati liquidati € 3614,83 ad una ditta di Cittanova (RC) per la fornitura di materiali di “vario genere per la manutenzione delle strade comunali e viali cimiteriali”
Interroga il Sindaco per sapere
Quali e quante siano le segnalazioni dei cittadini, del custode del cimitero o dei responsabili del servizio competente con i quali sono state segnalate le difficoltà di accesso alle tombe richiamate nella premessa alla deliberazione n. 80 del 18 maggio 2012;
le ragioni per le quali, nelle more della realizzazione dei lavori in oggetto specificati, non si sia provveduto a redigere apposito progetto;
alla luce della presenza di cappelle gentilizie di indubbio pregio artistico, le ragioni per le quali non è stata effettuata alcuna comunicazione alla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici;
se la realizzazione di viali in cemento sia compatibile con la presenza di cappelle ed opere scultore in marmo e granito realizzate tra il XIX e la prima metà del XX secolo;
se tali lavori siano stati completati o siano ancora in fase di esecuzione;
le ragioni di opportunità ed economicità che hanno indotto l’Ente ad acquistare “materiale di vario genere per la manutenzione” presso una ditta di Cittanova (RC);
se lo stesso materiale non poteva essere fornito da ditte locali;
il costo previsto, impegnato e già sostenuto per l’esecuzione dei lavori in parola;
Il Consigliere comunale
Mirko Tassone
Riceviamo e pubblichiamo:
Cui prodest? La locuzione latina, per indicare “a chi giova?”, sembra essere pertinente in un caso sintomatico di come l’amministrazione comunale navighi a vista, o peggio ancora, brancoli nel buio. Il caso, unico nel suo genere, è quello che riguarda i lavori di realizzazione dei viali cimiteriali. Un lavoro singolare, che lascia basiti e far sorgere non pochi interrogativi. Innanzitutto, in un periodo di forti ristrettezze economiche, era, proprio, necessario realizzare un intervento di cui non si comprende la necessità e l’urgenza? Con il paese, ormai, sprofondato nel baratro più cupo, anziché, pensare alla soluzione di problemi indifferibili, l’amministrazione cittadina, ha preferito far pagare ai cittadini i propri capricci. Non sarebbe stato, ad esempio, più produttivo investire quei soldi per ripristinare qualche pozzo comunale o per risanare qualche serbatoio al fine di mandare qualche litro d’acqua, finalmente, salubre nelle case dei cittadini? Oppure, non si poteva, giusto per fare un altro esempio, mantenere la promessa di abbassare, anche, di qualche punto, la Tarsu, che con l’aumento del 43% è diventata un’autentica mannaia per i già magri bilanci familiari? Sarebbe, inoltre, interessante capire la ragione per la quale, per l’esecuzione dei lavori, non sia stato redatto alcun progetto e si sia proceduto con una delibera (la n. 80 del 18 maggio 2012) ad emanare una semplice direttiva per “l’esecuzione di lavori in economia di manutenzione straordinaria dei viali cimiteriali che costituiscono via di accesso alle varie tombe gentilizie”. E’ del tutto evidente che, la realizzazione dei nuovi viali, non può essere equiparata ad una semplice manutenzione e pertanto sarebbe stato necessario redigere apposito progetto. A ciò si aggiunga, che il valore artistico del cimitero serrese mal si concilia con la colata di cemento che, nel più tipico gusto palazzinaro, si è abbattuto sulle cappelle gentilizie ornate con le magnifiche sculture in marmo e granito realizzate dagli scalpellini serresi dei secoli scorsi. Sarebbe, quindi, interessante comprendere le ragioni tecniche alla base della scelta del materiale (cemento) impiegato per l’esecuzione de lavori. A ciò si aggiunga, che visto il pregio artistico del cimitero serrese sarebbe stato necessario far precedere l’intervento, quanto meno, da una comunicazione alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici. Al contrario, nessuna procedura è stata eseguita, al punto tale che, durante l’ultimo consiglio comunale, nessuno è stato in grado di quantificare, neppure, la spesa sostenuta. Allo stato, l’unico atto ufficiale risulta essere una determinazione (la n. 164 del 4 settembre 2012) con la quale sono stati liquidati 3614,83 € per l’acquisto di materiali presso una ditta di Cittanova. Un atto dal quale sorgono altri interrogativi. Viene da chiedersi, ad esempio, per quale ragione non si sia proceduto all’acquisto di materiali presso una ditta del luogo? Sarebbe interessante sapere, inoltre, chi siano gli altri fornitori, ma, soprattutto, quanto i cittadini saranno costretti a pagare un intervento più che superfluo, inutile.
Mirko Tassone (consigliere comunale "Al Lavoro per il cambiamento")
SERRA SAN BRUNO – Una due giorni di festa e di lotta per la difesa dei territori contro devastazione, speculazione e razzismo, si terrà a partire da questo pomeriggio, presso la sede del Centro occupato autogestito T28, in via dei transiti a Milano, ed al quale parteciperanno anche i componenti dell’associazione culturale “Il Brigante”. “L’ Italia – si legge in una nota del C.o.a. – è un paese in piena crisi economica. Ed è chiaro a tutti quali interessi vengono tutelati: quelli delle banche e dei grandi gruppi finanziari, non certo le pensioni, i diritti sul lavoro, il diritto ad avere un permesso di soggiorno con cui potersi garantire perlomeno la possibilità di sentirsi tutelati di fronte alla legge. Alla gente che chiede lavoro e stato sociale, viene risposto con licenziamenti e austerità. Noi rifiutiamo tutto questo.
La recente indagine “Acqua sporca”, che ha portato al sequestro dell’invaso dell’Alaco e le ordinanze con le quali il sindaco di Serra ha vietato l’uso dell’acqua, ripropongono, per il quarto anno consecutivo, il problema connesso con la potabilità del prezioso liquido. Un dato singolare per una cittadina come la nostra, immersa nel verde e nel cuore del Parco Regionale delle Serre. Un fatto grave che sta generando apprensione nei cittadini che desiderano conoscere quali siano gli agenti inquinanti ed i rischi per la salute. Un problema che si trascina da tempo, senza, che allo stato, siano stati attuati adeguati provvedimenti da parte delle amministrazioni che si sono succedute. La vicenda, purtroppo, é stata sottovalutata anche dall’attuale maggioranza. A dimostrarlo due fatti, il primo: fino a pochi giorni addietro, lo stesso presidente del consiglio continuava a rassicurare i cittadini preoccupati invitandoli a consumare l’acqua del rubinetto. Il secondo: nel corso del primo anno di attività, l’amministrazione non ha messo in campo nessuna attività finalizzata a contrastare e prevenire l’insorgere del problema. Ora, al di là, delle diverse posizioni, giudichiamo opportuno lasciare da parte le polemiche per contribuire ad individuare una necessaria via d’uscita. Innanzitutto, invitiamo, l’amministrazione: a far apporre i necessari cartelli informativi sulle fontane pubbliche indicate nell’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua; ad indicare, magari, sul sito del comune, le vie nelle quali viene distribuita l’acqua, ancora potabile, proveniente dalle sorgenti comunali; a predisporre un calendario della distribuzione con autobotte dell’acqua, al fine di far conoscere preventivamente ai cittadini il giorno, l’ora ed il luogo in cui avverrà la distribuzione. In attesa della programmazione e realizzazione di interventi che richiedono tempi lunghi, riteniamo necessario suggerire una strategia che, in tempi brevi, possa assicurare alle famiglie acqua finalmente potabile e buona da bere. Per tale ragione, suggeriamo al sindaco di attivarsi tempestivamente per interrompere la dipendenza da Sorical; ripristinare i pozzi comunali inutilizzati; programmare la realizzazione di nuovi pozzi; pianificare un piano d’intervento finalizzato ad eliminare gli sprechi d’acqua mediante la manutenzione straordinaria della rete idrica. Una serie d’interventi, per i quali, sono necessarie risorse economiche che possono essere recuperate attraverso la riduzione dei costi connessi alle forniture erogate da Sorical. Infine, riteniamo necessario ed opportuno che il comune citi in giudizio Sorical per tutelare i propri diritti, anche di natura economica, oltre che per il danno d’immagine arrecato alla nostra cittadina che, ancora una volta, si ritrova alle prese con un problema indegno di un paese civile.
Mirko Tassone (consigliere comunale 'Al lavoro per il cambiamento')
SPADOLA – Dopo la totale debacle dei suo antagonisti, incapaci di formare una lista per contendergli lo scranno di primo cittadino, Giuseppe Barbara si accinge a ricevere, per la seconda volta, l’investitura a sindaco del borgo della Minerva. A contendere, ma solo formalmente, le chiavi dell’amministrazione cittadina, la lista del “Campanile” formata da sodali di Barbara il quale senza colpo ferire si troverà un consiglio totalmente schierato sulle proprie posizioni. Con una prospettiva del genere, l’ampia coalizione che governerà per i prossimi cinque anni, avrà modo di attuare un programma che, nel caso di “Identità spadolese”, « si propone di integrare le risorse della comunità per riqualificare il territorio, creare, sviluppare e potenziare i servizi». Articolate in diciassette punti, le linee programmatiche tracciate da Barbara si aprono con gli interventi nel campo delle “politiche sociali”, nel cui ambito ricade “l’edilizia economica popolare” da attivare con la realizzazione di «quattro alloggi da offrire in locazione». Nel campo del “territorio e dell’ambiente” la ricetta di “Identità spadolese” prende le mosse dalla necessità di trovare “soluzioni drastiche” per sanare “gli errori del passato”. Approfittando della presenza del Parco regionale delle Serre, nel cui ambito ricade, il territorio comunale, la futura amministrazione intende procedere alla realizzazione di « Porta del parco in località ponte d’Arvo». A ciò si aggiunge, la volontà di procedere alla «valorizzazione del patrimonio boschivo con piani pluriennali di intervento» ed il potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti, anche, mediante «l’individuazione di un’area da destinare ad isola ecologica per meglio gestire il ciclo dei rifiuti». Particolare importanza sarà data, anche, al sistema viario del «comprensorio, con riferimento allo svincolo sulla Trasversale delle Serre» adeguandone «l'uscita secondo il codice della strada, con doppio senso di circolazione». Attenzione sarà, inoltre, rivolta alla «fruizione delle strade, siano esse urbane o extra urbane» attraverso una « maggiore attenzione da parte degli organismi preposti». Stringato l’intervento nel campo delle opere pubbliche, dove è prevista la realizzazione «in prossimità del cimitero di Spadola di un intervento conservativo del suolo lungo il fiume Ancinale». Con la realizzazione «di loculi cimiteriali» e di «un’area verde» al posto della « gradinata anfiteatro» di piazza municipio saranno completate le attività previste nel campo delle “opere pubbliche”. Il “supporto alle attività ricettive” verrà assicurato, invece, con la messa in cantiere di «iniziative stagionali: spettacolo, cultura, rassegne e altri eventi di rilievo». Nel campo dello “sviluppo economico”, Barbara si propone di procedere alla « creazione di un'area da destinare alla localizzazione delle attività artigianali ed industriali». Per quanto riguarda le “tasse e le entrate tributarie ed ex tributarie” l’amministrazione intende «soddisfare le esigenze di bilancio» evitando «un carico oneroso che metta a disagio il budget delle singole famiglie o delle attività produttive e commerciali». Non manca, neppure, l’idea di procedere alla riorganizzazione del personale. Per contrastare le conseguenze negative derivanti dallo spopolamento e dal continuo calo demografico che colpisce i piccoli centri, “Identità spadolese” punta alla realizzazione di un’ “unione di comuni” da realizzare «con Brognaturo e Simbario, previa consultazione dei cittadini». Nel campo della “cultura e della valorizzazione del patrimonio storico ed artistico”, la nuova amministrazione procederà ad «un’accurata programmazione» che punti a «valorizzare gli artisti locali» ed «il festival del folklore» cui affiancare «convegni e dibattiti di alto profilo culturale». Per coinvolgere adeguatamente gli anziani si procederà alla creazione di «luoghi di aggregazione». Forte sostegno, inoltre, alle «istituzioni religiose ed ai sodalizi» anche attraverso la «riqualificazione dell’area ex capannone, con una struttura polivalente». Nel campo delle politiche giovanili si cercherà, invece, di «offrire supporto informatico diretto» finalizzato ad agevolare «l’ingresso dei giovani del mondo del lavoro». Il miglioramento della qualità della vita, invece, verrà perseguito mediante un’azione incisiva nei settori dello “ sport e del tempo libero”, dove, la nuova amministrazione si propone di dotare il campo sportivo di un «manto erboso» con l’intento di «ricevere squadre di categorie professionistiche o di promuovere meeting sportivi». Infine, la «realizzazione di un auditorium consentirà ai ragazzi di trascorrere il loro tempo in maniera costruttiva».
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