Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Martedì 26 alle ore 20.30 al parco Peppino Impastato, di scena il teatro di Denuncia, dell'Impegno Civile e delle Campagne di Sensibilizzazione Popolare. Ospite del Collettivo Autogestito CASAROSSA40 , nell’ambito della Rassegna Calabria Tour “I Popoli che resistono” , sarà "Ultimo Teatro Produzioni Incivili" gruppo informale, non legalmente costituito che si occupa di Nuova Drammaturgia del Contemporaneo, sempre caratterizzato dal suo essere dissacrante e provocatorio. Gli interpreti ed autori Elena Ferretti e Luca Privitera si adoperano attraverso le arti performative per sviluppare il migliore dei mondi possibili. Parlano dei dimenticati, rispecchiando il loro essere tutto, ma soprattutto il loro essere niente.“
“RESTIAMO UMANI - urla e lacerazioni da Vittorio Arrigoni e dal Popolo Palestinese” è uno spettacolo “senza filtri”, “senza censure” o “parole di convenzione”. Restiamo Umani è uno spettacolo più che corretto che chiarisce le idee pure a chi sa le cose o crede di saperle! Restiamo Umani per continuare a parlare ancora di Palestina e del problema Israeliano Sionista. Restiamo Umani perché anche se i primi sono entrati a far parte dell’Onu come stato osservatore, per noi non è una soluzione, ma un modo come un’altro per dimenticare, non prendere decisioni, non prendere i dovuti provvedimenti! Restiamo Umani perché nonostante le denunce di molti islamici, di molti ebrei e di molti cristiani la seconda super potenza mondiale continua a sterminare uno dei popoli più stanchi, poveri e distrutti della terra! Restiamo Umani perché non è una questione religiosa, ma di umanità, di coraggio, di etica, di vera democrazia! Restiamo Umani per dire le cose come stanno.
Lo spettacolo dunque si inserisce nella rassegna “I popoli che resistono” organizzata dal Centro di Documentazione INVICTAPALESTINA che da anni promuove la raccolta, la ricerca, la conoscenza, la divulgazione, di materiale cartaceo, informatico e video sulla storia del popolo palestinese. La rassegna quest’anno ha travalicato i confini di Pentone (dove ha sede appunto il Centro) e si è trasformata in una manifestazione itinerante che durante il mese di Agosto ha parlato di vecchie e nuove “Resistenze”, attraverso la musica, teatro, dibattiti, mostre, nelle città di Diamante, Lamezia, Serra, San Bruno, Taverna, Reggio Calabria. Omar Suleiman ha portato la RESISTENZA PALESTINESE a Serra San Bruno e a Reggio Calabria attraverso la gastronomia e i racconti di Ghassan Kanafani. Gli stessi Luca e Nina hanno portato a S. Elia di Catanzaro lo spettacolo “In ginocchio” dedicato a tutte le vittime della cultura mafiosa, in particolar modo a due donne: Emanuela Sansone, uccisa per mano mafiosa a soli 17 anni, ed a sua madre Giuseppa Di Sano la prima collaboratrice di giustizia. La festa di Liberazione a Taverna è invece la location scelta per la mostra fotografica "Una finestra sulla Palestina".Ancora il seminario InformAZIONE, antidoti per veleni e bugie”.che ha visto la partecipazione di Diego Siragusa, scrittore e saggista dell’Università di Biella, Claudio Dionesalvi giornalista e scrittore (CZ), Emilio Grimaldi giornalista scrittore (CZ), Ma'mon Khalaf giornalista per il quotidiano Arab al-Yawm e attivista per i diritti dei profughi palestinesi in Giordania, Mario Vallone Presidente ANPI Catanzaro, Miriam Marino (Roma) Rete ECO Ebrei contro l'occupazione, Peppe Marra in rappresentanza dei Comitati di lotta calabresi, Silvio Messinetti scrittore e giornalista del Manifesto ed infine Anna Pascuzzo di Catanzaro scrittrice da sempre impegnata nelle tematiche sociali .
La rassegna Calabria Tour prevede infine il “Concorso di Arte Contemporanea”, ideato dall’artista Simona Ponzù Donato, con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e divulgare quanto più possibile ciò che continua ogni giorno a subire il popolo Palestinese e tutti "I Popoli che Resistono". Il concorso è aperto a artisti dilettanti e professionisti e sono ammesse tutte le tecniche d' espressione artistica. Il ricavato di questa iniziativa sarà versato a TERRE DES HOMMES per l'acquisto di medicinali e generi di primissima necessità partecipando alla campagna SOS GAZA patrocinata dall'Ambasciata Palestinese in Italia.
Una rete di associazioni, movimenti, attivisti si è impegnata insieme ad INVICTAPALESTINA per l’organizzazione degli eventi: oltre a Collettivo Autogestito Casarossa40 di Lamezia Terme il CSOA “A. Cartella” di Reggio Calabria, l’Ass. Il Brigante di Serra San Bruno.
Riceviamo e pubblichiamo
Al Peggio non c’è mai fine, proprio per questo, la politica italiana non riuscendo più ad emergere dalla palude in cui si è andata a cacciare, pur di cercare di salvarsi, sta proponendo “il ballo degli Stregoni”. Cercano di mettere paura, terrorizzare tutti, in tutti i modi possibili e immaginabili. Le stragi di Stato sembrano essere terminate, ma il default da spread, che è uno degli spauracchi più gettonati, non sembra essere di meno delle stragi. Il vizietto è vecchio ed il repertorio è ricco e fantasioso e si aggiorna continuamente. La cosa comica è che, a furia di ripetere pubblicamente certi slogan, si auto convincono di quello che dicono senza capire di cosa parlano. “Le iene docet”. Naturalmente, ognuno cerca il suo slogan con molta cura, ovvero, che possa soddisfare appieno le sue aspettative terrorizzanti. Purtroppo però, tutta questa macchinazione, che, in altri tempi, sicuramente, avrebbe avuto successo, oggi non funziona più. Quello di cui si sarebbero dovuti accorgere, e non si sono accorti, e che, a furia di esercitare giochetti politici di cattivo gusto sugli italiani, quest’ultimi, hanno fatto morire in loro ogni speranza. Il risultato pratico è stato che il popolo, demotivato, non va’ più a votare, non solo! Ma è diventato (ed è l’aspetto peggiore della faccenda) qualunquista e apatico. Via l’Ideologia, via il Nazionalismo, via l’Identità, via la Cultura, via la Storia, via la Lingua, via la Sovranità nazionale, via…, via … cosa rimane? “Un popolo di pecoroni”. Ecco il vero obiettivo che hanno perseguito in questi ultimi quaranta anni. Rendere il popolo un bue mansueto al servizio della politica. Ed ora cosa vogliono…? Questo è il frutto del loro seminato. Quindi, ben venga l’uragano. Ho letto l’intervento che ha fatto l’on. Censore a proposito della soppressione della provincia di Vibo Valentia, e sinceramente ho provato molta tristezza nel leggere (come da copione) l’articolo con cui si ipotizza il disastro dalla mancanza della provincia. Altri, più in alto, manifestano la loro visione disastrosa sull’ipotesi di uscire dalla moneta unica! Ma è possibile che la voce politica si possa fermare a intimare disastri, quando il vero disastro lo ha prodotto la politica stessa? Le proposte (quelle vere) dove sono andate a finire? Di cassandre né abbiamo avute fin troppe! È ora di passare all’azione. Questo lo hanno capito tutti, fuorché la classe politica. Il vero problema del popolo italiano è la continua ingerenza politica nella vita privata dei cittadini. Un’ossessione. Politici che per decenni hanno sprecato il loro tempo a rendere il popolo: non sovrano, come sarebbe auspicabile, ma, servile ai partiti. Schiavo dei partiti. Solo per farne un esempio che, in questi giorni sta tenendo banco: Il Redditometro. Questo strumento impopolare e illegale perché viola palesemente l’art. 54 della Carta costituzionale, che impone il reddito a prescindere da tutto, ovvero da, malattie, incidenti, crisi economica, precarietà, che tratta il liberi lavoratori come fossero dei dipendenti statali, che ha indotto i più piccoli a chiudere le “loro” attività e quindi a lavorare (quando possibile) in nero, mentre, ha indotto quelli più facoltosi a esportare i loro capitali all’estero. Caro on. Censore, questi sono i veri problemi della gente non la chiusura di una insignificante provincia o di un Parco regionale. La politica oggi deve fare solo e soltanto un passo indietro rispetto alla sovranità popolare, ovvero, deve fare deregulation. E lo deve fare, con molta attenzione e non con la semplice e solita disinvoltura e superficialità con cui ha operato sino ad oggi! Deve dare la possibilità a tutti di sbarcare il lunario senza interferire col mondo produttivo. L’irap, per il mondo del lavoro, equivale allo “strafulminato di cianuro”, quanto ci vuole ancora per capirlo? Meno impeachment burocratico a tutti i livelli. Il reddito non si può imporre né si può stabilire a prescindere. Esistono meccanismi supercollaudati da centinaia di anni che regolano il rapporto di lavoro senza che lo Stato ci ficchi il naso e, men che meno, la magistratura. Le leggi economiche non sono delle scienze esatte e ciò che è successo a livello mondiale né è la dimostrazione. Non c’è niente da inventare. Essere vicino a i soggetti più deboli, più abietti, non significa prendersi “cura” di tutti. Come abbiamo potuto costatare sulla nostra pelle, la cura per tutti ha prodotto una società malata. Lo Stato impiccione canonizzato da alcune ideologie ottocentesche fa solo danni. E, giusto per chiarire: Uno Stato ricco non significa che le istituzioni devono amministrare il 100% delle ricchezze di ciascun cittadino italiano, entrando nei suoi conti bancari, nelle sue agende, nelle sue case, nelle sue aziende, nella vita privata, ecc. , bensì significa che, i singoli cittadini dello Stato in cui sono sovrani sono ricchi. Credetemi! È tutta un’altra storia, E, la prima ricchezza di un popolo è, certamente, la Libertà per la quale, in passato si è intrinsa di sangue la bandiera a prescindere dall’orientamento politico.
Francesco Pastore
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