mini sanitRiceviamo e pubblichiamo:
 
Le parole chiave dello spot pubblicitario che in questi giorni viene trasmesso dalle reti radio e televisive locali, tappezzate sui cartelloni pubblicitari, che chiunque avrà visto, sia nella cittadina di Serra San Bruno sia in tutti i grandi centri regionali, avrebbero dovuto essere: Piano di Rientro, Ridimensionamento, chiusura di Strutture e Presidi Ospedalieri, tagli ai Servizi Sanitari, al Personale Medico e Paramedico, ticket e aumento dei farmaci. 
Questa pubblicità viene proposta proprio nel nostro territorio dove per cattiva sanità e per la quasi chiusura del nosocomio serrese siamo ridotti al lastrico. Liste d’attesa lunghissime, pronto soccorso intasati, mancanza di strumentazione adeguata, carenza di personale, mancanza di autoambulanze e mezzi di primo soccorso, casi di malasanità, emigrazione sanitaria.
Un territorio come il nostro ricco di grandi potenzialità versa in uno stato di degrado e abbandono impressionante, colpa delle istituzioni che ostacolano e bloccano ogni possibilità di progresso. 
La nostra classe politica certamente merita la qualifica di mediocre. Di peggio in tutti questi anni non si poteva fare. 
La maggior parte dei mali, nella sanità, sono da attribuire alla cattiva gestione. Purtroppo gli effetti più devastanti ricadono proprio sui cittadini o peggio ancora sui pazienti più deboli, cioè quelli affetti da malattie gravi, spesso costretti ad assurde peregrinazioni da un ufficio all’altro o per chilometri e chilometri alla ricerca di uno sperduto posto in un letto di ospedale dove realmente possano essere  eseguiti i necessari controlli, gli interventi, le visite, gli accertamenti. Ai disagi dovuti alla carenza di adeguate strutture si aggiungono procedure sempre più complesse per procurarsi le opportune impegnative al fine di accedere ai servizi sanitari di base,  per non parlare dei rinnovi dei piani terapeutici o delle esenzioni dal ticket (senza le quali famiglie con difficoltà economiche o con familiari affetti da malattie gravi, o i disoccupati, sarebbero costretti ad aver paura per l’incombere di un malore o di una malattia perché non saprebbero dire se è peggio la malattia o il compenso economico da dare allo Stato e alla Regione). 
A tutta questa misera e disperata situazione, dulcis in fundo, arriva qualche tempo fa la buona novella: l’Ospedale di Serra San Bruno verrà, - o lo è già – o lo è a metà – o più in là verrà -, chiuso. Cose da pazzi!
Non tenendo conto che in campagna elettorale e nelle feste politiche di piazza si era affermato e assicurato che “l’Ospedale di Serra non sarebbe mai stato chiuso, anzi, sarebbe stato potenziato e riqualificato”. Ma alle bufale in questo paese siamo abituati! 
Da umile cittadino voglio rivolgermi alla parte più razionale di chi prende le decisioni dall’alto, mi voglio appellare alla loro clemenza in nome di 30mila persone, malati, anziani, bambini, madri di famiglia, gente sola senza nessuno costretta a convivere con la paura che se dovesse incombere qualcosa di avverso, le possibilità di salvarsi, con l’ospedale chiuso sono davvero limitate e quasi inesistenti. Tenendo conto che ci troviamo in un circuito montano, dove la viabilità è al limite dell’assurdo, senza mezzi di primo soccorso come dovremmo arrivare a Vibo, Catanzaro, Soverato con un arresto cardiaco in corso o con una emorragia celebrale? 
L’episodio dell’80enne pensionato Bruno Pelaggi, ci dovrebbe far riflettere, morto a causa di un infarto nel cortile di un supermercato, situato nei pressi dell’ ospedale “San Bruno”, dopo essere stato colto da malore. L’anziano dopo il malore si è accasciato a terra e i titolari dell’ esercizio commerciale hanno dato subito l’allarme, ma l’unica ambulanza presente al locale nosocomio, che soddisfa le esigenze di oltre 30mila persone, era impegnata in un altro servizio.  A prestare soccorso al pensionato è stata un’ altra ambulanza proveniente da Soriano C., giunta sul posto dopo circa 40 minuti.
Mentre i fatti ci dimostrano, come è successo invece con la signora Rosa Rita Zaffino, colpita da 13 arresti cardiaci e salvata dall’arrivo tempestivo e dall’ottimo lavoro svolto dal 118 dell’Ospedale di Serra San Bruno. Ciò a dimostrazione che anche in Calabria abbiamo eccellenze di buona sanità, e il presidio ospedaliero di Serra in passato è sempre stato fiore all’occhiello della buona sanità calabrese.  
Tenendo anche in considerazione il fatto che non si tratta solo di una cittadina ma che sull’Ospedale di Serra si appoggia gran parte del circondario vibonese e il circondario delle Serre, ben 19 comuni, si parla, quindi, di un bacino di utenza di oltre 30mila persone.
Per tutta questa gente l’ospedale di Serra San Bruno è Vita!
 
Vito Carello
  
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mini ospedale_serraRiceviamo e pubblichiamo:

Questa vuol essere una lettera di sincero ringraziamento per tutto il personale medico e paramedico dell’ospedale di Serra San Bruno. Ormai siamo abituati a sentire parlare di malasanità, ma non è certo quello che ho trovato presso l’Ospedale di Serra San Bruno, a partire dai medici del pronto soccorso a finire con quelli del reparto di medicina generale. Tangibile è la professionalità e la serietà, ancor di più la cordialità e la serenità riservata ai pazienti. Tutto ciò mi ha aiutata ad uscire da una situazione medica di grande sofferenza. Dopo un mese e mezzo di visite specialistiche e ricoveri presso presidi ospedalieri grandi, dove il paziente spesso è solo un numero, ho avuto la “Fortuna” di essere curata presso l’ospedale di questa piccola cittadina dove ho trovato medici e paramedici che lavorano con passione oltre che con grande professionalità..
E’ una grande famiglia al servizio dei cittadini, che forse non sanno o hanno dimenticato quanto sono fortunati a vivere in un paese dove vi è una struttura ospedaliera, con bravi medici, quelli che spesso in tanti cercano al nord. Sarò per sempre riconoscente all’equipe di questi medici, in particolare del reparto di medicina generale, che con le loro cure e la loro immensa pazienza mi hanno restituito la salute e quel benessere fisico che ormai avevo dimenticato facesse parte della mia vita.
Non ci sono parole per ringraziare tutti, porterò con me e testimonierò quello che ho trovato presso l’ospedale “San Bruno”: non solo competenza e professionalità, ma umanità, disponibilità, volontà di aiutare il paziente. A tutti voi che vivete quotidianamente questa realtà, tutto ciò sembrerà ovvio; per me è stato come trovarmi di colpo in un altro mondo e questo ha generato in me sensazioni contrastanti: sollievo e gratitudine da un lato, ma anche sgomento e tristezza al pensiero che tale struttura possa essere ancora una volta ridimensionata o addirittura chiusa per l’ormai conosciuto “Piano di rientro” della sanità.
L’esperienza, la capacità e la preparazione che contraddistinguono il lavoro di questi medici e paramedici sono accompagnate da una distintiva componente umana e di profondo rispetto del paziente; peculiarità queste, mai contate, ma senz’altro necessarie e benefiche, che influiscono positivamente sulla ripresa psico-fisica dell’ammalato. Ciò a dimostrazione che anche in Calabria abbiamo eccellenze di buona sanità che come tali meritano tutto il nostro appoggio e supporto. In un periodo in cui l’opinione pubblica tende a sottolineare soprattutto gli aspetti negativi, io vorrei spezzare una lancia in favore di coloro che riportano in alto gli standard qualitativi delle professioni sanitarie.
R. C.

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mini mongianaMONGIANA – Grave incidente sul lavoro nella mattinata di ieri, quando un giovane operaio del paese delle Reali Ferriere, Antonio Cavallaro di 21 anni, è rimasto gravemente ferito al volto da una fune di ferro che si sarebbe accidentalmente spezzata nel corso di operazioni di traino di alcuni tronchi. Il ventunenne, subito soccorso da altri operai che lavoravano con lui, è stato immediatamente trasportato presso l’ospedale civile di Serra San Bruno, dove i sanitari lo hanno stabilizzato per essere successivamente ricoverato presso l’ospedale Pugliese di Catanzaro. Più in particolare, secondo quanto si è potuto apprendere, i medici del nosocomio serrese avrebbero riscontrato al giovane operaio un trauma cranico e un trauma maxillo-facciale, richiedendo peraltro l’immediato intervento dell’elisoccorso vista la gravità delle ferite. Elisoccorso però non sarebbe riuscito a decollare a causa del forte vento, a quel punto il ventunenne è stato trasferito presso il policlinico con un’ambulanza scortata dai Carabinieri della compagnia di Serra San Bruno. Nella serata di ieri, intanto è stato sottoposto ad un primo intervento chirurgico, il ventunenne sarebbe in gravi condizioni e quindi in prognosi riservata. L’intera comunità mongianese è rimasta sconvolta dall’accaduto, il giovane infatti noto in tutto il paese è considerato un ragazzo per bene, un lavoratore che purtroppo, come spesso accade nei lavori particolarmente pericolosi, è rimasto ferito nell’adempimento del suo dovere quotidiano, quello di assicurare a se stesso e alla propria famiglia un tozzo di pane.

(articolo pubblicato su Il Quotidiano dela Calabria)

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mini esterno_9SERRA SAN BRUNO - Era stato l’argomento politico di punta della scorsa primavera. Uno strumento buono, per molti, a guadagnare consenso fra i cittadini. A dispensare promesse e false illusioni in cambio di X da intascare in previsione della prossima tornata elettorale. Ora l’ospedale “San Bruno”, ex punto di riferimento sanitario per ben 39mila utenti residenti nel comprensorio delle Serre Calabre, sembra sia definitivamente passato di moda. Non se ne parla più. Il tutto mentre ancora riecheggiano nella mente le frasi, più che altro slogan elettorali, che lo dipingevano come un ospedale che avrebbe rivissuto presto gli splendori di un tempo. Il Consigliere regionale, nonché Presidente della commissione Sanità, Nazzareno Salerno, solo nell’aprile scorso, aveva sbandierato come una vittoria tutta sua “un finanziamento di 3,5milioni di euro pronto per la ristrutturazione degli esterni del presidio serrese”, niente a confronto del fantomatico “Ospedale del Futuro” lanciato in pompa magna nell’ottobre 2010.

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mini ospedale_serraRiceviamo e pubblichiamo:

“L’ospedale San Bruno è ormai ridotto ad un simulacro, senza più alcuna possibilità concreta di offrire cure e prestazioni adeguate. Con cadenza quotidiana, i cittadini assistono inermi alla lenta ed inesorabile agonia di una struttura sanitaria ormai smembrata e svuotata nei servizi essenziali. Dopo le gravi decisioni assunte dai vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia di ridurre le sedute operatorie in day surgery per favorire la funzionalità delle attività chirurgiche presso l’ospedale Jazzolino, appare evidente che nella struttura ospedaliera di Serra non c’è più possibilità di essere curati. Di fronte a questo stato di cose, il Partito democratico di Serra San Bruno esprime profonda indignazione e dura condanna nei confronti delle scelte politiche scellerate del centro-destra  che finora hanno prodotto una mole di disastri che sarà difficile recuperare”.

E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla segreteria del Partito democratico di Serra San Bruno dove la notizia della riduzione del servizio di day surgery è stata messa al centro di una discussione che porterà presto alla redazione di un documento di protesta.

“Il quadro globale del deficit delle prestazioni sanitarie – si afferma nella nota – è fortemente aggravato dal fatto che già nei mesi scorsi l’attuazione del piano di rientro aveva stabilito il ridimensionamento del presidio sanitario serrese con il conseguente disagio per gli oltre 40 mila cittadini appartenenti ad un territorio già fortemente indebolito.

Ma che fine hanno fatto le promesse e gli impegni assunti dal PDL locale durante la campagna elettorale? Quali sono ad oggi i risultati del binomio Regione-Comune e quali sono le iniziative portate avanti dall’amministrazione pidiellina per difendere l’ospedale cittadino?

La prova che il disegno di riforma della sanità fortemente voluto da Scopelliti sia fallito è  ormai sotto gli occhi di tutti.  Si tratta di un fallimento organizzativo e strutturale che stanno pagando a caro prezzo tutti i cittadini calabresi la cui fiducia nel sistema sanitario regionale è ormai ridotta al lumicino. Desideriamo ricordare al governatore Scopelliti che

la Calabria mantiene ancora il primato per la più alta spesa sanitaria con la differenza che nella nostra regione non si intravedono possibilità di innalzamento della qualità dei servizi ma solamente soppressione di intere strutture e tagli di personale. Ci chiediamo invece se una sensata politica sanitaria non possa essere fatta anche attraverso adeguati investimenti che finora non si sono visti nonostante i continui proclami per la costruzione dei nuovi ospedali e per l’implementazione strumentale degli ospedali Hub. Se il governatore pensasse di più a lavorare per la sua regione invece di pensare alle apparizioni TV magari la situazione complessiva della Calabria sarebbe  diversa. Ma tutto ciò è utopia sperarlo".

Circolo PD Serra San Bruno 

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mini Paolo_MeneguzziNon ci siamo mai fatti mancare nulla, a Serra San Bruno. Un santo di quelli che contano. La visita di due papi. Una certosa millenaria. Carte in regola, insomma, per essere “la capitale europea del turismo religioso”. Come no. Ci credeva il sindaco Bruno Rosi. Così com’era convinto che il “binomio Comune-Regione” avrebbe davvero elargito 100 posti di lavoro al Parco delle Serre, che avrebbe potenziato l’ospedale e che ci saremmo resi autonomi da Sorical e dall’Alaco. Ci credeva. D’altronde i suoi “santi in paradiso” glielo avevano garantito, e lui si è sempre fidato dei suoi santi.

L’ospedale del futuro promesso da Nazzareno Salerno, presidente della Commissione sanità, si è sbriciolato sotto i colpi dei decreti emanati dall’Altissimo, Scopelliti, a cui i nostri eroi volevano dare la cittadinanza onoraria.

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mini ospedale serraSERRA SAN BRUNO – Morso da una vipera, in ospedale. Il fatto, incredibile, è avvenuto venerdì pomeriggio nei magazzini del “San Bruno”, quando un dipendente dell’Asp, A.R., 60 anni, mentre spostava alcuni pacchi è stato morso all’indice della mano sinistra da una vipera. Il pericoloso rettile era rimasto impigliato nel nastro adesivo di uno dei tanti scatoli depositati nel magazzino della struttura, che si trova a piano terra, vicinissimo ai locali della fisioterapia - molto frequentati, spesso anche da bambini. Il 60enne, sottoposto ad una cura cortisonica e non al tradizionale antidoto, che ormai si usa solo nei casi più gravi, è ricoverato presso l’ospedale serrese, dove sarà tenuto sotto osservazione fino allo scadere delle 72 ore dal morso. La mano e il braccio sinistro dell’uomo sono visibilmente tumefatti; le sue condizioni, al momento in cui scriviamo, paiono in lieve miglioramento, ma i sanitari restano comunque cauti vista la gravità dell’episodio.

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Domenica, 01 Aprile 2012 14:07

'Che fine ha fatto l'ospedale del futuro?'

mini manifesto_mirko_1_aprile_2012Di seguito il testo del manifesto affisso stanotte per le vie di Serra San Bruno:

Egr. sig. Sindaco

ci rivolgiamo di nuovo a Lei  per chiederLe chiarezza in merito alla precaria situazione in cui versa l’ospedale cittadino e per conoscere la posizione che la Sua maggioranza intende assumere al fine di difendere e rilanciare l'unico baluardo sanitario del nostro territorio. E’ chiaro a tutti che l’ospedale “San Bruno" e', ormai, avviato sulla strada di una progressiva chiusura, senza che alcun rappresentante politico del territorio abbia preso alcuna iniziativa. A sentire le promesse fatte da Lei e dalla Sua maggioranza in campagna elettorale, Serra San Bruno avrebbe dovuto avere un nosocomio d'avanguardia. A distanza di quasi un anno  vorremmo sapere che fine abbia fatto “L’ospedale del futuro”

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 mini serra_san_bruno_24_marzo_2012Al culmine della straordinaria manifestazione svoltasi stamattina a Serra San Bruno il Comitato civico Pro-Serre, in lotta per la difesa dell’ospedale “San Bruno”, ha occupato il municipio della cittadina montana come estremo atto di protesta contro i tagli della sanità che hanno messo in ginocchio un territorio già di per sé svantaggiato ed emarginato. Il Comitato continuerà la sua occupazione ad oltranza, finché il commissario ad acta Scopelliti non prenderà in considerazione le richieste del popolo serrese, ormai stanco della politica delle promesse e degli annunci.

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mini manifestazione_pro_ospedaleSerra San Bruno domani si fermerà, metterà in atto uno sciopero generale senza precedenti per dare un segnale forte di protesta contro il pesante ridimensionamento del locale presidio ospedaliero, ridotto a soli 20 posti letto di medicina dopo l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario. Allo sciopero, nato per iniziativa del Comitato civico Pro-Serre, hanno aderito i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Slai Cobas, molti partiti politici, movimenti e associazioni operanti sul territorio, nonché numerosi sindaci della zona delle Serre. Domani  mattina si terrà una manifestazione  che si annuncia imponente visto il larghissimo numero di adesioni che il Comitato ha raccolto nei paesi della zona. Mentre i commercianti serresi, in massa, metteranno in atto una serrata senza precedenti

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