Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
ARENA - Un appello al paese. Rivolto "in particolar modo" a chi "è ormai stufo di guadare a passato", a chi intende "volgere lo sguardo al futuro" e a chi vuole "bandire inutili personalismi che non giovano alla crescita della comunità". A lanciarlo una dozzina di giovani del luogo, riunitisi in un comitato civico spontaneo che da un mese a questa parte continua ad organizzare incontri-dibattiti con la cittadinanza con l’intento di promuovere - in vista delle prossime elezioni comunali - un modello democratico che parta dal basso, attraverso la costruzione di una "grande piattaforma programmatica aperta al contributo di tutti".
Il loro obiettivo? Diciamolo subito: "Favorire, anzitutto, la formazione di laboratorio di idee, da cui possano emergere proposte e soluzioni condivise. Un processo che, possibilmente, possa poi condurre alla presentazione, per le prossime elezioni, di un’unica lista", in modo tale da accantonare "rancori passati" e per "raccogliere le migliori energie sia del mondo politico sia della società civile arenese", spiegano i portavoce del comitato.
Il loro obiettivo, in un luogo in cui i fantasmi del passato continuano ad aleggiare imperterriti, si preannuncia arduo. Ma i promotori di questa idea ambiziosa ma meritoria di attenzione si dicono fiduciosi. "Capita d’altronde - proseguono - di incontrare anche qui ad Arena persone di grande competenza, di grande forza di volontà e di dedizione. Persone che non hanno rinunciato a impegnarsi nel lavoro, nell’associazionismo o nel volontariato. Abbiamo realtà associative che rappresentano un fiore all’occhiello per l’intero Vibonese. Quindi, siamo speranzosi: gli arenesi hanno nelle loro mani la risorsa principale, ossia la capacità di costruire sinergie e strategie per indicare obiettivi, priorità e direttrici per lo sviluppo del nostro territorio".
La sfida, comunque, resta difficile e irta di ostacoli. Ma non impossibile. "La complessità della sfida che abbiamo di fronte, frutto della difficile situazione che stanno affrontando gli enti locali, richiede un impegno straordinario, senso di responsabilità e concretezza nell’amministrazione della nostra comunità". Per questa e altre ragioni ancora, come poc’anzi detto, l’intento piuttosto esplicito è quello di costituire un’unica lista, un passo "indispensabile per voltare pagina. Come giovani, come cittadini che hanno deciso di investire il loro futuro ad Arena, auspichiamo - proseguono - che il nostro appello sia accolto da un numero sempre maggiore di arenesi. Crediamo, al contempo, che sia giusto essere chiari e trasparenti sin da subito nei confronti dei cittadini. Per questo, ribadiamo che non abbiamo né un candidato a sindaco né una lista pronta. Il nostro unico intento, lo ripetiamo, per il momento è e resta l’apertura di un tavolo di confronto sulle proposte e non sui nomi, in modo tale da disegnare Arena nei prossimi anni. Priorità - quali lavoro, politiche sociali e giovanili, cultura, ambiente, sviluppo sostenibile, servizi, agricoltura rurale, artigianato, commercio, turismo, centro storico e infrastrutture - sono i temi principali sui quali poggiare un percorso a servizio di una comunità ricca di risorse e di talenti come quella arenese. I nomi, quello del candidato a sindaco e degli aspiranti consiglieri, verranno dopo. Qualora si ritenessero indispensabili, ben vengano anche le primarie per l’individuazione del candidato a sindaco che chiunque deciderà di sposare il progetto riterrà più idoneo a portare avanti il programma e quell’idea di futuro credibile e ambizioso del quale tutti gli arenesi devono sentirsi parte, se davvero vogliono che col passare del tempo non si facciano sempre più strada la sfiducia e la rassegnazione all’oblio".
Il presidente provinciale dell'UDC Sabrina Caglioti e il consigliere regionale Ottavio Bruni si dicono soddisfatti a metà in merito alla quesione dei 31 precari, 21 dei quali medici, dell'Azienda Sanitaria i cui contratti sono stati di recente rinnovati fino al 31 marzo. Una soluzione che non appaga a pieno le aspettative dei due rappresentanti crociati inquanto, a loro dire, il rischio di paralisi dell'ospedale Jezzolino è stato solo rimandato al 31 marzo e non completamente risolto come invece ci i auspicava. Il presidente Caglioti e l'onorevole Bruni, pur prendendo atto e apprezzando il contributo profuso durante l'incontro con i commissari dell'ASP dal governatore Scopelliti (commissario ad acta della sanità in calabria), ritengo che la questione non debba cadere nel dimenticatoio.«Sarebbe opportuno che tutti coloro i quali sono in questi giorni intervenuti per sciogliere il nodo della proroga dei contratti ai 21 medici e all'altro personale precario dell'Asp e non ultimo lo stesso presidente Scopelliti si preoccupassero di garantire la certezza del futuro a questi professionisti, la maggior parte dei quali, fra l'altro, vincitori di concorso. Riteniamo che da oggi si debba puntare a raggiungere un solo obiettivo che è quello di un piano di stabilizzazione per i 21 medici e gli altri dipendenti dell'Asp coinvolti in questa situazione». Otto dei 21 medici precari dell'Asp di Vibo Valentia operano nel Pronto Soccorso, e se il contratto non venisse risolta la situazione dei contratti le ripercussioni sull'erogazione dei servizi sarebbe gravissima. Si riscierebbe infatti, un effetto domino in tutta la provincia con seri disagi per il Pronto Soccorso dell'ospedale di Serra San Bruno e per la Postazione di Primo Intervento di Soriano Calabro, oltre naturalmente alla chiusura di diversi reparti dell'ospedale vibonese. «Quando parliamo di piano di stabilizzazione – proseguono i due UDC – ci riferiamo, da una parte, al fatto che è necessario garantire un futuro ai medici, ma dall'altra riteniamo indispensabile continuare a garantire i livelli essenziali di assistenza alla popolazione vibonese. I due aspetti sono due facce della stessa medaglia e non si può considerare l'una senza tener conto dell'altra. Ecco perché la proroga dei contratti sino al 31 marzo ci soddisfa a metà, anche perché nelle altre province i contratti sono stati prorogati per 12 mesi e non per tre»
L' Avis, per bocca del presidente Raffaele Rullo, comunica di aver raggiunto e superato l'obiettivo prefissato per la raccolta sangue nell' anno 2011 con numero di sacche raccolte 507. Lo stesso presidente ringrazia tutti i donatori che con grande entusiasmo hanno contribuito donando il bene più prezioso per il raggiungimento dell'obiettivo prefissato, gesto di alta nobiltà e altruismo verso coloro che hanno bisogno. Un ringraziamento particolare a tutto il direttivo che si è prodigato con dedizione al lavoro necessario per portare avanti le attività dell' Avis. Tanti auguri a tutti di un felice e sereno anno nuovo.
Buon Natale dal presidente nazionale Avis
Cari avisini,
con questo messaggio desidero portare a tutti Voi l'augurio di buon anno.Il nostro Paese sta vivendo un momento delicato dal punto di vista economico e finanziario e anche la nostra Associazione ne è coinvolta. D'altro canto, AVIS rappresenta una delle principali organizzazioni di volontariato in grado di cogliere e rispondere con tempestività alle richieste di aiuto, generando così una tendenza a guardare al futuro con ottimismo.Il 2012 rappresenta un anno molto importante per AVIS, poiché ricorre l' 85° anniversario di fondazione. Nel corso di questo lungo cammino di solidarietà iniziato nel 1927, la nostra Associazione ha superato sfide importanti e ha affrontato momenti difficili della storia italiana, dando una concreta risposta ai bisogni della popolazione. Un punto ancora essenziale, oggi come allora, è quello di garantire l'autosufficienza di emocomponenti: un obiettivo strategico per il nostro Paese che ci vede costantemente impegnati non solo per garantire la quantità necessaria di sangue e derivati, ma anche la qualità e la sicurezza.Ciò che guida tutto il nostro operato sul territorio nazionale, infatti, è la volontà di costruire un percorso di qualità che sia sempre più qualificante. In questa ottica si colloca la promozione della donazione periodica, volontaria, anonima, non retribuita e associata soprattutto tra le nuove generazioni, per diffondere in maniera capillare la cultura della generosità, del volontariato e di uno stile di vita sano ed equilibrato, che stimoli un atteggiamento positivo verso la quotidianità e il futuro. Questo percorso si estrinseca anche nella chiamata puntuale dei nostri donatori - come meccanismo di fidelizzazione e programmazione - e nell'attività di raccolta, quando quest'ultima è gestita direttamente da AVIS. A tale proposito, colgo l'occasione per ricordare che saremo coinvolti a partire dai prossimi mesi nella fase di accreditamento di tutte le unità di raccolta associative in base ai requisiti minimi approvati lo scorso anno dalla Conferenza Stato-Regioni. Su questo tema stiamo lavorando molto e potremo contare su un gruppo di facilitatori che saranno a disposizione di tutte le nostre unità di raccolta al fine di agevolare l'iter previsto dalla legge.Inoltre, il 2012 precede l'anno del rinnovo delle cariche associative: per questo motivo, noi abbiamo la necessità di avere un numero sempre maggiore di dirigenti formati e adeguatamente pronti a rispondere alle esigenze della società. Pertanto, stiamo pensando di avviare due grossi progetti: la realizzazione di un codice etico-comportamentale e la definizione di un percorso formativo finalizzato ad accrescere la consapevolezza del ruolo ricoperto dai nostri dirigenti. Come potete vedere, le sfide per il futuro non ci mancheranno. Quindi, l'invito che faccio a tutti gli avisini è quello di cooperare insieme affinché questi traguardi siano sempre più qualificanti per tutti noi. Il sistema trasfusionale italiano è all'avanguardia nel mondo proprio grazie alla forza che AVIS ha sempre messo in campo, come dimostra anche il riconoscimento ottenuto a livello internazionale attraverso i vari progetti di cooperazione che stiamo mettendo in atto.In conclusione, l'augurio sincero che Vi formulo a nome di tutta l'AVIS Nazionale è quello di un felice 2012 da trascorrere in serenità.
Vincenzo Saturni, Presidente di AVIS Nazionale
"Il Comitato Civico pro Serre si mobilita solo ed esclusivamente per il bene del comprensorio e continuerà a farlo finché non raggiungerà il suo obiettivo. Per quel che ci riguarda i copiosi e continui trionfalismi di qualcuno sono solo perle della stessa ridicola collana". Il Comitato che sta lottando da mesi per la difesa dell'ospedale "San Bruno" interviene sulla questione dei 220 milioni di euro sbloccati dal "tavolo Massicci" destinati alla sanità calabrese. "A poco serviranno le premialità sbloccate - si legge ancora in una nota del sodalizio locale - se tali fondi si continueranno ad utilizzare sempre e solo a favore degli stessi territori, come ad esempio quelli del reggino, e se si deciderà di continuare a distribuire accreditamenti e convenzioni per continuare ad “ingrassare” le tasche dei proprietari di laboratori e cliniche private, condannando ulteriormente a morte la sanità pubblica. L’ormai ex Presidio Ospedaliero “San Bruno” e tutti gli altri ospedali di montagna, che sono stati bruscamente tagliati e ridimensionati, beneficeranno dei fondi sbloccati dal Tavolo Massicci? O questi saranno impiegati per i nuovi 280 impiegati (di cui ben 65 a tempo determinato) frutto dell’assorbimento della Fondazione Campanella di Cz e per tutti gli altri sprechi che Scopelliti continua a dispensare? Ed il Vibonese? Per quanto tempo ancora continuerà ad essere il fanalino di coda della nazione con i suoi 1,4 posti letto per mille abitanti?".
"Inoltre - proseguono gli attivisti del Comitato - chi, come il consigliere regionale del Pdl Nazzareno Salerno, dice testualmente che 'l’attuale classe dirigente ha messo in primo piano i reali interessi dei cittadini attuando un progetto in cui sono sempre stati ben chiari sia le situazioni e le necessità del presente sia gli obiettivi di lungo termine', dovrebbe dire una volta per tutte, visto che si parla di obiettivi a lungo termine, che fine ha fatto il tanto sbandierato 'ospedale del futuro' di Serra, un feticcio ormai mitologico su cui in tempi di campagna elettorale lo stesso Salerno costruì convegni e banchetti, illudendo migliaia di cittadini del comprensorio e soprattutto accaparrandosene il voto. La classe dirigente che lui tira in ballo sapeva dell’ospedale del futuro a Serra San Bruno? E se lo sapeva allora, oggi a riguardo come si pronuncia? Quando Scopelliti parla di campanilismi territoriali si riferisce ai cittadini delle Serre che difendono fino alla stregua il proprio ospedale? Ed ancora, soprattutto, quali sono i progetti per il P.O. San Bruno, oggi ridotto ad un pronto soccorso ed un reparto di medicina? Quali saranno dopo il 30 marzo 2012?".
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via chiesa addolorata, n° 8
89822 - Serra San Bruno