la festadel fungo prolocoDopo il successo delle iniziative socioculturali realizzate per tutto il corso della passata stagione estiva, ecco che adesso gli attivisti della Pro Loco di Serra San Bruno sono pronti a dare vita ad un ennesimo ed appassionante evento. Si tratta questa volta della prima edizione della “Festa del Fungo”, una tre giorni ricca di avvenimenti, che avrà luogo proprio a Serra San Bruno, da venerdì 3 a domenica 5 ottobre.

Nella giornata del 3 ottobre, in apertura del calendario degli eventi previsti, si svolgerà un’escursione fra i rigogliosi boschi delle Serre, arricchita dalla presenza di micologici e guide specializzate. I funghi raccolti lungo il percorso tracciato dagli escursionisti saranno poi esposti nella giornata successiva, sabato 4 ottobre, in un’inedita mostra micologica appositamente allestita nei locali di Palazzo Chimirri.

Il giorno peculiare della festa sarà chiaramente quello di Domenica 5 ottobre - in concomitanza con il tradizionale trasferimento del busto reliquario di San Bruno in processione dalla Certosa fino alla Chiesa Matrice - per il quale la Pro Loco ha in serbo l’allestimento di diversi stand per la degustazione e vendita dei funghi. Inoltre, presso il Bar Bosco verrà allestito un suggestivo museo fotografico delle vecchie arti serresi. Analogo tema che verrà riproposto anche per le vie del centro storico cittadino, nel quartiere “Terravecchia”, lungo un itinerario che partendo da Via Sette Dolori, passerà per Via San Gerolamo, Via Fratelli Bandiera, Via Filangieri, fino a giungere in Via Roma. Per tutto il percorso, allietato anche dalla presenza di diversi musicisti, verrà allestito il “Sentiero dell’artigiano” nel quale saranno esposti i manufatti di diversi artigiani o artisti, in locali appositamente allestiti che andranno a riproporre l’ambiente delle vecchie botteghe.

Sempre nella giornata di domenica 5 ottobre, sia a pranzo che a cena, presso i ristoranti aderenti alla festa (il cui elenco sarà presto reso noto) si potrà accedere, previo acquisto di un biglietto di prevendita, al “Menù del fungo” al prezzo speciale di soli 15 euro. Il menù è composto da un antipasto a base di funghi; un primo a scelta fra due a base di funghi; un secondo a scelta fra due a base di funghi più contorno; acqua e vino. Il biglietto di prevendita è acquistabile presso la sede della Pro Loco di Serra San Bruno o presso gli stand che verranno dalla stessa allestiti giorno 5 ottobre nel centro storico. Con lo stesso tagliando, oltre ad acquisire il diritto ad accedere al “Menù del fungo”, si potrà prendere parte alla riffa a premi, con estrazione prevista per la stessa serata. Il biglietto, inoltre, permette di usufruire di uno sconto del 30% sui nuovi arrivi per acquisti che verranno effettuati sempre nella giornata del 5 ottobre presso il negozio di abbigliamento Punto 1, sito in Corso Umberto I°.

I referenti del sodalizio hanno espresso un caloroso ringraziamento all’Associazione Culturale “Il Brigante” e l’Associazione Culturale “Civitas Bruniana” le quali hanno accolto con pronto entusiasmo la richiesta di partecipazione e collaborazione per la buona riuscita dell’evento.

Chiunque voglia, dunque, partecipare alla “Festa del Fungo” organizzata dalla Pro Loco di Serra San Bruno, può contattare i seguenti numeri:

  • Franco Giancotti: 338 5901980
  • Mangiardi Giuseppe: 348 4795046
  • Pisani Raffaele: 340 9768115

 

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Martedì, 16 Settembre 2014 10:15

Simbario, il Comune si distacca da Sorical

mini comune_simbarioSIMBARIO – Un passo indietro quale scelta di buon senso è quello che ha fatto l’amministrazione comunale di Simbario, dichiarando la volontà di non dipendere più da Sorical per la gestione del servizio idrico. Più che una dichiarazione, una dimostrazione fattiva, con cotanta richiesta formale (redatta dall’avvocato, nonché consigliere comunale Antonio Fazio) che nella giornata di oggi verrà inviata ai vertici della società che da 10 anni, oramai, gestisce l’incriminato invaso dell’Alaco. Si è tenuta ieri a partire dalle ore 19, presso la sala consiliare del comune di Simbario, una conferenza stampa per comunicare la risoluzione del contratto di servizio idrico. Secondo quanto riferito dal sindaco Ovidio Romano, l’amministrazione – grazie anche all’aiuto volontario dei cittadini – avrebbe recuperato le vecchie strutture di captazione dell’acqua dalle sorgenti, in modo da garantire ai simbariani l’autosufficienza idrica. Il legale Antonio Fazio ha redatto dunque una comunicazione di avvio del procedimento di distacco da Sorical, sia per motivi “qualitativi” che “quantitativi”. Per quanto riguarda il primo punto, tristemente noti sono oramai i fatti dell’inchiesta “Acqua sporca”, portati a galla da sodalizi spontanei di cittadini quali il Comitato Civico Pro Serre, l’associazione culturale “Il Brigante” e la scrivente redazione, che nel maggio del 2012 ha condotto i Carabinieri del Nas di Catanzaro, sotto provvedimento di sequestro emesso dalla Procura, a sequestrare l'invaso artificiale dell'Alaco per carenze igienico-strutturali. Da un punto di vista meramente quantitativo, come ha spiegato il legale Fazio, il contratto di gestione del servizio sarebbe viziato dal non rispetto delle tariffe previste dal Cipe. Infatti, la cifra prevista dal contratto di gestione Sorical, di euro 0,33 per m3, sarebbe nettamente superiore a quella prevista dalla legge, che si ferma alla soglia di euro 0,25 per m3. Queste due motivazioni dovrebbero essere più che sufficienti per ottenere senza problemi la risoluzione del contratto, che di fatto dovrebbe essere comunicata 6 mesi prima della scadenza annuale (ovvero il 30 giugno) per ovviare al rinnovo tacito dello stesso. Dunque, alla già non potabilità dell’acqua proveniente da un invaso mai bonificato, si aggiunge la speculazione finanziaria della società di gestione, che da anni vende ai comuni (circa 80) acqua non potabile e a prezzi nettamente superiori a quelli previsti dalla legge. Per il tramite di Esilab, il comune di Simbario ha già effettuato una prima verifica di potabilità dell’acqua delle proprie sorgenti, ottenendo un riscontro positivo. In più, è già stato disposto un secondo esame delle acque che verrà effettuato nei prossimi giorni.

 

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mini anasDa domani e fino a venerdì prossimo, sarà istituito un senso unico alternato sulla SP 93, tra i chilometri 0,180 e 0,320, al fine di consentire la prosecuzione dei lavori sulla Trasversale delle Serre. A comunicarlo in una nota è l'Anas. Il provvedimento si rende necessario per via della realizzione di una paratia, in corrispondenza della spalla B del viadotto Cimbello. Nel tratto interessato dai lavori, inoltre, i veicoli dovranno osservare il limite di velocità di 30 km/h e il divieto di sorpasso.

 

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mini scuolaelementareSERRA SAN BRUNO - Con l'estate, ormai, alle spalle, da lunedì prossimo buona parte degli istituti scolastici riapriranno i cancelli per l'inizio di un nuovo anno tra i banchi di scuola. I problemi, però, si presentano puntuali, prima ancora del suono della campanella. A causa di alcuni lavori che si stanno svolgendo presso la scuola elementare del quartiere di "Terravecchia", infatti, parte degli alunni potrebbero essere costretti ad iniziare le lezioni nella vicina scuola Media, per le prossime quattro settimane e fino a quando non verranno terminati i lavori. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di ripercorrere le fasi della vicenda: il 9 settembre scorso si è tenuta una riunione alla quale hanno preso parte il dirigente dell'istituto, Maria Viscone, il primo cittadino di Serra, Bruno Rosi, il direttore dei lavori, Antonio Malidindi, il presidente del consiglio d'istituto, Giuseppe Zangari, il geometra Graziano Mandaliti e l'amministratore della ditta appaltatrice, Domenico Serra. Durante l'incontro, si è discusso sull'andamento dei lavori, che riguardano sia la parte esterna dell' edificio che quella interna ed in particolar modo il rifacimento totale dei bagni al piano terra e al primo piano, il completamento e l'adeguamento dell'impianto elettrico e la collocazione delle lampade di emergenza. Il direttore dei lavori, Antonio Malidindi, nel corso della riunione avrebbe fatto presente che le interferenze derivanti dai lavori in questione sono tali al punto che, per tutelare l'incolumità degli alunni e dei docenti, fosse necessario chiudere il plesso per quattro settimane. Cosa, questa, che si è subito diffusa a macchia di leopardo tra i genitori, molti dei quali avrebbero espresso le proprie perplessità di fronte alla decisione di far frequentare le lezioni ai propri figli di pomeriggio, dalle 14 alle 19. Nella giornata odierna, inoltre, si è tenuta un'altra riunione tra il sindaco Rosi ed i genitori, al termine del quale pare si sia deciso di proseguire sulla strada delle lezioni pomeridiane, mentre i bambini dell'asilo frequenteranno le lezioni nella scuola dell'infanzia di Spinetto.

 

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mini cinghiale_in_branco_2Riceviamo e pubblichiamo

«La presenza di un numero elevatissimo dei cinghiali nel territorio comunale di Torre Ruggiero è problematica non più rinviabile che si riflette sul piano della sicurezza, dell’incolumità pubblica, dell’economia e del lavoro. È una “ferita quasi mortale” che viene inferta ad un territorio che già registra redditi tra i più bassi d’Europa» questo il grido d’allarme lanciato da Giuseppe Pitaro, sindaco del Comune delle Preserre catanzaresi. Una vera e propria emergenza che lo ha indotto ad adottare «un provvedimento forte e nuovo» come egli stesso lo ha definito, vale a dire emettere un’ordinanza con la quale anticipare l’apertura della caccia, a decorrere dalla data di pubblicazione dalla stessa, come enunciato nel documento e «fino all’apertura ufficiale della caccia al cinghiale, esclusivamente e limitata al territorio del Comune di Torre Ruggiero e secondo le norme in vigore e il calendario venatorio», autorizzando «alla caccia dei cinghiali le forze di Polizia provinciale, i proprietari dei terreni siti nel Comune di Torre Ruggiero in possesso della autorizzazioni necessarie ex lege e del porto d’armi, e iscritti nelle squadre che praticano la caccia al cinghiale secondo l’area già assegnata  dal piano faunistico provinciale e i selecontrollori già formati e autorizzati», e disponendo che ogni caposquadra responsabile della battuta dovrà informare per il iscritto il sindaco del numero di esemplare abbattuti. Un’ordinanza giunta dopo aver interpellato autorità e organi sovracomunali, senza ricevere «nessun concreto aiuto» come lamentato ancora nel documento, trasmesso via Pec al Prefetto di Catanzaro, al Commissario della Provincia di Catanzaro, al Corpo forestale dello Stato (Sezione di Catanzaro), al Servizio Veterinario dell’Asp di Catanzaro, e tra gli altri ai sindaci dei comuni limitrofi. Un’ordinanza giunta dopo che l’emergenza si è fatta sempre più stringente, anche per la collettività, data, come riferito in corso di conferenza stampa,  la «riproduzione straordinaria» negli ultimi mesi degli esemplari di fauna selvatica, che già da sette anni cagionano danni all’economia agricola, determinando una situazione gravemente critica. I cinghiali si addentrano per le vie del borgo già dopo le prime ore del tramonto. «Qui c’è gente che ci vuole vivere, lavorare, ci sono bambini», quindi la determinazione, maturata dopo lunga riflessione ha edotto, del provvedimento emanato. Un pericolo serio, concreto e attuale rischia di subire e sta subendo, tra le varie colture, la raccolta della nocciola, una tipicità del territorio, in fase di approvazione di riconoscimento Igp, per la quale tanto si è fatto con la costituzione del Consorzio per la valorizzazione della Nocciola di Calabria, rappresentato dal suo presidente Giuseppe Rotiroti e dal suo vicepresidente Piero Martelli all’incontro con la stampa e i diversi produttori agricoli locali esasperati poiché giorno dopo giorno vedono vanificare le loro fatiche. La presenza massiccia dei cinghiali paventerebbe ancora un rischio di tipo igienico sanitario anche per gli allevamenti zootecnici, altra fonte primaria di reddito. L’auspicio ha dichiarato il primo cittadino, Giuseppe Pitaro,  è certamente che si avvii un tavolo tecnico di concertazione che veda seduti attorno tutti gli organismi competenti ai vari livelli,  tra questi Regione e Provincia ed anche il Parco regionale delle Serre, chiamato ad un ruolo più forte e incisivo nella gestione del territorio, e  prossimo al Comune di Torre.

 

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mini comuneVibo-500VIBO VALENTIA - Sono saliti sul campanile del Comune e minacciano di lanciarsi nel vuoto: è la protesta messa in atto da quattro lavoratori ex Eurocoop che, da questa mattina, hanno deciso di far sentire la propria voce, chiedendo un impiego alla nuova società che si occupa della raccolta dei rifiuti nella citta capoluogo, la "Progetto-Ambiente", che non sarebbe oggi nelle condizioni di assumere tutti gli operai. Sul posto, si è reso necessario l'intervento delle forze dell'ordine e dei Vigili del Fuoco, che hanno provveduto a posizionare un materasso ad aria, per evitare gravi conseguenze dall'eventuale caduta dei manifestanti. 

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superiore einaudiL’amministrazione provinciale, già da tempo, ha messo in subbuglio i conti economici delle scuole sparse sul territorio. Adesso ad aggiungersi è un nuovo provvedimento “taglia costi”, che andrà, questa volta, ad interessare direttamente le spese per l’utenza telefonica e per la connessione internet degli istituti d’istruzione superiore del Vibonese. Le spese, fino ad ora sopportate dall’ente provinciale – che annovera fra gli ambiti di competenza quello, appunto, dell’istruzione – andranno a gravare ora direttamente sulle case degli istituti scolastici.

Un provvedimento del tutto in contro tendenza, visti gli sforzi compiuti in queste ultime settimane dal Ministero dell’Istruzione per l’erogazione di ingenti fondi in tutta Italia a favore del riammodernamento e della messa in sicurezza degli edifici e che non mancherà chiaramente di generare ripercussioni notevoli sulle attività scolastiche. A rendere nota la decisione, con una comunicazione indirizzata a tutti i dirigenti delle superiori e al Commissario straordinario della Provincia di Vibo Valentia, Lucia Iannuzzi, è stato il dirigente provinciale Giacomo Consoli: «Viste le condizioni finanziarie dell’ente – scrive il funzionario – non è possibile sostenere le spese relative alle utenze telefoniche e di connessione dati in dotazione a codesti istituti e fino ad oggi intestate all’amministrazione provinciale. Considerato che la Telecom, a causa dell’insolvenza dell’ente Provincia, ha già sospeso alcuni servizi».

La Provincia, dunque, da tempo in grave deficit economico, impossibilitata a ripristinare in tempi brevi la riattivazione dei servizi, tagliati ad alcune scuole, ha pertanto ovviato verso la sforbiciata netta per tutti gli istituti, anche perché, presumibilmente, da qui a poco, si sarebbe giunti alla sospensione delle utenze delle altre scuole. In considerazione di ciò, Consoli, ha invitato i dirigenti scolastici a «voler procedere alla voltura dei contratti delle utenze in questione o comunque ad attivarsi con propri fondi al fine di assicurare i servizi che rivestono carattere essenziale per gli istituti». Diversi dirigenti scolastici, appreso il provvedimento, hanno già annunciato una pronta e dovuta reazione a tutela della posizione delle scuole e degli studenti che andranno a sopportare le conseguenze maggiori di questo ennesimo taglio.

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tombino saltatoL’incessante nubifragio che dalla tarda serata di ieri si è abbattuto su Serra San Bruno, e sulla quasi totalità dei comuni del comprensorio delle Serre, ha messo a dura prova le reti urbane di raccolta delle acque bianche. Nella cittadina della Certosa le criticità maggiori sembra si siano registrate in Via Aldo Moro, in Via Giacomo Matteotti e in Via Antonino Scopelliti dove - soprattutto in quest’ultimo caso - i tombini si sarebbero arresi alla cospicua quantità d’acqua caduta nelle ultime ore.

Una condizione critica che ha provocato non pochi disagi alle abitazioni, ai garage ed agli scantinati adiacenti alla zona. Il tratto stradale, infatti, è rimasto allagato per gran parte della mattinata, in quanto i tombini, ostruiti per via della mancata manutenzione, a causa della forte pressione esercitata dall’acqua piovana, sono saltati affiorando sul livello del manto stradale. Solo la clemenza meteorologica della mattinata di oggi ha permesso, di fatto, di ovviare ad ulteriori disagi limitando i danni, che sembrano al momento comunque non ingenti.

Chiaramente la responsabilità dei fatti non può essere esclusivamente attribuita alla grande quantità di pioggia che si è accanita in queste ultime ore sulla cittadina. A tal proposito, da più parti, nei mesi scorsi, si era esortato l’amministrazione comunale a programmare opportuni interventi di pulizia dei tombini e delle caditoie dell’acqua piovana. Un efficiente sistema di drenaggio rappresenterebbe, infatti, la soluzione migliore per prevenire allegamenti ed alluvioni, consentendo alle acque di defluire correttamente. Peccato però che l’amministrazione - fatto che ha sollevato nelle ultime ore il dissenso di molti cittadini - non ha affatto provveduto alla manutenzione ordinaria della rete. Una negligenza resa ancor più grave dal fatto che il recente passato pare appaia insegnato niente o poco all’attuale amministrazione comunale.

Per avere una reale cognizione della gravità delle cose basterebbe, infatti, tornare con la memoria allo scampato pericolo dello scorso novembre, quando gran parte degli scantinati della cittadina furono letteralmente invasi dalle acque, tanto che, in quel caso si decise, addirittura, di sospendere le attività didattiche nei locali istituti d’istruzione. Risulterebbe utile, dunque, in tempi brevi, porre in essere le dovute attività di prevenzione piuttosto che aspettare che si verifichi l’immane ed irreversibile disastro.

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mini viale_certosaDopo una lunga fase anticiclonica, sul territorio delle Serre sta per arrivare al capolinea un’estate che per lunghi tratti è trascorsa nell’"anonimato" meteorologico, caratterizzzata da continui sbalzi termici e fasi perturbate. In queste ultime settimane, a dire il vero, un campo di alta pressione ha dominato l’intero territorio montano, che ha fatto si che si verificassero le classiche inversioni termiche, facendo salire le temperature massime intorno ai 28-29°C e registrando minime su valori quasi invernali.

Basti pensare che il 19 del c.m. la stazione meteo di Serra San Bruno ha fatto registrare una minima da brividi, raggiungendo i 3.2°C (immagine 1). Tale valore, non è da considerare assolutamente il minimo storico per la nostra bella cittadina, infatti, nel mese di agosto del lontano 1932 era stato registrato addirittura un valore di 0.5°C.

L’estate giunge dunque verso il termine. Come si può osservare dagli spaghi (immagine 2), pare che nei prossimi giorni una violenta ondata di maltempo conquisterà l’intero territorio nazionale, senza risparmiare chiaramente la Calabria. Le temperature rimarranno ancora per alcuni giorni con valori tipicamente estivi, anche superiori alla media del periodo, intorno ai 26-27°C, ma un deciso cambiamento si potrebbe verificare intorno al 30, con le prime piogge che accompagneranno l’ingresso dell’autunno meteorologico, che varia a secondo delle caratteristiche di ogni singola zona e generalmente, per il nostro territorio, coincide con i primi giorni di settembre a differenza delle zone più vicine al mare dove invece sopraggiunge più tardivamente.

Le temperature rimarranno nella media stagionale, ma in conseguenza di maltempo estremo, si potrebbero verificare valori decisamente freschi. Le precipitazioni potranno risultare abbondanti e durature, ma, comeè noto, questo è il periodo più piovoso dell’anno, quindi ben vengano piogge organizzate che consentano alle nostre riserve acquifere di rigenerarsi dopo un agosto poco piovoso. Tali condizioni atmosferiche, garantirebbero un’ottima annata micologica per la gioia dei turisti dal palato fine, che non disdegnano affatto i nostri porcini rispetto ai “rivali” aspromontani e silani.

mini tempe_serra mini spaghi_vibonese

  1.  Temperature 12 agosto – 26 agosto. Stazione meteo Serra San Bruno           
  2. “Spaghi” Vibonese 27 agosto – 11 settembre
    (Clicca sulle immagini per ingrandire)

Foto in copertina Filippo Rachiele

 

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Martedì, 26 Agosto 2014 09:00

Mongiana, Ferdinando II torna a casa

mini ferdinandoIIRiceviamo e pubblichiamo

Nella mattinata odierna, alle 10.30, presso il palazzo di Città di Locri, il sindaco di Locri Giovanni Calabrese, sensibile alle tematiche culturali in atto in Calabria, che ci portano, questa volta, al periodo pre-unitario, farà donazione al collega sindaco di Mongiana Bruno Iorfida del busto ufficiale in ghisa di Sua Maestà Ferdinado II di Borbone. Il busto ritrovato anni fa in alcuni locali del comune di Locri è stato ripulito e collocato nell'atrio antistante l'ufficio del Sindaco. Ora il busto farà ritorno a casa cioè a Mongiana dove fu realizzato nel lontano 1845, nella locale fonderia statale unica ad essere autorizzata per volere Regio a realizzare tali opere che andavano ad essere collocate nei municipi del Regno delle Due Sicilie. Il busto andrà ad arricchire quanto già esposto nel neonato museo della Reale fabbrica di Mongiana che aperto da poco sta attirando numerosi visitatori che attraverso quanto esposto riscoprono pagine di storia dimenticate da tempo. Alla manifestazione prenderà parte l'assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri, cultore di storia pre- unitaria e da sempre attento alle problematiche culturali del periodo borbonico. L'assessore al fine salvaguardare le emergenze materiali di questo particolare periodo storico, ha di recente finanziato una serie di interventi di restauro delle emergenze archeologiche industriali delle Serre Calabre. Tra queste: il completamento del recupero della fabbrica d'armi di Mongiana, lo scavo archeologico e la messa in sicurezza del villaggio siderurgico in località "Chiesa Vecchia" di Stilo, unico ancora presente in Italia ed il completamento del museo della cultura mineraria di Pazzano. Inoltre l'assessore Caligiuri ha inviato a tutte le scuole calabresi una circolare con la quale invita gli insegnanti a portare gli alunni e a far conoscere loro attraverso la visita sul territorio la "Filiera del Ferro" che da Kaulon, sullo ionio conduce sino alle industrie siderurgico-minerarie borboniche delle Serre Calabre. Un itinerario che comprende la visita ai centri urbani di Monasterace, Stilo, Bivongi, Pazzano, Mongiana e Serra San Bruno, che andranno a costituire a breve l'ecomuseo delle "Ferriere Borboniche".

 







 

 


 

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