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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
SERRA SAN BRUNO - Una provocazione, ovvero un’interpellanza sull’interpellanza, con la quale il consigliere di minoranza del movimento “Al lavoro per il cambiamento” Mirko Tassone ha reputato necessario «richiamare il sindaco alle sue responsabilità ed ai suoi doveri, peraltro, imposti dalla legge». Dunque, il sindaco Bruno Rosi non ha risposto alle numerose interpellanze che investono vari problemi della cittadina montana e Mirko Tassone ha presentato una interpellanza per chiedere conto delle mancate risposte alle interpellanze precedenti. Quella in questione è stata inviata per conoscenza anche al Prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari. Nel documento, Mirko Tassone interroga il sindaco per sapere «le ragioni per le quali non è mai stata fornita alcuna risposta in merito alle istanze menzionate in premessa; se la mancata risposta alle interrogazioni ed alle interpellanze debba essere ricondotta ad un atteggiamento sprezzante delle prerogative della minoranza; se le mancate risposte siano riconducibili al desiderio o alla volontà di celare ai consiglieri comunali, appartenenti ai gruppi di minoranza, verità scomode o imbarazzanti; se la mancata risposta alle interrogazioni ed alle interpellanze debba essere interpretata come un Suo precipuo modus operandi desideroso di gestire la cosa pubblica come fosse un fatto privato o personale; se la mancata risposta alle interrogazioni ed alle interpellanze debba lasciar intendere che la Sua amministrazione abbia qualcosa da nascondere o da temere da una trasparente gestione della cosa pubblica; se, alla luce delle norme legislative, statutarie e regolamentari, vigenti non ritenga necessario ed opportuno assoggettarsi al rispetto dei principi di buona amministrazione e legalità fornendo le necessarie risposte alle istanze di sindacato ispettivo indicate in premessa».
Il consigliere d'opposizione spiega che a decorrere dall’attuale consiliatura, nell’ambito delle prerogative di sindacato ispettivo previste dalle norme legislative, statutarie e regolamentari, ha presentato diverse interrogazioni ed interpellanze: "in data 1 agosto 2011 è stata presentata un’interrogazione a risposta scritta avente ad oggetto lo stato di “Potabilità dell’acqua”; in data 3 agosto 2011, è stata presentata un’interpellanza avente ad oggetto "Ridimensionamento Ospedale San Bruno - delibera N. 940/CS del 28 luglio 2011 della Commissione Straordinaria”; in data 21 marzo 2012 è stata presentata un’interrogazione a risposta scritta avente ad oggetto “Furti in abitazione–ordine pubblico”; in data 26 marzo 2012 è stata presentata un’interpellanza a risposta scritta avente ad oggetto “Presenza cani randagi”; in data 6 agosto 2012 è stata presentata un’interpellanza avente ad oggetto “Affidamento gestione parcheggio comunale Santa Maria del Bosco”; in data 6 agosto 2012 è stata presentata un’interpellanza avente ad oggetto “Potabilità dell’acqua”; in data 5 novembre 2012 è stata presentata un’interrogazione avente ad oggetto “Lavori manutenzione straordinaria viali cimiteriali”.
Nonostante le previsioni normative, statutarie e regolamentari, però, a Tassone non è mai stata fornita alcuna risposta. Una ulteriore provocazione, dunque, la sua, per denunciare il mancato rispetto delle prerogative della minoranza e per mettere a nudo le difficoltà della giunta Rosi, interessata da una Commissione d’accesso agli atti che ha ottenuto ulteriori 45 giorni di proroga prima di redigere la relazione che verrà poi sottoposta al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal Prefetto.
Il presidente provinciale dell'UDC Sabrina Caglioti e il consigliere regionale Ottavio Bruni si dicono soddisfatti a metà in merito alla quesione dei 31 precari, 21 dei quali medici, dell'Azienda Sanitaria i cui contratti sono stati di recente rinnovati fino al 31 marzo. Una soluzione che non appaga a pieno le aspettative dei due rappresentanti crociati inquanto, a loro dire, il rischio di paralisi dell'ospedale Jezzolino è stato solo rimandato al 31 marzo e non completamente risolto come invece ci i auspicava. Il presidente Caglioti e l'onorevole Bruni, pur prendendo atto e apprezzando il contributo profuso durante l'incontro con i commissari dell'ASP dal governatore Scopelliti (commissario ad acta della sanità in calabria), ritengo che la questione non debba cadere nel dimenticatoio.«Sarebbe opportuno che tutti coloro i quali sono in questi giorni intervenuti per sciogliere il nodo della proroga dei contratti ai 21 medici e all'altro personale precario dell'Asp e non ultimo lo stesso presidente Scopelliti si preoccupassero di garantire la certezza del futuro a questi professionisti, la maggior parte dei quali, fra l'altro, vincitori di concorso. Riteniamo che da oggi si debba puntare a raggiungere un solo obiettivo che è quello di un piano di stabilizzazione per i 21 medici e gli altri dipendenti dell'Asp coinvolti in questa situazione». Otto dei 21 medici precari dell'Asp di Vibo Valentia operano nel Pronto Soccorso, e se il contratto non venisse risolta la situazione dei contratti le ripercussioni sull'erogazione dei servizi sarebbe gravissima. Si riscierebbe infatti, un effetto domino in tutta la provincia con seri disagi per il Pronto Soccorso dell'ospedale di Serra San Bruno e per la Postazione di Primo Intervento di Soriano Calabro, oltre naturalmente alla chiusura di diversi reparti dell'ospedale vibonese. «Quando parliamo di piano di stabilizzazione – proseguono i due UDC – ci riferiamo, da una parte, al fatto che è necessario garantire un futuro ai medici, ma dall'altra riteniamo indispensabile continuare a garantire i livelli essenziali di assistenza alla popolazione vibonese. I due aspetti sono due facce della stessa medaglia e non si può considerare l'una senza tener conto dell'altra. Ecco perché la proroga dei contratti sino al 31 marzo ci soddisfa a metà, anche perché nelle altre province i contratti sono stati prorogati per 12 mesi e non per tre»
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