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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
L'Anas comunica che e' stata aperta al transito la nuova carreggiata dal km 5,800 al km 6,500 della strada statale 182 "Trasversale delle Serre", in localita' Monte Costantino, a cavallo tra le province di Vibo Valentia e Catanzaro. "La nuova strada statale 182 "Trasversale delle Serre" - ha affermato l'Amministratore unico dell'Anas Pietro Ciucci - potenziando in modo significativo il sistema stradale regionale calabrese, riveste particolare importanza non solo per i cittadini della Calabria ma anche per l'intero mezzogiorno". L'apertura odierna si e' resa possibile a seguito dell'ultimazione dei lavori di costruzione della galleria naturale "Monte Costantino" della lunghezza complessiva di 250 metri e consente di dare continuita' agli interventi in corso di costruzione della nuova sede della Trasversale delle Serre che, infatti, risultera' completamente percorribile dal km 0 (in prossimita' della localita' Montecucco del comune di Simbario - provincia di Vibo Valentia) al km 9,580 (svincolo di Torre di Ruggiero - provincia di Catanzaro).
200mila euro per 4mila voti. 50 euro a voto. Sono le 7 del mattino e Domenico Zambetti, 60 anni, PdL, Assessore alla Casa nella giunta Formigoni, si sveglia con i carabinieri attorno al letto e le manette ai polsi. Secondo l’accusa, Zambetti, su cui grava anche il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, acquistò ‘pacchetti di preferenze gestiti dai clan Vibonesi e di Africo’ in vista delle regionali 2010. Ben 4mila voti, rivelatisi poi decisivi per la sua elezione al Pirellone con 11.217 preferenze totali.
Le famiglie di riferimento del politico lombardo sarebbero i Mancuso di Vibo ed i Morabito-Bruzzaniti di Africo, agganciati grazie a Giuseppe D’Agostino (gestore di locali notturni a Milano con precedenti penali per traffico di droga) ed Eugenio Costantino (imprenditore).
Per la ricorrenza della “giornata della memoria”, nell’Aula magna dell’Istituto d’Istruzione superiore “Luigi Einaudi” di Serra San Bruno, è stato presentato il film-documentario “Mio padre nel lager”, diretto da Enzo Carone, con immagini a colori di straordinario valore sui lager nazisti girate dagli americani a 5 giorni dalla liberazione, tratto dal libro “1943-1945, Mio padre nel lager”, scritto da Antonio Pugliese, che ricostruisce la terribile e indescrivibile esperienza di Giuseppe Pugliese (padre dell’autore), sopravvissuto allo sterminio nazista e originario di Drapia. La testimonianza è integrata da un documento inedito di grandissimo valore storico oltre che umano, scritto da un giornalista russo, Costantino Simonov, ufficiale dell’esercito russo e corrispondente della testata “Stella Rossa”. Erano presenti alla proiezione, oltre al Dirigente scolastico Tonino Ceravolo, l’autore del libro, il prof. Antonio Pugliese (Università degli Studi di Messina) e il regista Enzo Carone.
Dal settembre 1943 (quando viene firmato l’armistizio con gli alleati) all’aprile 1945: un tempo infinito, un viaggio nell’inferno dei lager nazisti. A raccontarlo Giuseppe Pugliese, sopravvissuto a quella terribile prova, a oltre sessant’anni, che il figlio Antonio (Università degli Studi di Messina) ha raccolto in un libro “1943-1945, Mio padre nel lager” (Armando Siciliano Editore) con prefazione di Saverio Di Bella (docente di Storia Moderna, Università di Messina). Dopo essersi arruolato volontariamente il 5 ottobre 1941 nell’arma dei Carabinieri, mandato poi in Grecia, il protagonista, il 24 agosto, insieme ai suoi compagni, riceve l’ordine di rientrare in Italia. Ma il viaggio di ritorno (dopo l’armistizio, 8 settembre) subisce una drammatica deviazione, e si ritrova, insieme ad altri 200 carabinieri, in Germania a Strauberg, famosa città per le fabbriche di munizioni e aerei da caccia. A rendere ancora più infernale questo racconto, un documento inedito dattiloscritto in versione originale di un giornalista russo, Costantino Simonov, della testata “Stella Rossa”, che Pugliese ha incontrato quando la guerra era conclusa, nel campo di Luckenwalde.
“Il campo dello sterminio” di Costantino Simonov è una testimonianza che fa rabbrividire per il resoconto dettagliato della fabbrica della morte organizzata dai nazisti con spietatezza inaudita. Simonov così esordisce: “Ciò che mi accingo a scrivere è troppo enorme e terribile perché mente umana possa abbracciarlo per intero”. Insieme al documento del giornalista russo il Pugliese ha custodito, sempre in versione originale, un supplemento all’Ordine del giorno fatto dal Comando italiano nell’agosto del ’45, avuto prima di rientrare in Italia, effettuato dal generale Magliaro, sulla base del racconto di due italiani sopravvissuti al massacro che i tedeschi hanno compiuto a Treubrientzen, che avvenne la sera del 21 aprile in esecuzione degli ordini del fuhrer.
Nicola Rombolà
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