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Quella di Lauretta Pugliese è una storia di malasanità. Una delle tante. In una regione dove, troppo spesso, non si ha fiducia nell’operato dei medici e si decide, dunque, di emigrare al Nord o in altre strutture più efficienti. Lauretta Pugliese è deceduta il 12 ottobre del 2011, dopo un intervento chirurgico di artoplastica con artoprotesti alla gamba destra, presso la casa di cura ‘Villa Caminiti’ di Villa San Giovanni. Doveva essere un normale intervento, quello della giovane 44enne, mamma di due figli (Domenico, di 22 anni e Annalisa di 20). E invece, si è trasformato in tragedia. Da due anni la famiglia Pugliese - difesa dagli avvocati Salvatore Francesco Campisi e Giuseppe Rombolà - lotta per chiedere verità e giustizia di fronte all’ ennesimo presunto caso di malasanità. La signora Pugliese dal rientro in stanza in uno stato soporifero e incosciente ha cessato di vivere poco dopo sotto lo sguardo attonito della figlia Annalisa, la quale ha immediatamente denunciato l’accaduto
SERRA SAN BRUNO – Vista la posta in palio, era prevedibile che quello tra Serrese e Santa Caterina sarebbe stato un incontro giocato a viso aperto da entrambe le formazioni ed, a tratti, anche nervoso. Per ambedue le compagini, l'obiettivo principale era quello di portare a casa i tre punti. Il pareggio, infatti, non sarebbe servito nè all'undici di mister Megna, nè tantomeno ai catanzaresi del collega Pilato. Alla fine, però, ad aggiudicarsi il match di recupero è stata proprio la Serrese che, con questo risultato, supera in classifica il Polistena e conquista il primato solitario in vetta alla classifica. A timbrare il cartellino per l’ 1 a 0 finale ci ha pensato il solito Megna con un tiro dagli undici metri. Da registrare, una rissa al 35’ del primo tempo per gioco falloso di Pantano – poi espulso – ai danni di un giocatore ospite, che ha costretto l’arbitro a sospendere il gioco per diversi minuti.
SERRA SAN BRUNO – E’ durato poco più di quindici minuti l’incontro tra Serrese e Nuova Pontegrande, valido per la ventiquattersima giornata del campionato di Prima Categoria girone "C". Gli ospiti, infatti, si sono presentati al comunale "La Quercia" con soli sette giocatori ed, intorno al 15’ della prima frazione, a causa di infortunio che ha colpito un giocatore catanzarese, il direttore di gara è stato costretto a sospendere l’incontro, visto il residuo numero di elementi in campo tra le fila della Nuova Pontegrande. Fino a quel momento, i bianco blu di mister Rolando Megna erano in vantaggio per tre a zero, grazie alle marcature di Mazzitelli, Iorfida e Greco. A questo punto, bisognerà attendere la decisione del giudice sportivo che, sicuramente, decreterà la vittoria dei vibonesi. Mercoledì, intanto, Piccolo e compagni recupereranno l’ incontro con il Santa Caterina, vittorioso nell’anticipo di sabato per 4 a 2 contro l’ Amaroni. Domenica prossima, invece, la Nuova Pontegrande ospiterà il Caulonia, in piena lotta per evitare la lotteria dei playout.
SERRESE – PONTEGRANDE 3 - 0
La Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro ha sequestrato beni per un valore di oltre 700 mila euro riconducibili a Domenico Campisi, di 44 anni, ritenuto vicino alla potente cosca Mancuso di Limbadi ed ucciso a colpi di fucile il 17 giugno 2011 nelle campagne di Nicotera. Durante le indagini il personale della Dia di Catanzaro ha accertato una sproporzione tra le proprietà effettivamente avute ed i redditi dichiarati al fisco da parte di Campisi. I beni sequestrati consistono in varie proprieta' immobiliari, automobili e disponibilita' finanziarie. Il sequestro eseguito e' uno dei primi provvedimenti eseguiti nei confronti di una persona deceduta.
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