Un corteo stamane ha percorso le vie di Corigliano per chiedere giustizia sull’atroce morte di Fabiana Luzzi, la sedicenne accoltellata e bruciata viva dal fidanzato reo confesso del delitto. La città scossa si stringe intorno alla famiglia dell’ennesima, giovane, donna barbaramente uccisa. Guai a chiamarlo dramma della gelosia, delitto passionale e pure femminicidio, perché ad etichettare qualcosa ci si inizia già a fare un po’ l’abitudine. E invece non è così. Non ci si può abituare, piegare mestamente a una quantità di efferatezza tale da lasciare impietrita un’intera città. Corigliano, che ha visto morti di mafia e morti per vendetta. E che oggi non sa come gestire il sacrificio a un Dio che di certo non lo voleva, di una donna ancora bambina, bruciata viva, letteralmente cancellata dalla faccia della terra, per un rifiuto. Che il suo assassino, a sua volta più bambino che uomo, non poteva accettare.