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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo la replica del capogruppo del Partito democratico al Consiglio comunale di Vibo Valentia, Giovanni Russo, in merito all'articolo pubblicato dalla nostra redazione dal titolo "Il Pd vibonese e gli otto piccoli indiani"
Leggo sempre con molta attenzione gli articoli pubblicati sul vostro giornale online. L'ho fatto anche questa volta, pur non condividendone i contenuti, poiché si dà una lettura dei fatti e degli accadimenti non corrispondente al vero.
Parlo a nome degli otto consiglieri comunali di Vibo Valentia che, durante questa settimana, hanno deciso di non sottostare a quanto altrove avevano deciso senza che il gruppo dirigente della città capoluogo fosse interpellato.
Per comprendere bene il nostro pensiero è bene fare qualche passo indietro. Ovvero quando per primi abbiamo lanciato, con un nostro documento, la candidatura alla segreteria provinciale di Enzo Insardà. Ovvero per la prima volta la città e il suo gruppo dirigente riescono, nonostante alcuni remino contro per posizioni solitarie e autoreferenziali, a ritagliarsi un ruolo di primo piano nello scenario provinciale del nostro partito.
Ruolo quello di segretario provinciale che noi riteniamo prioritario per dare maggiore forza alle battaglie che già stiamo conducendo in seno al Consiglio Comunale di Vibo Valentia.
Vorrei infatti ricordare, a chi legge, che il sottoscritto insieme agli altri sette consiglieri abbiamo chiesto un consiglio comunale urgente sulla costruzione del nuovo ospedale, nel momento in cui tutti lo avevano dimenticato. E sempre gli stessi consiglieri comunali stanno portando avanti battaglie inerenti l'acqua, le esalazioni, le antenne e molto altro.
Lo facciamo in maniera disinteressata, non essendo nessuno di noi mossi da ambizioni elettorali.
Purtroppo, però ci rendiamo conto che nel nostro territorio non sono "ammesse" iniziative volte al bene comune o al rispetto della dignità del territorio, poiché ad ogni azione si deve dare sempre e comunque una lettura intrisa di retropensieri e strategie figlie delle più fantasiose ricostruzioni.
Quanto accaduto in settimana, invece, è figlia di un sentimento di rispetto dei ruoli e soprattutto di rispetto della città capoluogo che non accetta più il ruolo di comprimaria a cui è stata relegata in questi ultimi anni.
Siamo convinti che le nostre battaglie possano e debbano essere più incisive e per fare ciò ci vuole una legittimazione politica più forte. Per tali motivi abbiamo ritenuto necessario portare avanti una protesta veemente che per la prima volta ha fatto sentire la voce di Vibo città fino a Roma. E' bene che si sappia i problemi della nostra città e del nostro territorio sono tanti e tali che necessitano dell'aiuto di tutti, a prescindere dalle correnti e dai partiti. Dunque nessuno può sentirsi esentato.
Questo è.
Altre ricostruzioni le lasciamo ad altri. Noi continueremo in questo percorso che dovrà vedere Vibo Valentia baricentrica facendone aumentare il peso specifico politico. Se per fare ciò dovremo attirarci critiche, ce ne faremo una ragione.
Sempre meglio che cadere nel dimenticatoio.
Sempre a testa alta, senza mai perdere la nostra dignità.
Giovanni Russo
Capogruppo Partito Democratico Vibo Valentia
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Ringraziamo il capogruppo del Pd di Vibo Valentia, ma rispetto alle sue considerazioni sull’articolo pubblicato ieri dal Vizzarro diversi interrogativi sorgono spontanei. Gli esponenti di un partito come il Pd, che tiene le redini del governo nazionale e di quello regionale, vorrebbero forse farci credere che il massimo che possono fare per risolvere i gravi problemi del territorio sia la richiesta di convocazione di un consiglio comunale (con quali risultati poi?) e la presentazione di qualche sporadica interrogazione? È possibile che per le “grane”, molte, che incombono su Vibo e assillano la comunità (sanità e “acqua sporca” sono solo due delle tante criticità) ci si possa limitare al compitino istituzionale e quando invece c’è da tutelare gli interessi di “cordata” ci si muove invece in maniera compatta, diretta e determinata? «Abbiamo ritenuto necessario portare avanti una protesta veemente che per la prima volta ha fatto sentire la voce di Vibo città fino a Roma», spiega Russo rispetto alla necessità di arrivare in tempi brevi alla convocazione del congresso provinciale del Pd. E perché queste "proteste veementi" che arrivano fino a Roma non si promuovono invece per chiedere a Renzi e Oliverio cosa pensano, per citare gli stessi esempi, del nuovo grande ospedale fantasma di Vibo o della gestione dell’invaso Alaco? Auguriamo buon lavoro al gruppo Pd di Vibo Valentia.
La Redazione
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