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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
VIBO VALENTIA - Con l’ordinanza n. 1/2015, varata nella giornata di lunedì dal primo cittadino di Vibo Valentia, Nicola D’Agostino, è stata disposta «l’immediata chiusura al pubblico della biblioteca comunale» di via Palack.
Il provvedimento – sulla base del sopralluogo effettuato cinque giorni prima dal responsabile dell’Ufficio tecnico comunale – nasce dall’esigenza di garantire la piena incolumità ai fruitori del servizio, che potrebbe essere messa a repentaglio a causa del pericolo «determinato dal distacco dell'intonaco del soffitto in diversi punti dello stabile, causato da infiltrazioni di acqua piovana nonché dalla mancata messa in sicurezza dell'impianto elettrico che pregiudica l'agibilità della struttura». Sulla base di quanto trasmesso, quindi, dal responsabile del settore competente è stata disposta l’immediata interruzione delle funzioni erogate al pubblico dalla biblioteca comunale. Un provvedimento destinato a durare almeno fino a quando «non verranno eliminate le condizioni che ne hanno determinato la chiusura» attraverso adeguati interventi di messa in sicurezza dei locali. Il personale in servizio presso la struttura, inoltre, è stato temporaneamente trasferito presso gli uffici del settore 6, siti nel palazzo comunale.
La biblioteca comunale di Vibo Valentia era già finita, negli ultimi giorni, al centro di un serrato dibattito, determinato dal fatto che l’attuale amministrazione comunale avesse, già da tempo, deciso di cedere la struttura a soggetti privati con il mero obiettivo di risparmiare sui costi di gestione. La struttura – che conta circa 6mila utenti all’anno – è comunque considerata come uno dei più prestigiosi poli culturali dell’intera città capoluogo. Inoltre, rispetto ai fatti, proprio ieri, si era pronunciato il candidato alle primarie del centrosinistra Francesco Colelli (Sel) secondo il quale «la Biblioteca Comunale di Vibo non è soltanto un patrimonio materiale, ma anche immateriale della città. Siamo – ha aggiunto Colelli – contrari alla prospettiva di vendita, che l’attuale amministrazione intende portare avanti. Reputiamo infatti immorale ed antieconomico chiudere e vendere un centro di aggregazione culturale e sociale come la Biblioteca Comunale, al solo fine di perseguire un “risparmio” per il Comune. La nostra idea dunque, si basa sulla messa in sicurezza e la riqualificazione della struttura, che secondo i nostri dati non dovrebbe gravare sulle tasche dei cittadini se non per qualche decina di migliaia di euro. Tuttavia siamo convinti che si debba ripensare la futura governance della Biblioteca, incentivando servizi altrimenti non presenti sul territorio. D’altra canto, non si può più pensare ad un eccesiva centralizzazione dei servizi sulla sola città di Vibo Valentia; pensiamo infatti che si debba portare avanti un’idea di delocalizzazione dei servizi culturali nella frazione di Vibo Marina, in modo tale da poter dare anche ai cittadini delle “Marinate” un luogo in cui incontrarsi. Da tempo la pro-loco di Vibo Marina, sta portando avanti un progetto per ubicare una Biblioteca nei plessi della stazione Ferroviaria. Abbiamo intenzione di fare nostra questa proposta, coadiuvandola con l’idea di ubicare micro biblioteche (gestite da cooperative giovanili finanziate dal Piano “Garanzia Giovani”) all’interno dei parchi urbani. La Vibo Valentia che noi abbiamo in mente – ha concluso Colelli – è una città in cui i beni comuni vengono valorizzati e non svenduti ed in cui le biblioteche e i musei sono luoghi per creare lavoro e benessere, sfatando così la nefasta idea secondo la quale “Con la cultura non si mangia”».
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