Così il neo consigliere regionale, nonché segretario provinciale del Partito democratico, Michele Mirabello, smorza la fretta che negli ultimi giorni aveva sensibilmente accelerato il percorso verso il rinnovo del consiglio comunale di Vibo Valentia. La fatidica data delle elezioni ricadrà certamente nella prima quindicina del mese di maggio, ma in vista del voto i soggetti partitici di una costruenda coalizione di centrosinistra, nel corso della settimana, avevano già provveduto a fissare i paletti per la scelta del candidato d’area: primarie il 22 febbraio, scadenza per la presentazione delle relative candidature l’ultimo giorno di gennaio. Questa la sentenza che era emersa, infatti, giovedì a conclusione del “conclave” cittadino del centrosinistra.

Ma, come detto, la segreteria provinciale ha esplicitato non pochi dubbi in merito all’ufficialità della disposizione: «Ogni provvedimento, ogni decisione, deve essere vagliato e approvato dagli organismi dirigenti, non solo del Partito democratico ma di tutti gli altri partiti che hanno deciso di intraprendere con noi questo percorso» ha aggiunto a riguardo Mirabello. «Ho assistito in questo ultimo periodo – continua in una nota diffusa ieri – ad un susseguirsi di nomi, date e scadenze: un dibattito totalmente inutile. Proprio per questo chiudiamo ogni discussione a mezzo stampa, in quanto quello che ci contraddistingue sono la serietà e la responsabilità. Di fronte ai gravi problemi che attanagliano la città di Vibo Valentia le nostre preoccupazioni devono solo essere i programmi e le prospettive. Rassicuriamo tutti i nostri interlocutori – conclude – non ci sarà nessuna esclusione e nessuno primogenitura».

L’allarme, quindi, rispetto al rischio di vedere slittare la data delle primarie resta alto. Una condizione di incertezza scatenata nelle ore precedenti alla nota diffusa da Mirabello, anche e soprattutto dal malcontento emerso dal suo collega Vincenzo Pasqua, anche lui eletto consigliere regionale all’ultima tornata elettorale, ma nei ranghi della lista “Oliverio presidente”. Pasqua ha asserito di essere totalmente all’oscuro delle decisioni che si sarebbero prese rispetto all’appuntamento delle primarie, tanto da parlare di un esplicito «sgarbo istituzionale». Nessuno lo avrebbe coinvolto, né gli avrebbe comunicato nulla. Da qui la piena convinzione di poter giocare un ruolo fondamentale alle elezioni comunali di maggio, con o senza il resto della coalizione di centrosinistra. D'altronde fu proprio il figlio del dirigente Asp, Cesare Pasqua, a risultare il primo degli eletti nella tornata del 2010 che vide Nicola D'Agostino prevalere.

«Non posso esimermi dal sottolineare negativamente l'impostazione organizzativa emersa finora nel centrosinistra vibonese, e ne prendo comunque atto, riservandomi in tempi utili di valutare il da farsi. Se dovesse trovare conferma – ha spiegato Pasqua – quanto pubblicamente sostenuto dal segretario cittadino del Pd (Stefano Soriano ndr), saprò come regolarmi per offrire alla valutazione dell'opinione pubblica un percorso di chiarezza e di lealtà politica».

La data del 22 febbraio, venuta fuori da un'interpartitica tenutasi nella sede del Pd per definire il giorno in cui celebrare le primarie, è dunque da considerarsi ancora semi-ufficiale. Anzi è assai probabile, vista la strettezza dei tempi, che questa possa essere differita di qualche settimana, così come la scadenza per la presentazione dei nominativi degli aspiranti primo cittadino. Insomma, la campagna elettorale a Vibo non è ancora iniziata ma già iniziano a registrarsi le prime turbolenze.