Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Il sindaco di Simbario, Ovidio Romano, l’ha definita «una vera e propria anomalia», altri – molto più esplicitamente – hanno parlato di un territorio che nel tempo è stato condannato ai margini, escluso da qualsivoglia processo di progresso e sviluppo. Al centro del dibattito l’intervento di metanizzazione che avrebbe dovuto coinvolgere i Comuni di Brognaturo, Fabrizia, Mongiana, Nardodipace, Simbario e Spadola, ma che di fatto, dal 2008 a oggi, si è visto solo sulla carta.
I sei Comuni del comprensorio montano delle Serre più volte si erano riuniti nell’arco di questi ultimi dieci anni per discutere della metanizzazione dei rispettivi territori, prevista dall’“Accordo di programma quadro in materia di energia” nato proprio nel dicembre 2008 dall’intesa tra il governo e la Regione Calabria. Ma a distanza di così tanto tempo nessun risultato tangibile è stato riscontrato, tanto che i sei Comuni sono rimasti tra i pochi ancora non metanizzati dell’intera Calabria. Un paradosso se si considera che «tutte le altre regioni del Mezzogiorno d'Italia hanno quasi completato la metanizzazione dei propri territori, in larga misura grazie ai contributi di cui alle leggi 784/80 e 266/97, ed in misura marginale grazie all'intervento diretto delle Regioni, come per il caso di Sicilia, Basilicata, Abruzzo, Puglia e della stessa Calabria, che hanno consentito negli anni la realizzazione delle reti di distribuzione del gas metano in oltre 2mila Comuni». Sull’argomento si è dunque pronunciato il primo cittadino Ovidio Romano nel corso della seduta di consiglio comunale tenuta a Simbario alcuni giorni fa e che vedeva tra i punti all’ordine del giorno l’approvazione di un “Accordo di programma per la progettazione, la costruzione e la gestione del sistema di distribuzione del gas naturale nel territorio dei Comuni di Brognaturo, Fabrizia, Mongiana, Nardodipace, Simbario, Spadola”. Un provvedimento, questo, al vaglio anche degli altri consigli comunali coinvolti nell’iter (il consesso cittadino di Spadola, ad esempio, ne discuterà oggi pomeriggio, mentre il Comune di Brognaturo si è già espresso positivamente nei giorni scorsi) e che dovrebbe condurre a sbloccare il processo di metanizzazione attraverso la realizzazione delle condotte afferenti all’impianto di distribuzione. I tempi sarebbero quindi scanditi da un “Accordo di programma” che proprio i primi cittadini di Brognaturo, Fabrizia, Mongiana, Nardodipace, Simbario e Spadola, congiuntamente ad un Concessionario che si andrà ad individuare attraverso le forme previste dalla normativa competente in materia, si stanno preparando a sottoscrivere al fine di procedere alla realizzazione delle reti di distribuzione comunali. L’intervento dovrebbe essere favorito dalla possibilità di allacciarsi alla cabina del metanodotto della vicina Serra San Bruno, che dovrà però prima essere opportunamente implementata per sopperire ai consumi delle utenze dei sei Comuni aggiuntivi. Il già citato “Accordo di programma quadro in materia di energia”, definito quindi il 12 dicembre 2008, prevedeva la realizzazione e la gestione della rete di metanizzazione anche per i territori dei sei Comuni delle Serre «con il concorso di finanziamenti privati e con l'apporto di finanziamenti pubblici o con altri fondi a disposizione dalla Regione». Il progetto di metanizzazione dovrà condurre alla realizzazione di un sistema che comprende tronchi di gasdotti di media pressione per addurre il gas ai vari Comuni, gruppi di riduzione intermedi, gruppi di riduzione finale, reti di distribuzione cittadine e misuratori. Tutto questo a cura del Concessionario che si andrà a individuare, mentre gli impianti interni per l'utilizzazione nelle cucine delle varie abitazioni, per l'acqua sanitaria e per il riscaldamento, dovranno essere realizzati a cura degli utenti finali e degli installatori locali qualificati. Il progetto, che prevede un investimento complessivo di circa 12 milioni di euro, di cui una percentuale superiore alla metà a carico del Concessionario, consentirà dunque la realizzazione di «un servizio di interesse pubblico e il conseguimento di un significativo efficientamento sull'uso delle risorse energetiche alternative». Con l’adesione all’“Accordo di programma” ognuno dei sei Comuni coinvolti si impegna inoltre a versare al «Comune capofila 2 euro ad abitante quale contributo per le spese da sostenere per la pubblicazione del bando di gara».
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