Il serpentone rosa era partito in mattinata da Policastro Bussentino, nel Salernitano, e a tagliare per il primo il traguardo, dopo ben 246 chilometri di saliscendi, nella splendida cornice di corso Umberto I, era stato l’allora 23enne Enrico Battaglin. 

Il corridore della "Bardiani" si era aggiudicato la tappa con uno sprint mozzafiato, alzandosi sui pedali verso la linea d’arrivo posizionata nei pressi del locale calvario. Battaglin vinceva dunque da protagonista assoluto, dettando il passo già sull’ultima salita di Croce Ferrata, per poi volare verso il traguardo sui 700 metri finali dell’insidioso lastricato in granito di Serra. Un trionfo netto, con Fabio Fellini e Giovanni Visconti che completarono il podio di giornata, rispettivamente in seconda e terza posizione.

Una giornata di festa, sì, ma non indolore, bilancio alla mano, per le finanze del Comune di Serra San Bruno, tanto che le conseguenze della non proprio felice gestione dell’evento, pare si stiano pagando ancora oggi. È di pochi giorni fa, infatti, la sottoscrizione della transazione di 80mila euro tra l’ente di piazza Tucci e la RCS Sport Spa, per la risoluzione definitiva di un debito originariamente ammontante a ben 125.604,65 euro (del quali 100mila euro a titolo capitale, 22mila euro circa per interessi moratori e poco oltre 3mila a titolo di spese legali). Con l’atto, uno degli ultimi siglati dal commissario Sergio Raimondo, in definitiva viene pattuito fra le parti il pagamento, in un’unica soluzione, di un importo omnicomprensivo di 80mila euro a tacitazione di ogni pretesa inerente al contenzioso.

Il commissario Raimondo ha dunque dato mandato al responsabile dell’Area finanziaria del Comune di Serra di sottoscrivere la transazione, in maniera da arrivare finalmente alla risoluzione della controversia inerente proprio al “Giro d’Italia 2013” al fine di «definire il giudizio evitando maggiore aggravio di spesa». Gli atti inerenti alla transazione sono stati, quindi, trasmessi alla Sezione della Corte dei Conti di Catanzaro. Dalla stessa – così come indicato nella delibera – si è quindi originato un passivo, riconosciuto come debito fuori bilancio, proprio per un ammontare complessivo di 80mila euro. Il provvedimento, pubblicato il 3 giugno scorso, è stato poi trasmesso ai responsabili del procedimento per l’immediata liquidazione della spesa.

Cala il sipario, quindi, su un caso che teneva banco già da tre anni, per il quale il consiglio comunale guidato dall’ex primo cittadino Bruno Rosi, si era visto recapitare dal Tribunale di Milano un decreto ingiuntivo fondato proprio sulla posizione debitoria gravante sull’ente di piazza Tucci.