Tra qualche mese – e precisamente il 4 gennaio – ci sarà la ricorrenza del cinquantenario della fondazione della città di Lamezia Terme che, a giudizio di Scaturchio, «è la migliore occasione per tornare a parlare nuovamente della fusione tra i comuni di Dasà, Acquaro e Arena», al fine di «combattere il fenomeno dello spopolamento». Un fenomeno drammaticamente evidente attraverso i dati diramati mensilmente dall’Istat e la continua perdita di servizi, conseguente al calo di popolazione. Secondo quanto riportato dall’edizione odierna della Gazzetta del Sud, nel marzo scorso – quando Scaturchio lanciò per la seconda volta la proposta – con i dati aggiornati al novembre precedente, la popolazione totale dei tre centri si attestava su 5042 abitanti (7163 con Dinami). Oggi, invece, con i dati di aprile 2017, sono scesi a 4985 (7062 includendo anche Dinami).

Nonostante tutto, però, gli amministratori non avevamo accolto favorevolmente la proposta del sindaco di Dasà, al punto che Antonino Schinella, primo cittadino di Arena, in quella occasione parlò chiaramente di «aria fritta». Il vice sindaco di Acquaro, Saverio Viola, si dimostrò invece disponibile solo ad «altre forme aggregative o, al più, ad una fusione con Dasà, territorialmente contiguo».