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La deputata del Movimento Cinque Stelle, Dalila Nesci, già da diversi giorni ha intrapreso un tour che la sta portando a visitare i maggiori presidi sanitari ubicati sul territorio regionale.
Lo scorso 12 marzo ha aperto l’iniziativa partendo da San Giovanni in Fiore, ospedale di montagna nella provincia di Cosenza; lunedì 16 è stata invece la volta dei Riuniti di Reggio Calabria, mentre il giorno successivo è toccato all'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Oggi, il tour è approdato nel nosocomio della città di origine della giovane parlamentare grillina, l’ospedale civile di Tropea, «anche questo decimato da anni di tagli imposti dai governi nazionali e regionali».
Proprio da Tropea, poche ore fa, la Nesci ha lanciato un appello al governatore Mario Oliverio, invitandolo a desistere dall’idea di creare un’azienda sanitaria unica per tutta la Regione: «Sarebbe per ora – ha spiegato la Nesci – una soluzione troppo spinta, considerati i gravi problemi di gestione nelle diverse aree del territorio. Si potrebbero, invece, creare tre sole aziende ospedaliere per il nord, il centro e il sud della Calabria, in modo da riorganizzare il personale senza avere problemi di contratto, anche in virtù della ridefinizione corrente della rete dell’assistenza. In quanto alle aziende sanitarie suggeriamo al governatore Oliverio di mantenere comunque una ripartizione per aree territoriali. Sarebbe più utile una riforma che separasse, per migliorarne la gestione, l’ambito ospedaliero e l’ambito dei servizi sanitari non ospedalieri».
Ieri, invece, le preoccupazioni della Nesci si erano concentrate sul rischio di un ulteriore taglio di posti letto a discapito del Vibonese che metterebbe addirittura a repentaglio la costruzione del nuovo ospedale nella città capoluogo di provincia. «Il subcommissario Andrea Urbani – ha affermato la deputata in visita allo Jazzolino – chiarisca presto quanti posti letto avrà il nuovo ospedale, il cui appalto è già avviato con la gestione di servizi non sanitari affidata al costruttore. Sono preoccupata per la diminuzione dei posti letto che sarebbe contenuta nella nuova rete assistenziale in mano a Urbani. Se così fosse – ha continuato – si rischierebbe di fermare la realizzazione del nuovo ospedale vibonese. Questo è un nodo che va sciolto subito».
Il tour – secondo quanto riferito dallo staff della stessa deputata Dalila Nesci – toccherà presto anche il nosocomio della cittadina della Certosa. Infatti, presumibilmente nel corso dei prossimi giorni, la parlamentare sarà in visita anche al “San Bruno”, dove si preparerà dunque a discutere delle criticità della struttura incontrando i dirigenti e il personale, ma anche i pazienti ospitati nell’unico reparto ancora attivo, quello di Medicina Lungodegenza. Gli appelli e le proposte raccolte saranno poi, a conclusione del tour, presentante all’attenzione delle direzioni generali delle Asp e del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
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