«Mentre l'Ufficio di presidenza – spiega ancora Tallini – come abbiamo già avuto modo di dire, ha riconosciuto il nostro diritto, il capogruppo di Forza Italia Nicolò ed i consiglieri Morrone e Salerno hanno tentato di impedire, con ogni mezzo ed in modo subdolo, la nostra adesione in Forza Italia». A spingere dunque verso il “divorzio” forzato, sarebbero stati tre dei cinque componenti della compagine. Manovra che avrebbero posto in essere, addirittura, con una lettera inviata al segretario generale di Palazzo Campanella. «Siamo venuti in possesso di una lettera inviata al segretario generale di Palazzo Campanella – racconta Tallini nella nota –, nella quale i tre consiglieri (Salerno, Morrone e Nicolo ndr) comunicano che il loro orientamento era quello di lasciarci, al momento, fuori dal gruppo. Tentativo, ovviamente, andato a vuoto. Resta però l'amarezza e l'assurdità di un comportamento del quale i tre consiglieri dovranno dare conto al partito, motivando anche le ragioni di tale posizione».

Volano gli stracci quindi tra gli berlusconiani di Calabria. La contesa, chiaramente, nasce dall’esigenza di ritagliarsi, da entrambe le parti, posizioni di lancio in vista delle prossime, ma non imminenti, competizioni elettorali. Tallini ed Orsomarso osteggiati, invano, dai tre colleghi starebbero quindi valutando la possibilità di denunciare il caso ai vertici nazionali.