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Tanto rumore per nulla, almeno per il momento. La protesta legata all’emergenza occupazionale che sta interessando la Provincia di Vibo, annunciata da diversi sindaci proclamatisi pronti a consegnare le rispettive fasce tricolori e le chiavi dei municipi, almeno fino ad ora, si è rivelata la solita sceneggiata di stampo prettamente propagandistico.
E quel che è peggio, è che per arrivare realmente al gesto eclatante, si è persa la buona occasione presentatasi questa mattina, nel corso della quale si è tenuta una riunione del Consiglio provinciale convocato per l’occasione in seduta straordinaria allargata, appunto, alla presenza dei sindaci del Vibonese. L’assise si è riunita di fronte al pasciuto pubblico costituito dalle centinaia e centinaia di lavoratori in organico all’ente che da ormai quattro mesi non ricevono lo stipendio, e che dal canto loro si aspettavano che gli slogan annunciati nelle scorse ore da diversi sindaci avessero potuto prendere realmente corpo. Non è detto però che già nei prossimi giorni qualcuno dei primi cittadini non possa decidere di dimettersi dall’incarico. Anche se, per produrre un effetto concreto, la protesta dovrebbe essere attuata in massa, in maniera da interessare così la totalità dei primi cittadini e da determinare un “blocco amministrativo” su tutto il territorio provinciale.
Assume sempre più i contorni della farsa, quindi, una questione invece di una gravità inaudita che, come detto, da ormai un’intera stagione ha gettato nella miseria e nella precarietà economica interi nuclei familiari. I lavoratori oggi avevano voluto assistere al dibattito, tutti animati dalla speranza che potesse essere proprio quello di questa mattina l’appuntamento giusto per trovare, finalmente, una risoluzione adeguata alla loro vertenza. Ma come al solito, a lavori conclusi, di fatti concreti neanche l’ombra. Diversi primi cittadini – come ad esempio il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi – hanno addirittura disertato la seduta, non presentandosi affatto nella sala consiliare di Palazzo Ex-Enel, mentre i referenti istituzionali presenti hanno preso la parola a turno, tutti sprecandosi in una serie di slogan infruttuosi e di accuse trasversali indirizzate alla controparte politica che poco potranno rivelarsi utili rispetto alla risoluzione della grave emergenza occupazionale che sta affliggendo il personale in forza alla Provincia da ormai troppo tempo.
Intanto, una delegazione dei dipendenti, assieme ai lavoratori coinvolti in altre vertenze – quali quelli della Gam Oil di Rombiolo e delle sedi dell’ex Infocontact di Serra e Stefanaconi – da quattro giorni è accampata in piazza Luigi Razza, di fronte alla sede del Municipio di Vibo Valentia. La piazza, per l’occasione, è stata trasformata in una “tendopoli della disoccupazione”. Domani è prevista in città la visita del governatore Mario Oliverio.
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