Il protocollo è stato sottoscritto, contestualmente, da Oliverio, dal direttore generale dell'Asp, Florindo Antoniozzi e dall'amministratore unico della Vibo Hospital Service Spa, ditta appaltatrice dei lavori. L’iniziativa si è svolta alla presenza del Prefetto Giovanni Bruno. A margine dell'incontro proprio il governatore ha preso la parola per spiegare: «Siamo in presenza di un atto importante perché un investimento, come quello che sta per produrre l'apertura del cantiere, merita di essere monitorato e di seguire, nella sua fase realizzativa, un percorso di rispetto della legalità e trasparenza».

«L'affermazione della legalità unita al contrasto della criminalità – ha continuato Oliverio – sono valori imprescindibili da una possibilità di crescita e di sviluppo della nostra terra. Siamo in una provincia che ha particolari problemi, per questo ritengo che tale atto assuma un significato ancor più rilevante. Naturalmente, il protocollo di legalità è una premessa importante ma non sufficiente, in quanto è necessario che vi sia un concorso attivo di vigilanza e di rispetto delle regole da parte del complesso delle forze istituzionali e sociali perché non possiamo pensare di salvarci l'anima solo attraverso delle affermazioni. C'è bisogno, infatti, di comportamenti coerenti, perché solo attraverso questi nell'azione delle funzioni pubbliche e istituzionali può essere un fattore che riconquista la fiducia dei cittadini e diventa lievito di crescita e di bonifica. Quello di Vibo, dove sono presenti le maggiori difficoltà in termini di edilizia ospedaliera – ha rilevato ancora Oliverio – è il primo presidio che parte. Una struttura moderna, avanzata, così com'è giusto che sia, da 140 milioni di euro».

Intanto la giunta regionale, nel corso della riunione di ieri sera dedicata quasi interamente alla sanità, ha deliberato di procedere all'indizione di concorsi per oltre cento unità, riguardanti personale medico, tecnici di laboratorio e personale infermieristico da utilizzare per garantire i servizi delle emergenze-urgenze, pronto soccorso e radiologia. Ma i concorsi, almeno in questa fase, riguarderanno solo i cosiddetti hub, ovvero i tre grandi ospedali (Cosenza, Reggio e Catanzaro).