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Direttore responsabile: Bruno Greco
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Da ieri mattina si è ufficialmente insediata al Comune di Nardodipace la Commissione d’accesso agli atti nominata lo scorso mercoledì 18 febbraio dalla Prefettura di Vibo Valentia.
La commissione, chiamata a fare luce su potenziali infiltrazioni mafiose nelle attività amministrative effettuate dalla giunta guidata da Romano Loielo – è composta dal viceprefetto, Anna Aurora Colosimo, dal capitano della Compagnia dei carabinieri di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone, dal tenente delle Guardia di finanza, Giovanni Torino, e dall'ingegnere dell'UniCal, Domenico Fuoco. I quattro resteranno in carica, quindi, per i prossimi 90 giorni, ma con possibilità di concessione di proroga per ulteriori 90. Come è ormai noto, il provvedimento arriva a conseguenza degli esiti dell'operazione “Uniti per la truffa” che all’inizio di febbraio aveva portato agli arresti domiciliari, tra gli altri, anche il primo cittadino Romano Loielo e l'ex vicesindaco Romolo Tassone. Fra gli indagati risultano anche l'attuale vicesindaco Alberto Franzè, il consigliere comunale di maggioranza Antonio Franzè e l'assessore Maurizio Maiolo.
Si tratta quindi della terza commissione d’inchiesta insediatasi nel comune montano delle Serre nell’arco degli ultimi sette anni. Già nel dicembre 2011 gli organi elettivi del Comune di Nardodipace – anche all'epoca retti dal sindaco Romano Loielo – erano stati sciolti per infiltrazioni mafiose e la gestione dell’ente per due anni era andata ad una commissione straordinaria. Loielo, però, scontato il turno di incandidabilità, e poi stato rieletto alla carica di primo cittadino nel novembre 2013.
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